giovedì 13 febbraio 2014

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Che cos’è il Triodio?

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Il “triodo” e il suo tempo 

Domenica 9 febbraio inizia il Triodio, il periodo che ci condurrà alla Pasqua. Il Triodio, o periodo pre-pasquale, è uno dei tre principali periodi dell’anno liturgico, che si colloca tra l’Octoechos (il più lungo, che copre tutto l’anno del ciclo fisso) e quello del Pentecostarion (otto settimane dopo la Pasqua). Il Triodo inizia dieci settimane prima di Pasqua.
Il Triodo è anche il libro liturgico che sarà utilizzato fino a Pasqua, e porta questo nome perché indica le tre odi bibliche cantate nell’ufficiatura mattutina.
Struttura del Triodo

Il triodo è composto da quattro domeniche preparatorie: le tre settimane prima dell’inizio della Quaresima sono settimane di preparazione, ciascuna dedicata a un tema specifico espresso dalle letture delle Sacre Scritture:

1. La Domenica del pubblicano e del fariseo (Luca 18:9-14 - prima Domenica del Triodio)
2. La Domenica del figliol prodigo (Luca 15:11-32);
3. La Domenica del Giudizio (chiamata anche la Domenica di Carnevale: inizia l’astinenza dalle carni; Matteo 25:31-46);
4. La “Domenica della cacciata di Adamo” o “Domenica del perdono” (“dei latticini”) - Matteo 6: 14-21, che non è il primo giorno di Quaresima, ma l’ultimo giorno di preparazione alla Quaresima.

In questo periodo preliminare, la Chiesa ci prepara ail digiuno e ci introduce gradualmente nell’atmosfera della Quaresima.
Così, la settimana dopo la Domenica del Figliol Prodigo è una tipica settimana con il digiuno il Mercoledì e Venerdì. Dopo la Domenica del Giudizio, non si consuma più carne, solo uova, pesce e latticini. La Domenica della Cacciata di Adamo dal Paradiso conclude questo periodo di preparazione. Il giorno successivo, il Lunedì puro, segna l’inizio della Quaresima.

La Grande Quaresima inizia con i Vespri della “Domenica della cacciata di Adamo”, che include un rituale solenne del perdono cristiano dove ciascuno chiede e offre perdono ai propri fratelli e alle proprie sorelle. I Vespri di questa domenica sono il primo ufficio di Quaresima.
I temi delle domeniche del Triodio
La domenica del fariseo e del pubblicano con la pericope evangelica di Luca, 18, 10-14, sottolinea l’atteggiamento di umiltà, necessaria alla vita di ogni cristiano, la confessione sì del proprio peccato, ma soprattutto la confessione della grandezza di Dio nell’amore. Uno dei tropari del mattutino di questa domenica mette in luce il tema del pentimento del peccatore e la grande misericordia del Signore, che scaturisce dalla sua stessa incarnazione: «Come il pubblicano, offriamo gemiti al Signore, e gettiamoci ai suoi piedi quali peccatori davanti al Sovrano: egli vuole infatti la salvezza di tutti gli uomini e concede la remissione a tutti quelli che si pentono, perché per noi si è incarnato, lui che è Dio, coeterno al Padre».
La domenica del Figlio prodigo, in Luca, 15, 11-32, mette in luce il tema del pentimento e dell’amore fiducioso nel Padre misericordioso, ma anche il possibile rifiuto di accogliere il pentimento del fratello peccatore che si converte e torna alla casa paterna. Il kontakion del mattutino mette sulle labbra di ciascun fedele le parole del figlio prodigo per l’essersi allontanato da Dio, quasi fosse lo stesso allontanamento di Adamo dal paradiso, «dalla gloria paterna»: «Mi sono stoltamente escluso dalla tua gloria paterna e ho dissipato nel male la ricchezza che mi avevi trasmesso; per questo a te le parole del figliol prodigo: “Ho peccato davanti a te, padre pietoso: ricevimi nella penitenza, e trattami come uno dei tuoi mercenari”».
La domenica del giudizio finale, con la lettura della pericope di Matteo, 25, 31-46, sottolinea la necessità dell’amore verso il Signore che si fa presente nel fratello che soffre, che è malato, che è prigioniero. Uno dei tropari del mattutino ancora propone una lettura cristiana del digiuno e dell’astinenza, lettura che dovrebbe segnare tutto il percorso quaresimale: «Il profeta Daniele, divenuto uomo prediletto, contemplando la sovrana autorità di Dio, così gridava: “La corte si assise e i libri furono aperti. Bada, anima mia: digiuni tu? Non usare perfidia col prossimo. Ti astieni dai cibi? Non giudicare il fratello, perché tu non venga mandata al fuoco a bruciare come cera, ma il Cristo ti faccia piuttosto entrare nel suo regno senza impedimenti”».
Infine la domenica dei latticini, chiamata anche di Adamo ed Eva, con la lettura di Matteo, 6, 14-21, ci ricorda la necessità del perdono dell’altro prima di qualsiasi preghiera, prima di qualsiasi digiuno; e l’importanza che la preghiera esteriore, il digiuno esteriore sia riflesso di una preghiera e di un digiuno nel cuore. Due dei tropari del mattutino danno la chiave di lettura di questa domenica ormai alle porte del periodo quaresimale: «Guida di sapienza, elargitore di prudenza, educatore degli stolti e protettore dei poveri, conferma, ammaestra il mio cuore, o Sovrano; dammi tu una parola, o Parola del Padre, poiché, ecco, io non trattengo le mie labbra dal gridare: O misericordioso, abbi misericordia di colui che ha prevaricato! Sedette un tempo Adamo e diede in pianto davanti al paradiso di delizie, battendosi il volto con le mani. Partecipa, o paradiso, al dolore del padrone divenuto povero, e col fruscio delle tue foglie supplica il Creatore che non mi chiuda fuori. O misericordioso, abbi misericordia di colui che ha prevaricato!».


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