Ma quale unità? Siamo seri!
dal blog Orthodoxologie7 dicembre 2015
Parturiunt montes; nascetur ridiculus mus!
Orazio
Il "buon papa Francesco" venera (nel
2013!) "l'icona" di Giosafat Kuntsevitch, grande massacratore di
ortodossi, prima di offrirlo come un modello di unità come hanno fatto,
senza alcuna vergogna, tutti i suoi predecessori!
vedete il seguente articolo
* * *
Tempo triste di confusione e di
relativismo, il nostro, in cui molti dei nostri vescovi non mettono più
nel mezzo del mondo ortodosso la Chiesa, sostenuta dalle fondamenta
bi-millenarie della nostra teologia salvifica, e dove la falsa carità e
le dichiarazioni lacrimose, sentimentali e menzognere hanno più valore
del sangue dei martiri, dell'immutata testimonianza di fede dei Padri, e
del semplice rispetto per l'umile verità.
Tuttavia, un certo umorismo custodisce i
suoi diritti, anche se è involontario: un metropolita di Costantinopoli
ha dichiarato recentemente (e a Notre-Dame de Paris, scusate se è poco!)
che la Chiesa cattolica romana non è eretica; un portavoce laico dei
vescovi ortodossi di Francia ha dichiarato anche lui un paio di
settimane fa, che Francesco (si tratterebbe del papa di Roma, la
"correttezza politica" richiede che lo si chiami semplicemente Francesco
negli ambienti teologicomici sintonizzati!) si "ortodossizza" (sic)
sempre di più. Che detestabile e cupa cretineria, che non si basa su
nulla di serio... ma davvero, che gioia, se solo fosse vera! Ma non lo è
affatto, ahimè!
Lo stesso papa di Roma, nella sua lettera
al patriarca fanariota Bartolomeo, in occasione della festa di
sant'Andrea il Primo Chiamato, ha detto senza ridere: "Dopo aver
ripristinato un rapporto di amore e fratellanza in uno spirito di
fiducia, di rispetto e di carità reciproca, non vi è più alcun
impedimento alla comunione eucaristica, che non possa essere superato
con la preghiera, la purificazione dei cuori, il dialogo e
l'affermazione della verità". E citando la dichiarazione congiunta di Paolo VI e Atenagora, ha aggiunto: "Anche
se non sono state abolite tutte le differenze tra le Chiese cattolica e
ortodossa, vi sono ora le condizioni per camminare verso il
ristabilimento della piena comunione di fede, di concordia fraterna e di
vita sacramentale che esisteva tra loro nel primo millennio della vita
della Chiesa".
"Parole, parole, parole", diceva
Amleto. Che cosa è veramente cambiato in verità? Nulla, assolutamente
nulla, se non una tendenza per alcuni ortodossi, a credere ingenuamente o
stupidamente che l'unità dei cristiani in corso, sia auspicabile come
ce la vogliono vendere per trenta denari...
Ahimè, senza fare alcun passo nella
Verità, ma nell'emozione gocciolante di una pseudo carità, e in un'ovvia
menzogna teologica, sarà al peggio un allineamento sulle tesi di Roma
(che non ha rinunciato a nessuna delle sue principali eresie, e a
nessuna parte della sua volontà di potere e di dominio sulle anime), una
sorta di surrogato di Unia super-soffice, forse anche senza violenza, o
peggio ancora, un negoziato fallito, un'alleanza eterogenea piuttosto
che un'unione, che vorrà stabilire una pseudo-unità con due teologie
diverse, due visioni diverse della Chiesa e del Magistero, con l'unica
prospettiva dei rinnegati ortodossi che, unendosi con Roma, hanno creato
un matrimonio poco convincente sotto il nome di uniati!
Si può comprendere che i cattolici
vogliano avere, con gli ortodossi, nuova linfa per compensare
l'abbandono dei loro seguaci, e la possibilità, una volta restaurata la
comunione, per offrire a qualcuno un rifugio liturgico, ma certamente
non accettando queste condizioni inette e irrealistiche, se non
surreali. E si può fare fare nulla con gli otri vecchi, dice la
Scrittura!
I nostri ecumenisti ortodossi, a parte le
celebrazioni della settimana chiamata "dell'unità", manifestazioni
traboccanti di falsi buoni sentimenti hanno che non portano da nessuna
parte, hanno frequentano regolarmente le "messe" cattolico-romane? Lo si
può seriamente chiedere. Vi sono ancora molte di queste messe comuni,
nella maggior parte delle parrocchie abbandonate dai fedeli stanchi
delle innovazioni, che sembrano davvero ancora a una liturgia cristiana
degna di questo nome? Dove sono gli uffici delle Ore, dei Vespri, del
Mattutino, della Compieta?
