lunedì 12 dicembre 2016

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L’Immacolata Concezione nella comprensione ortodossa

icona ortodossa della Concezione di Sant'Anna
 
Caro padre Ambrogio,
in quale senso le interpretazioni cattolica e ortodossa dell'Immacolata Concezione sono differenti? Le spiegazioni in rete, che parlano di una diversa concezione del peccato originale, non sono del tutto chiare...
Risposta:
Gli ortodossi celebrano il 9 dicembre la Concezione (anche se non la "Immacolata" Concezione) della Beata Vergine Maria nel grembo di Sant'Anna.
L'antica storia della Concezione di Sant'Anna narra di un evento miracoloso (perché Anna e suo marito Gioacchino erano vecchi, e Anna era sterile), anche se non dice nulla circa il peccato originale, perché la dottrina del peccato originale, esposta dal Beato Agostino di Ippona, non era ancora stata sviluppata quando questa storia è stata fondata nel culto cristiano.
Il senso di tutta la dottrina dell'Immacolata Concezione è collegato alla dottrina agostiniana del peccato originale, che vede il peccato come una macchia ereditaria di colpa.
La visione ortodossa, esposta da Padri come Efrem il Siro, dice che la sola parte ereditaria del peccato di Adamo ed Eva (il "peccato ancestrale") è ciò che ci fa essere mortali. Agostino, d'altra parte, è stato il primo tra i Padri della Chiesa a proporre un'eredità della colpa. Ciò significherebbe che il Figlio di Dio ha preso carne non solo in un grembo mortale, ma in un grembo colpevole... e questo distruggerebbe tutta la venerazione della Madre di Dio come la "tutta pura", come è sempre stata chiamata.
In realtà, ci sono voluti circa quattro secoli per sviluppare una dottrina della "esenzione" della Madre di Dio dal peccato originale agostiniano: il primo a proporre una tale teoria fu l'abate carolingio Pascasio Radberto di Corbie nel IX secolo. Prima di allora, nessuno (neppure lo stesso Beato Agostino!) aveva scritto nulla su uno status speciale della Vergine Maria. Il dibattito è andato avanti con polemiche nella Chiesa cattolica romana, con i francescani come difensori della dottrina dell'esenzione, e i domenicani come suoi avversari. Nemmeno i mistici cattolici erano d'accordo: Brigida di Svezia e Caterina da Siena ebbero due rivelazioni opposte, una a favore e una contraria alla nuova dottrina.
Anche alcuni santi ortodossi, come San Dimitri di Rostov, hanno accettato la dottrina dell'Immacolata Concezione, ma non essendo motivati dalla teologia agostiniana, vedevano il termine come un semplice riflesso dello status di "tutta pura" attribuito alla Vergine Maria.
Quando la dottrina è stata trasformata in un dogma cattolico nel 1854, tuttavia, è stata specificamente legata alla teologia agostiniana, in modo da non essere più una questione di speculazione sulla purezza della Theotokos, ma di accettazione dogmatica di una dottrina particolarmente pessimistica del peccato, proposta da un Padre della Chiesa (e da uno solo, contro il consenso degli altri Padri). Gli ortodossi obiettano che la nuova dottrina svilisce la Vergine Maria (invece di esaltarla), scindendo la sua umanità da quella del resto del genere umano.
La proclamazione del dogma nel 1954 ha avuto altre due conseguenze:
- Ha visto la proclamazione di un dogma da parte del solo Papa di Roma, e non per il consenso della Chiesa;
- Ha cambiato il tradizionale periodo di gestazione di Maria Vergine (9 mesi meno un giorno, dall'8 settembre al 9 novembre) in una replica del periodo di gestazione di Gesù Cristo (9 mesi esatti, dal 25 marzo al 25 dicembre). Poiché 9 mesi erano stati considerati il ​​tempo ideale della gestazione umana, la Chiesa ha tolto un giorno alla Vergine Maria per sottolineare che solo Gesù è l'esempio perfetto del genere umano (proprio come ha fatto con Giovanni Battista, "il più grande tra i nati di donna", al quale è stato dato un periodo di gestazione di 9 mesi più un giorno, dal 23 giugno al 24 settembre). Naturalmente, non abbiamo alcun mezzo per sapere quanti giorni o ore siano rimasti nel grembo delle loro madri i diversi personaggi biblici, né i tempi reali sarebbero davvero importanti, ma il simbolismo della tradizione cristiana era chiaro, e la Chiesa romana ha sovvertito questo simbolismo mettendo la Vergine allo stesso livello di Cristo.

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