sabato 4 gennaio 2020

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Montenegro: politici scomunicati,
 i fedeli scendono in piazza,
 i vescovi fanno sentire la loro voce 
Orthochristian.com, 3 gennaio 2020


foto: spzh.news
Le tensioni continuano ad aumentare in Montenegro dopo che il parlamento e il presidente hanno approvato una legge che la Chiesa ortodossa serba considera un palese attacco, volto a sequestrare le proprietà della Chiesa dalla Chiesa canonica a favore della minuscola "Chiesa ortodossa montenegrina" scismatica.
Il Concilio episcopale del Montenegro, composto da tutti i vescovi della Chiesa serba in servizio in Montenegro, si è riunito il 29 dicembre (con l'eccezione di sua Grazia il vescovo Metodije di Diokleia, che è stato ricoverato in ospedale dopo essere stato picchiato dalla polizia in una protesta pacifica), per una preghiera comune e un incontro in cui è stata adottata una dichiarazione speciale in relazione a eventi recenti.
In particolare, i vescovi ortodossi hanno affermato che quei politici che si oppongono alla Chiesa e hanno votato a favore della scandalosa legge "si sono esclusi dalla Chiesa ortodossa e sono quindi scomunicati dai santi misteri".
I vescovi sottolineano anche che il passaggio della legge ha portato al giubilo dei nazionalisti neo-montenegrini, la maggior parte dei quali è composta da atei, che odiano la Chiesa ortodossa.
A sua volta, il primo ministro Duško Marković ha lanciato un "avvertimento finale" al clero della metropolia montenegrina della Chiesa serba in relazione alle proteste su vasta scala in tutto il paese.
"Consiglio alla metropolia del Montenegro e del Litorale di non incitare malcontento e disordini, e questo è l'ultimo avvertimento in questo senso", ha detto.
Nonostante le minacce e le persecuzioni contro di loro, i chierici e i monaci della Chiesa serba in servizio in Montenegro si sono radunati a Ulcinj (Dulcigno) diversi giorni fa per confermare la loro lealtà alla Chiesa canonica e dichiarare la loro disponibilità a un dialogo che rispetti la posizione della Chiesa.
Il metropolita Amfilohije del Montenegro ha ricordato al clero che la Chiesa non incoraggia le manifestazioni, specialmente quelle violente, ma "ciò non significa che i fedeli non siano liberi di mostrare resistenza all'illegalità".
Il clero ha anche criticato le affermazioni del primo ministro secondo cui il metropolita Amfilohije è responsabile della violenza nel Paese e il suo "avvertimento" alla Chiesa.
Alla vigilia di Capodanno, oltre 10.000 fedeli si sono radunati in Piazza della Libertà a Nikšić per un moleben in difesa della Chiesa ortodossa serba.
"Siamo venuti qui per dire: non toccate i nostri luoghi santi! ... Non sono semplici proprietà, sono sacri. Qui dimora Cristo, qui dimora lo Spirito Santo, che ci sostiene tutti e ci ammonisce. E se vogliamo essere umani, dobbiamo avere un luogo santo. Non sputiamo su ciò che è più sacro ", ha detto padre Miodrag Todorovich.
I fedeli sofferenti in Montenegro hanno anche il sostegno di sua Beatitudine il patriarca Theophilos di Gerusalemme, che ha inviato una lettera di sostegno al metropolita Amfilohije. Un rappresentante del Patriarcato di Gerusalemme visiterà anche il Montenegro per pregare con il clero e i fedeli ed esprimere il sostegno del Patriarcato.
Sua Eminenza il metropolita Hilarion (Kapral), primo ierarca della Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia, ha inviato anch'egli un messaggio fraterno di sostegno al metropolita Amfilohije, assicurandolo delle preghiere della sua Chiesa per la Chiesa in Montenegro.
Anche il Consiglio episcopale della Chiesa serba nel Nord, Centro e Sud America ha emesso un comunicato in merito ai recenti eventi in Montenegro, rilevando che tali leggi "sono considerate violazioni dei diritti umani e religiosi dato che non sono conformi agli standard dei moderni stati democratici e contraddicono le raccomandazioni della Commissione di Venezia".
I vescovi osservano di essersi rivolti all'amministrazione degli Stati Uniti e al governo del Canada, mettendo in evidenza il carattere antidemocratico della nuova legge in Montenegro, e fanno appello alle autorità del Montenegro per liberare coloro che sono stati arrestati per aver difeso i loro siti sacri, e cessare di "terrorizzare la Chiesa, il suo clero e i suoi fedeli".
Nel frattempo, oltre 6.000 personalità accademiche e culturali serbe, chierici e laici hanno firmato una petizione "in difesa della Chiesa ortodossa serba in Montenegro".
Ieri sera, decine di migliaia di fedeli ortodossi del Montenegro sono scesi in piazza in diverse città per un moleben e una processione della croce per ottenere l'abolizione della scandalosa nuova legge.

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