Il nostro cuore sanguina e prova
un'immensa compassione per i poveri cattolici che soffrono, senza
pioterci fare niente, l'imposizione per la maggior parte del tempo di
"liturgiette della paroletta", e il can can francese, che funge
da ufficio nella maggior parte delle celebrazioni in alcune parrocchie
"ben inserite". E non è solo il Vaticano II a essere responsabile di
questo deplorevole stato di fatto: prima di quel Concilio, le
celebrazioni erano forse più corrette e sopportabili per i cattolici, ma
la teologia da loro veicolata era altrettanto falsa ed eterodossa di
quella che presiede oggi ai destini di Roma.
"Non vi più è alcun impedimento alla
comunione eucaristica, che non possa essere superato con la preghiera,
la purificazione dei cuori, il dialogo e l'affermazione della verità", ha detto il Papa; ebbene, prendiamolo in parola, circa l'affermazione della verità.
Ecco una piccola lista non esaustiva di ciò a cui dovrà rinunciare con i suoi fedeli per una vera unione nella verità...
Inizialmente, dovrà abbandonare quella
bestemmia che, nella Chiesa romana, insegna che Cristo si è incarnato
per placare l'ira di suo Padre.
Sarà inoltre necessario abbandonare
velocemente quel primato universale che la Scrittura, i Padri, e anche
alcuni papi del passato hanno condannato. Il Führerprinzip non
ha assolutamente alcun posto nella Chiesa di Cristo. C'è stato un tempo
in cui ci sono stati tre papi che si disputavano la Sede romana: qual
era quello vero?
Ricordiamo anche utilmente che durante il Concilio di Gerusalemme, è stato Giacomo, fratello del Signore, e non Pietro che ha presieduto
(il vescovo di Roma non ha posseduto nel corso dei primi otto secoli,
l'autorità di diritto divino che ha voluto esercitare in seguito [v.
Guettée in La Papauté Schismatique]; Voi siete, dice san Paolo
ai fedeli di Efeso (Ef II, 20; x, 22), edificati sul fondamento degli
apostoli e dei profeti, e Gesù Cristo è la pietra angolare della
costruzione, e su di lui l'intero edificio poggia e sale a diventare un
tempio dedicato al Signore, e su di lui siete elevati come un edificio
spirituale, in cui Dio dimora"; è sulla pietra, ovvero sulla confessione
di fede dell'apostolo Pietro, non su Pietro l'apostolo, che è costruita
la Chiesa di Cristo, come dice sant'Agostino nelle sue Ritrattazioni (Capitolo 21) [1]
L'Eucaristia dovrà ancora essere fatta
con pane azzimo e vino bianco? Sarà ripristinata a Roma la comunione di
tutti i fedeli al sangue di Cristo? Nel XII secolo, la rivolta dei
calicisti (ovvero, chi voleva ricevere la Comunione al calice, come
raccomandato da Cristo durante l'ultima cena [Mangiate! Bevetene
tutti!]) fu schiacciata, il clericalismo e della chiesa latina fu
rinforzato: la misera spiegazione a volte data ai fedeli, secondo a
quale nel corpo esiste anche il sangue, è un per lo meno patetica.
Il dogma dell'Immacolata concezione
(1854, dichiarato articolo di fede nel 1950), vecchia luna di qualche
teologia latina malaticcia e sentimentale (che crede di onorare la tutta
pura Madre di Dio, ma di fatto la sminuisce!), malaccorto e condannato
sia da Bernardo di Chiaravalle sia da Tommaso d'Aquino, è una bestemmia
nei confronti della Madre di Dio, e non ha ragion e d'essere. Il culto
del Sacro Cuore di Gesù e Maria (sic), la devozione alle sante
piaghe, (in alcuni ambienti, anche quella della spalla del Signore che
ha portato la Croce) non appartengono alla Chiesa di Cristo!
A Roma hanno finalmente finito per
ammttere la falsità della presunta donazione di Costantino. Anche la
teoria fumosa del limbo è stata recentemente abbandonata, anche ha
conosciuto secoli di favore, in cui ha gettato nella disperazione
innumerevoli madri cristiane i cui figli non erano stati battezzati...
Presto, gettiamo le eresie e le falsificazioni latine nella spazzatura
della storia, e proseguiamo la strada verso la vera unità nella Verità!
