Perché il patriarca Bartolomeo sta
andando al Monte Athos
di Taras Rebikov
Unione dei giornalisti ortodossi, 24 agosto 2019
il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli. Foto: Unione dei giornalisti ortodossi
Lo scopo principale del viaggio
del capo del Fanar è quello di "ragionare" con monasteri dissenzienti e
monaci non disposti a riconoscere la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e a
vedere gli scismatici sul Monte Santo.
Il 3 agosto 2019, la delegazione della
Sacra Comunità del Monte Athos è arrivata a Istanbul per incontrare il
patriarca di Costantinopoli. La delegazione era composta dal monaco
Nikodemos della Grande Lavra, dal monaco Nikodemos di San Paolo e dallo
ieromonaco Sisoes di Xenophontos.
Secondo varie fonti, lo scopo principale
dell'arrivo degli athoniti al Fanar è di discutere con il patriarca
Bartolomeo i dettagli della sua visita di ottobre sulla Montagna Santa.
Secondo il programma, il patriarca
Bartolomeo arriverà sul Monte Athos sabato 19 ottobre. Il primo luogo
della sua permanenza sulla Montagna Santa sarà il monastero Xenophontos.
Sul molo del monastero, il patriarca sarà accolto dal protoepistate del
Monte Santo, Simeone del monastero Dionysiou, nonché da abati e
rappresentanti dei 20 monasteri del Monte Athos. Il motivo formale
dell'arrivo del patriarca Bartolomeo sul Monte Athos è la celebrazione
del 200° anniversario dell'apertura della chiesa principale del
monastero Xenophontos. È lì che il 20 ottobre il patriarca celebrerà la
Divina Liturgia.
Seguirà una visita a Karyes, dove il
patriarca venererà l'icona della santa Madre di Dio "Axion estin" nella
chiesa del Protaton, e visiterà anche i santi monasteri di Vatopedi,
Pantokrator, la skiti di sant'Andrea (Serai), San Panteleimon e del
profeta Elia.
A prima vista, non c'è nulla di insolito
in questa visita: il patriarca sta arrivando in un territorio sotto la
sua giurisdizione. È suo diritto, come si suol dire. Tuttavia, in questo
caso, non tutto è così semplice. Dalle fonti dell'Unione dei
giornalisti ortodossi, si è appreso che la visita a ottobre del capo del
Patriarcato di Costantinopoli alla Montagna Santa ha allarmato
gravemente i monaci. Ed essi hanno motivi per questo allarme.
L'atteggiamento dell'Athos nei confronti della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"
Ricordiamo che a causa della
legalizzazione degli scismatici ucraini e della creazione della
struttura scismatica unificata chiamata "Chiesa ortodossa dell'Ucraina",
la fratellanza monastica dell'Athos si è divisa – alcuni monasteri,
eremi e celle hanno sostenuto il patriarca Bartolomeo, altri hanno
criticato fortemente le sue azioni.
Quindi, tra quelli che hanno accettato la
legalizzazione dello scisma in Ucraina ci sono i monasteri Xenophontos,
Dionysiou, nuovo Esphigmenou, Pantokratoros, Iviron, la Grande Lavra e
Koutloumousiou. Quelli che non l'hanno accettata sono i monasteri di san
Panteleimon, Hilandar, Karakalou, Filotheou, Esphigmenou, Agiou Pavlou,
Dochiariou, Grigoriou e Zografou.
Inoltre, 12 anziani athoniti, monaci di
vari monasteri, eremi e celle (cella di Panaguda, monastero
Koutloumousiou; cella di San Gerasim, skiti di Koutloumousiou; cella di
santi Anargiri, monastero Grigoriou; cella di san Demetrio, monastero di
Hilandar; cella di san Teodoro, monastero Agiou Pavlou; cella degli
Arcangeli, monastero di Hilandar; cella di san Nettario, monastero
Stavronikitou; cella di san Cristodulo, monastero Koutloumousiou; cella
di san Giovanni il Precursore, monastero Koutloumousiou; cella di san
Giovanni il Teologo, monastero della Grande Lavra) hanno scritto una
lettera alla Sacra Comunità in relazione alla "questione ucraina" e
hanno avvertito della minaccia globale di uno scisma nell'intera
Ortodossia.
