lunedì 14 settembre 2009

Padre Giovanni Capparelli ha inviato un messaggio ai membri di Qisha Ortodokse Arbëreshe


Care Sorelle, Cari Fratelli: con orgoglio devo comunicarvi che il nostro gruppo, giorno dopo giorno cresce. E' una sensazione meravigliosa vedere, almeno sulla carta, che l'ortodossia, la Fede con cui i nostri Padri vennero in Italia, viene recepita e ritorna ad essere amata e riverita. La conoscenza della nostra vera Fede è sinonimo di un voler ritornare a parlare della nostra condizione di minoranza linguistica e perchè no anche religiosa. Una minoranza che all'Italia ha dato uomini ed idee che si trovano non soltanto sui libri di storia, ma nel cuore e nella mente di un popolo che per tanto tempo è stato maltrattato, ma che nel corso dei secoli ha dato il meglio di se stesso integrandosi e sviluppando un immenso amore per la terra che lo ha ospitato. Il nostro popolo ha donato all'Italia uomini di scienza, politici illustri, eroi nelle varie guerre da quelle per l'indipendenza, a quelle per l'unità e per finire a quelle delle guerre mondiali; sempre con grande partecipazione e contributo di sangue. Ora un'altra cosa spetta agli arbresh (Italo-albanesi), il ritorno alla Fede dei Padri, Fede persa con l'annessione forzata al cattolicesimo romano, Fede che ha un solo nome: ORTODOSSIA.

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