martedì 20 settembre 2016

Dal sito del confratello P. Ambrogio di Torino







Il santo monaco martire Atanasio di Brest (1597-1648)
 
Festa: 5/12 settembre (martirio) – 20 luglio / 2 agosto (ritrovamento delle reliquie)

 Sant'Atanasio di Brest è un monaco martire dell'uniatismo canonizzato dalla Chiesa ortodossa russa. Nato attorno al 1597 a Brest, allora nella Confederazione (Rzeczpospolita) polacco-lituana, oggi in Bielorussia, nella famiglia agiata dei Filippovich, ricevette una fine istruzione nelle lingue antiche e moderne, negli scritti dei santi Padri e nelle opere dei filosofi e teologi occidentali. Di tale istruzione troviamo prove nel suo diario, che è stato conservato.
Dopo aver lavorato per diversi anni come tutore privato, fu tonsurato monaco nel 1627 dall'igumeno Iosif del monastero dello Spirito Santo a Vilnius. Si trasferì quindi in altri monasteri, e dopo essere stato ordinato ieromonaco nel 1632, fu messo a capo del monastero di Dubovsk, presso Pinsk. Nel 1637, passò al monastero di Kupjatitsk, vicino a Minsk, andando in missione per raccogliere donazioni per restaurarne la chiesa.
Dopo aver avuto una visione della Madre di Dio e una benedizione speciale, accettò con abnegazione il compito di ristabilire l'Ortodossia nelle antiche terre russe che erano state catturate dal dominio polacco, parlando coraggiosamente contro il proselitismo romano e l'unione di Brest.
Tra il 1638 e il 1648 sant'Atanasio compì la sua obbedienza nel monastero di san Simeone lo Stilita a Brest, di cui nel 1640 divenne igumeno. In quegli anni subì molti maltrattamenti dagli uniati e persecuzioni illegali dalle autorità civili, e per tre volte (1643, 1644 e 1648) fu richiuso in carcere.
Nel 1643 parlò di fronte al parlamento (Sejm) polacco in favore dell'Ortodossia e contro l'unia. Fu proclamato insano di mente, arrestato per la prima volta e privato dei titoli monastici; quindi fu inviato a Kiev al tribunale ecclesiastico del metropolita Pietro Mogila, che lo assolse e lo rimandò al suo monastero a Brest. Le sue proteste non si fermarono, e fu di nuovo arrestato nel 1644 e rilasciato un anno dopo. I tentativi di spezzare la sua resistenza non ebbero effetto, e nel 1648 allo scoppio della ribellione cosacca di Khmelnitskij, fu accusato di legami con i ribelli. Arrestato, fu sottoposto a torture e condannato alla fucilazione. Morì come martire nella notte tra il 4 e il 5 settembre del 1648.
Per otto mesi i suoi resti giacquero sepolti senza esequie, e nel maggio del 1649 un ragazzo indicò ai fratelli del monastero di san Simeone il luogo della sepoltura del loro igumeno. Il terreno apparteneva a quel tempo ai gesuiti, e i monaci dovettero disseppellire il corpo incorrotto dell'igumeno alla notte, lavorando in segreto. Il ritrovamento delle reliquie è celebrato il 20 luglio/2 agosto.
Le reliquie incorrotte di sant'Atanasio rimasero in un reliquiario di rame fino al 1815, presso il coro (kliros) destro del monaster attirando un vasto numero di fedeli e compiendo numerosi miracoli.
L'8 novembre 1815 la chiesa lignea del moastero bruciò, e il reliquiario di rame si fuse tra le fiamme. Nonostante questa, una parte delle reliquie riuscì miracolosamente a scampare all'incendio, e fu trovata il giorno dopo dal sacerdote Samuel di Lisovsk, e posta sotto l'altare della chiesa del refettorio monastico dai fedeli di Brest. Nel 1823, con la benedizione dell'arcivescovo Anatolij di Misk, le reliquie furono poste in un nuovo reliquiario per la venerazione dei fedeli.
Profondamente religioso, inesorabilmente devoto alla fede dei santi Padri, fu disposto a lottare fino alla morte per il suo scopo: ristabilire l'Ortodossia nelle antiche terre russe. Il suo ripudio dell'Unia non lo portò mai tuttavia a mancare di compassione e di amore verso quelli che erano rimasti vittime della complicità uniate. La sua rettitudine e sincerità si rispecchiavano nella sua predizione profetica: "L'Unia si estinguerà, ma l'Ortodossia fiorirà".

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