Successivamente, l'ufficio del Protos
(l'organo centrale autonomo del Monte Athos) si è rivolto al Ministro
degli esteri della Grecia, Georges Katrugalos, con una forte protesta in
relazione alla visita della delegazione della "Chiesa ortodossa
dell'Ucraina" sul Monte Santo. In una lettera al Ministro degli esteri,
la Saxra Comunità ha ricordato le azioni provocatorie del "metropolita
della Chiesa ortodossa dell'Ucraina" Mikhail Zinkevich e della sua
delegazione, che sono venuti sul Monte Athos con le bandiere statali
dell'Ucraina a cantare il suo inno nazionale.
Secondo la Sacra Comunità, quest'azione
"è incompatibile con la natura esicastica, spirituale e sacra del nostro
luogo santo e della sua tradizione millenaria, crea un pericoloso
precedente per la ripetizione di tali azioni da entrambe le parti e la
trasmissione in esse di conflitti nazionalisti, completamente in
contrasto con lo statuto del Monte Santo". A questo proposito, l'organo
direttivo collegiale esecutivo centrale della Montagna Santa ha chiesto
al Ministero degli esteri greco di prendere le misure necessarie per
prevenire azioni simili in futuro in modo che il carattere del luogo
santo potesse rimanere intatto.
Allo stesso tempo, secondo la
pubblicazione greca ΒΗΜΑ ΟΡΘΟΔΟΞΙΑΣ, il patriarca Bartolomeo esercita
forti pressioni su quei monasteri che hanno assunto una posizione
inconciliabile rispetto alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Quindi, si
è rivolto all'abate del monastero di san Panteleimon, l'archimandrita
Evlogij, con la richiesta di dare spiegazioni sul suo atteggiamento
negativo nei confronti della delegazione ucraina della "Chiesa ortodossa
dell'Ucraina", guidata da un "vescovo" della nuova chiesa, che ha
cercato di visitare il monastero nel febbraio di quest'anno.
I media greci hanno riferito che il testo
dell'appello del patriarca Bartolomeo afferma che se tale atteggiamento
nei confronti della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" continua
sull'Athos, "il patriarca ecumenico sarà costretto a prendere le misure
necessarie per mantenere la canonicità e l'obbedienza alla Chiesa
madre". In altre parole, possono essere imposte sanzioni contro chi non è
d'accordo.
Il vero scopo della visita: "ragionare" con quelli che non sono d'accordo
Gli stessi athoniti sono convinti che il
vero scopo della visita del patriarca Bartolomeo non abbia nulla a che
vedere con la celebrazione del 200° anniversario della chiesa principale
di Xenophontos, e quindi quando si è saputo della prossima visita del
patriarca all'Athos, molti monasteri e monaci si sono allarmati. Molti
di loro credono che il patriarca Bartolomeo cercherà di "ragionare" con
quei monasteri ed eremi che protestano contro le sue azioni in Ucraina.
La domanda è: come (o meglio, con chi) lo farà – con o senza Epifanij?
Si ritiene che il patriarca Bartolomeo
porterà con sé il capo della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Tuttavia,
ci sono altri che pensano che Bartolomeo non lo farà. Quindi, secondo
gli athoniti, la tensione che il patriarca può creare attraverso la
presenza di Epifanij Dumenko sul Monte Athos non aiuterà. Quindi, molti
igumeni con cui abbiamo potuto parlare sulla Montagna Santa hanno
dichiarato chiaramente e inequivocabilmente che serviranno alla Liturgia
con il patriarca Bartolomeo a Xenophontos solo se gli scismatici
ucraini non vi parteciperanno. Allo stesso tempo, gli athoniti
considerano lo stesso patriarca Bartolomeo come loro vescovo canonico e
non possono che concelebrare con lui (pur sapendo che, per esempio, ha
concelebrato con Dumenko al Fanar).
Pertanto, secondo gli athoniti, il
patriarca Bartolomeo durante la sua visita di ottobre seguirà le
consolidate tattiche fanariote. Cioè, cercherà di calmare e persuadere
quelli che si oppongono a lui. Come? Con la tattica della carota e del
bastone. In altre parole, con la scelta tra bullismo e "ricompense".
Allo stesso tempo, è interessante notare che gli athoniti collegano
direttamente la situazione legata alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"
con i contatti sempre più stretti del Fanar con il Vaticano.