Coraggio! Dobbiamo perseverare e gettare
via il purgatorio fabbricato (spesso con moneta sonante e tintinnante
per riempire le casse romane) nel Medioevo, e il Filioque (Il Vangelo di san Giovanni, 15:26, parla chiaramente dello Spirito della Verità che procede dal Padre).
Sarà inoltre necessario mettere all'indice il Manuale delle indulgenze (che codifica un immondo traffico "spirituale" indegno di una chiesa "cristiana"), che resta sempre in vigore ed è sempre ristampato (e venduto per la modica cifra di 9,30 euro in buone librerie che pretendono di dirsi cristiane).
Si dovrà rinunciare alla drogheria
spirituale delle opere supererogatorie dei santi, una follia di fronte
alla sana e santa venerazione dei santi insegnata fin dall'inizio dalla
Chiesa ortodossa.
Si dovrà permettere agli uomini sposati
di diventare preti, e rinunciare a questa schizofrenia imbecille che
permette i sacerdoti sposati in alcuni riti orientali, e li vieta in
Occidente, nella stessa chiesa cattolica romana.
Sarà anche necessario riconoscere tutti i
crimini commessi nel corso dei secoli, le conversioni forzate da parte
del clero latino in tutto il mondo e più di recente in Jugoslavia
durante la seconda guerra mondiale, nel silenzio abissale della
comunione cattolica romana, che ora ha anche intenzione di fare
dell'immondo persecutore degli ortodossi, il "gerarca" croato Alojzije
Stepinac, un santo! Non si possono ignorare le centinaia di migliaia di
martiri ortodossi serbi il cui unico crimine, agli occhi dei latini, era
di essere ortodossi.
Il minimo dovrebbe essere chiedere
perdono per il concorso nei massacri organizzati dai "religiosi"
francescani nei campi di sterminio ustascia (ma se Stepinac è
canonizzato dalla Chiesa cattolica romana, si può ipotizzare che il
frate francescano guardiano del campo di concentramento di Jasenovac e
soprannominato "frate Satana" [Filipovic] possa esserlo un giorno anche
lui). [1]
Il nostro elenco non è esaustivo, ben
lungi... Le anime buone ortodosse che si credono più caritatevoli perché
non sono consapevoli delle le losche manovre di Roma (o rifiutano di
conoscerle), e che spazzano con un manrovescio tutte le allusioni a
questo passato recente, in quanto sarebbe un impedimento alla
fratellanza obbligatoria con filli bugie e ipocrisia manifesta, sono
semplicemente l'opera del maligno ...
Infatti, si può mettere in dubbio la
serietà che manifesta "il buon Papa Francesco" quando parla di amore, di
fraternità, di unità nella verità, etc., e che non dice nulla dei suoi
attuali seguaci che in questi giorni distruggono le chiese ortodosse in
Ucraina, che non condanna l'uniatismo, che offre ancora come modello di
unità immondi assassini dei nostri fratelli ortodossi, quando non parla
di canonizzarli! I nostri ortodossi (chierici e laici) professionisti
dell'ecumenismo sono completamente sordi e ciechi?
Molto recentemente, un vescovo latino a
cui hanno chiesto se la Chiesa cattolica romana aveva intenzione di
chiedere perdono per i crimini commessi dal clero romano alleato degli
ustascia di sinistra memoria, ha detto che il perdono è una cosa molto
seria, e che era necessario studiare la cosa molto seriamente
[quest'ultimo termine non aveva forse lo stesso senso che noi di solito
gli diamo]... (In una recente intervista alla radio "Slobodna Evropa",
l'arcivescovo Stanislav Hočevar, circa la possibile richiesta di perdono
del papa circa i crimini commessi durante la Seconda Guerra Mondiale
nello "Stato Indipendente di Croazia" contro i serbi ortodossi, ha dato
la seguente risposta: "La parola 'perdono' è così santa e importante che
la dobbiamo pronunciare con la massima serietà e obiettività. Ditemi
chi, fino a oggi, ha studiato nel suo complesso, non solo Jasenovac
[campo di concentramento in Croazia, dove sono stati massacrati serbi
ortodossi, ebrei e rom, ndt], ma tutti i crimini [di quel tempo, ndt]. Il santo padre lo farà [chiedere perdono, ndt]
molto volentieri, quando l'informazione sarà obiettiva, perché non
possiamo buttare queste sante parole nel vuoto, senza chiarezza". Ecco
un degno rappresentante della linea cattolica romana che i nostri
ecumenisti "ortodossi" non conoscono, o fingono di ignorare.) [2]
Gli ecumenisti "ortodossi", alcuni per
ignoranza e sentimentalismo sconsiderato (l'amore senza la verità, non
ha senso, lo sanno: bisogna amare i tubercolotici, ma non avere appetito
per la tubercolosi non è certo un crimine!), altri per interesse
personale (sono gli utili idioti dell'unia, il "entusiasti"
dell'ecumenismo, ma che spesso pagano per i loro capricci volontari, per
cui ci si chiede perché non diventino cattolici di rito orientale,
invece di restare in sospeso), altri per convinzione, e questi sono i
peggiori, perché finiranno per andare a Roma (e "un ortodosso che
diventa un cattolico romano, diventa subito un gesuita", ha detto
Dostoevskij), dopo avere traviato anime innocenti nelle loro
peregrinazioni, a causa della loro commedia ipocrita di appartenenza
all'Ortodossia... Tutti partecipano a questo inganno di dialogo, che non
sarà mai nella Verità perché tutti i punti essenziali della fede dei
Sette Concili non saranno accettati dagli eterodossi, nemmeno se sono
proclamati dai cattolici romani, e perché questi ultimi non rinunceranno
definitivamente alle loro folli aberrazioni teologiche per ritrovare la
fede Padri custodita nella Chiesa ortodossa.
