Montenegro: politici scomunicati,
i fedeli scendono in piazza,
i vescovi fanno sentire la loro voce
Orthochristian.com, 3 gennaio 2020
foto: spzh.news
Le tensioni continuano ad aumentare in
Montenegro dopo che il parlamento e il presidente hanno approvato una
legge che la Chiesa ortodossa serba considera un palese attacco, volto a
sequestrare le proprietà della Chiesa dalla Chiesa canonica a favore
della minuscola "Chiesa ortodossa montenegrina" scismatica.
Il Concilio episcopale del Montenegro,
composto da tutti i vescovi della Chiesa serba in servizio in
Montenegro, si è riunito il 29 dicembre (con l'eccezione di sua Grazia
il vescovo Metodije di Diokleia, che è stato ricoverato in ospedale dopo
essere stato picchiato dalla polizia in una protesta pacifica), per una
preghiera comune e un incontro in cui è stata adottata una
dichiarazione speciale in relazione a eventi recenti.
In particolare, i vescovi ortodossi hanno
affermato che quei politici che si oppongono alla Chiesa e hanno votato
a favore della scandalosa legge "si sono esclusi dalla Chiesa ortodossa
e sono quindi scomunicati dai santi misteri".
I vescovi sottolineano anche che il
passaggio della legge ha portato al giubilo dei nazionalisti
neo-montenegrini, la maggior parte dei quali è composta da atei, che
odiano la Chiesa ortodossa.
A sua volta, il primo ministro Duško
Marković ha lanciato un "avvertimento finale" al clero della metropolia
montenegrina della Chiesa serba in relazione alle proteste su vasta
scala in tutto il paese.
"Consiglio alla metropolia del Montenegro
e del Litorale di non incitare malcontento e disordini, e questo è
l'ultimo avvertimento in questo senso", ha detto.
Nonostante le minacce e le persecuzioni
contro di loro, i chierici e i monaci della Chiesa serba in servizio in
Montenegro si sono radunati a Ulcinj (Dulcigno) diversi giorni fa per
confermare la loro lealtà alla Chiesa canonica e dichiarare la loro
disponibilità a un dialogo che rispetti la posizione della Chiesa.
Il metropolita Amfilohije del Montenegro
ha ricordato al clero che la Chiesa non incoraggia le manifestazioni,
specialmente quelle violente, ma "ciò non significa che i fedeli non
siano liberi di mostrare resistenza all'illegalità".
Il clero ha anche criticato le
affermazioni del primo ministro secondo cui il metropolita Amfilohije è
responsabile della violenza nel Paese e il suo "avvertimento" alla
Chiesa.
Alla vigilia di Capodanno, oltre 10.000
fedeli si sono radunati in Piazza della Libertà a Nikšić per un moleben
in difesa della Chiesa ortodossa serba.
"Siamo venuti qui per dire: non toccate i
nostri luoghi santi! ... Non sono semplici proprietà, sono sacri. Qui
dimora Cristo, qui dimora lo Spirito Santo, che ci sostiene tutti e ci
ammonisce. E se vogliamo essere umani, dobbiamo avere un luogo santo.
Non sputiamo su ciò che è più sacro ", ha detto padre Miodrag
Todorovich.
I fedeli sofferenti in Montenegro hanno
anche il sostegno di sua Beatitudine il patriarca Theophilos di
Gerusalemme, che ha inviato una lettera di sostegno al metropolita
Amfilohije. Un rappresentante del Patriarcato di Gerusalemme visiterà
anche il Montenegro per pregare con il clero e i fedeli ed esprimere il
sostegno del Patriarcato.
Sua Eminenza il metropolita Hilarion
(Kapral), primo ierarca della Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia,
ha inviato anch'egli un messaggio fraterno di sostegno al metropolita
Amfilohije, assicurandolo delle preghiere della sua Chiesa per la Chiesa
in Montenegro.
Anche il Consiglio episcopale della
Chiesa serba nel Nord, Centro e Sud America ha emesso un comunicato in
merito ai recenti eventi in Montenegro, rilevando che tali leggi "sono
considerate violazioni dei diritti umani e religiosi dato che non sono
conformi agli standard dei moderni stati democratici e contraddicono le
raccomandazioni della Commissione di Venezia".
I vescovi osservano di essersi rivolti
all'amministrazione degli Stati Uniti e al governo del Canada, mettendo
in evidenza il carattere antidemocratico della nuova legge in
Montenegro, e fanno appello alle autorità del Montenegro per liberare
coloro che sono stati arrestati per aver difeso i loro siti sacri, e
cessare di "terrorizzare la Chiesa, il suo clero e i suoi fedeli".
Nel frattempo, oltre 6.000 personalità
accademiche e culturali serbe, chierici e laici hanno firmato una
petizione "in difesa della Chiesa ortodossa serba in Montenegro".
Ieri sera, decine di migliaia di fedeli
ortodossi del Montenegro sono scesi in piazza in diverse città per un
moleben e una processione della croce per ottenere l'abolizione della
scandalosa nuova legge.
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