Quanto sono reali le minacce?
È caratteristico che il patriarca
Bartolomeo per la sua prima tappa sulla Montagna Santa abbia scelto il
monastero di Xenophontos e non la capitale dell'Athos, Karyes (come è
sempre successo prima). È difficile definire casuale una tale scelta.
Il fatto è che nel Palazzo Maxim (la
residenza del Primo Ministro della Repubblica greca), si è scatenato un
vero dibattito su chi diventerà il nuovo governatore civile del Monte
Athos e sostituirà Kostas Dimzas in questa posizione.
Quest'ultimo ha fatto visita a San
Pietroburgo all'inizio di marzo 2019, dove ha incontrato il governatore
della città Aleksandr Beglov e diversi funzionari governativi. Vale la
pena notare che la visita di Dimzas nella capitale settentrionale della
Federazione Russa è la prima visita ufficiale del governatore civile
dell'Athos in Russia e si è svolta nel mezzo dello scandalo di febbraio,
dovuto al fatto che ai rappresentanti della "Chiesa ortodossa
dell'Ucraina" non era stato consentito nemmeno l'accesso al territorio
del monastero del santo grande martire Panteleimon.
È interessante notare che, durante un
incontro con Beglov, Dimzas ha dichiarato: "Siamo davvero orgogliosi che
in Grecia ci sia questa penisola unica con eremiti e asceti, custodi di
tradizioni che mantengono intatta la fede e le tradizioni ortodosse e
proteggono anche la verità ortodossa e i cristiani ortodossi".
Tra i nomi in discussione che potrebbero
presto diventare il governatore civile dell'Athos ci sono l'ambasciatore
Alexis Alexandris, l'ex procuratore Panagiotis Angelopoulos, il
chirurgo Dimitris Linos, l'ex deputato del distretto di Chalkidiki per
il partito "Nuova Democrazia" Vasilis Pappas, l'avvocato Takis Baltakos,
l'ex capo segretario del gabinetto dei ministri di Antonis Samaras, ex
deputato di Kavala del partito "Nuova democrazia" e vicepresidente del
parlamento Yorgos Kaladzis. Tutte queste persone, in un modo o
nell'altro, hanno già testimoniato la loro lealtà alle politiche
perseguite dal Fanar. Tuttavia, è difficile dire quale di loro alla fine
guiderà il governo civile dell'Athos.
Allo stesso tempo, va notato che sono le
autorità civili che possono, come ultimo stadio, prendere parte attiva
alla pacificazione dei monaci dissenzienti. Per esempio, espellendoli
dalla Montagna Santa. Naturalmente, una tale misura può provocare una
tempesta di malcontento sia da parte dei monaci stessi, sia da parte di
pellegrini e credenti ordinari, ma non può essere completamente esclusa.
Cosa sta succedendo sull'Athos ora?
1. Lo skit dell'apostolo Andrea il Primo Chiamato.
Abbiamo menzionato sopra che i monasteri
di Xenophontos, (nuovo) Esphigmenou, Pantokratoros e Iviron si schierano
con il patriarca Bartolomeo sulla "questione ucraina". Pertanto, la
visita degli scismatici ai monasteri summenzionati non sorprende. E
anche se il capo del Patriarcato di Costantinopoli arriva sul Monte
Athos con Epifanij Dumenko, sarà accettato in questi monasteri senza
problemi. Un'altra cosa è interessante: una visita allo skit di
sant'Andrea, dichiarata nei piani per il viaggio. Potrebbero esserci
sorprese.
Il fatto è che l'igumeno di questo eremo,
padre Ephraim, è estremamente negativo riguardo alla "Chiesa ortodossa
dell'Ucraina". Secondo lui, gli scismatici ucraini sono da trattare alla
stessa stregua dei cattolici ed è impossibile pregare o, soprattutto,
celebrare la Liturgia con loro. Per lui, l'unico primate canonico in
Ucraina è solo sua Beatitudine il metropolita Onufrij. Pertanto, la
nostra fonte sull'Athos, che è riuscita a comunicare con i monaci dello
skit dell'apostolo Andrea il Primo Chiamato, afferma che la posizione
dei fratelli è la seguente: se il patriarca Bartolomeo arriva al
monastero insieme ai rappresentanti della "Chiesa ortodossa
dell'Ucraina", allora al patriarca sarà permesso di entrare (non possono
non farlo entrare) ma agli scismatici sarà rifiutato l'ingresso.
