venerdì 2 agosto 2013

Dal sito: http://makj.jimdo.com/

 
“LOTTA ASSIEME A DIO FINO ALLA MORTE PER LA VERITÁ. NON ESSERE GELOSO DI TE STESSO, MA AMI DI MORIRE PER CRISTO E LA SUA LA SANTA CHIESA ORTODOSSA” [1]
 
 
di s. Barsanufio di Gaza
Un'immagine della santa Chiesa Ortodossa
Un'immagine della santa Chiesa Ortodossa


    
 “[…] Tu che hai preso in sposa questa Chiesa, non cercare di separartene, perché ne avresti soltanto tentazioni e ti pentiresti di ciò, che hai fatto. Sopporta dunque nobilmente tutto ciò che ti accade e troverai infine la misericordia di Dio. Dice infatti: “Colui che sopporta sino alla fine, questi sarà salvato”. Resisti dunque al male e il Signore porterà i tuoi nemici ai tuoi piedi e diventeranno diametralmente opposti, cioè tuoi amici. Lotta assieme [a Dio] fino alla morte per la verità e Dio combatterà in tuo favore. Quindi non cercare l’aiuto degli uomini, perché chi pone la sua speranza nell’uomo cade in fretta. Se tutto è possibile a Dio, come noi crediamo, facciamo tutto ciò che possiamo ed egli sterminerà i nostri aggressori (…) Fa valere la verità e lotta in suo favore, e Dio combatterà in tuo favore i suoi avversari. Essi si oppongono secondo la carne; tu sta saldo secondo lo Spirito, cioè in preghiere e suppliche per qualsiasi cosa, domandando a Dio il suo aiuto (…) Non temerli, perché sono più quelli con noi che quelli con loro: essi sono col diavolo e con gli uomini dalle loro stesse passioni, noi invece con Dio e con i suoi santi. Noi abbiamo la speranza nel Dio che dice: “Non ti lascerò né ti abbandonerò” e fa molto di più di quanto chiediamo o pensiamo. E si compie in noi la parola: “Beato colui che ha per aiuto il Dio di Giacobbe, la cui speranza è sul Signore suo Dio”. Essi invece hanno la speranza negli uomini, che non hanno salvezza. (…) “Non temere, piccolo gregge, perché il Padre vostro si è compiaciuto di darvi il Regno” (Lc. 12,32). E’ proprio della destra del Signore operare potenza: darci forza, concederci di seguire le orme dei nostri padri nell’insegnamento, nella condotta, nella longanimità, nell’amore, nella sopportazione, nelle persecuzioni, nei patimenti, in tutto ciò che è venuto loro dal nemico sia in modo sensibile che spirituale. Poiché, se non possediamo niente della loro vita, come potremo essere loro figli, dal momento che il Signore ha detto: “Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo?” (Gv. 8,39) Se non patiamo insieme a loro secondo la capacità della nostra debolezza, come potremo essere con loro con glorificati in quell’ora? Se non moriamo con loro tagliando la nostra volontà, come potremo essere con risuscitati con loro, per aspettare di udire “Venite benedetti del Padre mio, ereditate il regno preparato per voi”, e il seguito? Se Dio ha esaudito le nostre richieste di avere i nostri padri come guide, stiamo attenti che la nostra pigrizia o la rilassatezza o l’indolenza e la nostra infedeltà di separaci da loro. Dice infatti: “Se poi l’infedele si separa, si separi” (1 Cor. 7,15). Ricordiamoci di colui che ha detto che “chi avrà perseverato sino alla fine, questi sarà salvato”. Preghiamo Dio incessantemente di non essere separati da uno solo dei nostri santi padri, né in questo secolo né in quello futuro. Non lasciamo la luce per cercare le tenebre; non lasciamo la dolcezza del miele per prendere l’amarezza del serpente; non siamo gelosi di noi stessi ma amiamo di morire, non riceviamo maledizioni invece di benedizioni, non facciamo adirare il Cristo venerando il nemico. (…) Guarda che se abbandonate l’opera di Dio, Dio può abbandonare voi… Nessuno vi spaventi poiché nessuno può resistere alla volontà di Dio. Ricorda sempre di lottare fino alla morte per la verità. L’aiuto di Dio è davvero smisurato, più dell’aiuto di miriadi di uomini: dice infatti: “Il Signore è mio aiuto e non temerò che cosa potrà farmi l’uomo” (…) Pensiamo a quale grazia Dio ci ha fatto, non solo di essere ai piedi dei santi, ma anche di essere figli e coeredi. Beata l’anima che ha gustato queste cose, beata l’anima che  è stata ferita da un tale amore, beata l’anima che vi aderisce, beata l’anima che da esse è resa perfetta: l’accoglieranno nel regno dei cieli la gioia, l’esultanza, la ricompensa. Rinsalda il tuo cuore nel Signore, sii coraggioso e forte e il Signore sarà con te.”
 
[1] In S. Barsanufio e s. Giovanni di Gaza, Epistolario – Città Nuova editrice - 1991

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