Perché allora il patriarca Bartolomeo dovrebbe visitare lo skit di Sant'Andrea?
Perché questo skit, proprio come lo skit
del santo profeta Elia (che sarà anch'esso visitato dal patriarca
Bartolomeo) apparteneva in precedenza a immigrati ucraini, e il loro
sostegno alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" è importante (l'igumeno
Ephraim gode di autorità tra molti athoniti) e molto simbolico. Inoltre,
nel territorio dello skit di sant'Andrea c'è la famosa "Athoniada" – la
scuola athonita per ragazzi, dove non sono ammessi gli scismatici
dall'Ucraina.
2. Vatopedi.
Allo stesso tempo, è noto che il
patriarca Bartolomeo ha urgentemente bisogno del sostegno di monasteri
potenti come Vatopedi. Ricordiamo tutti che questo monastero ha già
ricevuto gli scismatici dall'Ucraina. Tuttavia, le cose non sono così
chiare come sembra.
In primo luogo, secondo la nostra fonte,
quando Zinkevich è arrivato al monastero per il culto sacro, i monaci si
sono rifiutati di concelebrare con lui e gli hanno suggerirono di
svolgere una "liturgia" in un'altra chiesa del monastero. Zinkevich ha
allora rifiutato.
In secondo luogo, lo stesso igumeno
Ephraim, sebbene fosse arrivato a Kiev per "l'intronizzazione" di
Epifanij, si è improvvisamente ammalato e non ha preso parte a
quest'illegalità. È chiaro che l'anziano Ephraim non è andato a Kiev per
sua libera volontà, e la sua malattia può essere spiegata con l'estrema
tensione nervosa e la pressione degli "amici del Fanar". Un'altra cosa è
interessante: al momento, la maggior parte dei fratelli di Vatopedi si
oppone alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Quindi, la nostra fonte sul
Monte Santo ha detto che durante l'ultima visita degli scismatici
ucraini al monastero, si è verificato un conflitto molto grave
all'interno dei fratelli del monastero, che potrebbe svilupparsi nella
separazione finale della maggior parte della fratellanza monastica di
Vatopedi da quelli che accettano la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".
Questa situazione ha costretto la
leadership monastica a cambiare posizione. Quindi, oggi, l'anziano
Ephraim afferma di non riconoscere gli scismatici ucraini. E ancora,
come sei mesi fa, il Dipartimento di Stato americano lo sta mettendo
seriamente sotto pressione. In particolare, gli athoniti riportano che
alcuni giorni fa l'ambasciatore degli Stati Uniti in Grecia ha
nuovamente visitato il monastero e ha cercato di "convincere" l'igumeno
di Vatopedi che la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" è una Chiesa
canonica. Sembra che finora non ci sia riuscito.
Conclusione
In generale, sulla Montagna Santa, la
situazione è molto difficile. Da un lato, i monaci riconoscono il
patriarca Bartolomeo come loro vescovo canonico. D'altro canto, non
amano i suoi stretti contatti con i cattolici e la legalizzazione dello
scisma ucraino.
La maggior parte dei monaci athoniti non
vuole servire con gli scismatici. Tuttavia, allo stesso tempo, molti di
loro hanno paura di perdere ciò che hanno oggi: l'opportunità di vivere e
pregare sulla Montagna Santa. Saranno in grado di opporsi alle minacce,
alle "ricompense", alle soddisfazioni personali? Questa è la domanda
che i monaci si pongono sempre più spesso.
Per la stragrande maggioranza degli
athoniti, la situazione legata alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" è la
tentazione che Dio ha permesso per i loro peccati. Alcuni si risentono
apertamente delle azioni del patriarca Bartolomeo, altri semplicemente
non concordano o ignorano questo argomento in silenzio, ma tutti
continuano a dire una cosa: per superare questa tentazione, bisogna
pregare. E se il Santo Monte Athos ha sempre pregato per il mondo, ora è
giunto il momento per il mondo di pregare per il Santo Monte.
Preghiamo il Signore! Kyrie eleison!
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