Smettiamola di dire che abbiamo la stessa
fede, o che siamo tantoo vicini! Questa è una bugia sfacciata! Cosa
abbiamo in comune nella Verità ???
E che non ci accusino di mancanza di
amore o di carità, perché vogliamo dire ciò che è giusto e vero, e non
fingano di credere che la fede ortodossa è la stessa di quella dei
cattolici romani (un padre ortodosso contemporaneo ci ha detto
giustamente, "Accuserebbero forse di mancanza di carità, un contadino
che in montagna non esitera a contrariare i turisti dicendo loro che il
percorso che vogliono prendere li porta e una zona pericoloso, e indica
loro quella che sa essere la strada giusta, forse un po' più dura
dell'altra?").
Numerosi membri della nostra famiglia
appartengono alla Chiesa di Roma e ci amano veramente, e noi soffriamo
per loro, tanto più che alcuni di loro non frequentano più alcuna chiesa
da molti anni, a causa di celebrazioni aberranti imposte a molti fedeli
romani, o di messe divenute riunioni politiche, terzomondiste, o
"giovaniste". Sono stati talmente omologati ad accettare il fatto che al
di fuori di Roma non c'è salvezza, che non sono in grado di fermarsi un
attimo a pensare di poter trovare la verità altrove, quando la Roma che
era la loro è crollata...
Quelli di noi che hanno seguito i
funerali dei propri cari, di parenti cattolici usciti da questa
comunione, ma ancora e sempre prigionieri di questa maledizione [nessuna
salvezza fuori della chiesa papale!], che hanno rifiutato qualsiasi
servizio religioso a causa di questa "omologazione" malefica, potranno
certamente capire.
La "sindrome degli anarchici spagnoli" è
ancora viva. La storia dice che durante la guerra civile spagnola due
anarchici dovevano essere fucilati. Un pastore protestante si fece
avanti e propose di assisterli davanti al plotone d'esecuzione. Questi
rifiutarono, dicendo: "Non crediamo neppure nella vera religione
cattolica, non crederemo nelle vostre falsità". Noi stessi abbiamo udito
un amico ateo dirci: "In ogni caso, siete scismatici, perché quando sei
credente, devi essere cattolico".
Smettiamola con queste discussioni
mondane fatte di menzogne spudorate e di compromessi criminali, e se
ci deve essere un dialogo, che sia finalmente nella verità! Le mondanità
non sono appropriate alla salvezza delle anime!
Claude Lopez-Ginisty
Note
[1] Ha scritto nel suo libro Ritrattazioni
(Cap. 21): "Questo è il motivo per cui non gli fu detto: tu sei una
pietra, ma: tu sei Pietro. La pietra era Cristo, e Simone, dopo aver
confessato che Cristo era il Figlio di Dio, fu chiamato Pietro".
L'apostolo ha anche dichiarato che Gesù
Cristo era l'unica pietra. Negli Atti degli Apostoli (4:11) Pietro,
pieno di Spirito Santo, ha detto ai governatori del popolo e ai
senatori, parlando di Cristo: "È lui questa pietra che voi, architetti,
avete respinto e che è divenuta pietra angolare". E Pietro: "Stringetevi
a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa
davanti a Dio, e anche voi verrete impiegati come pietre vive per la
costruzione di un edificio spirituale" (1 Pietro 2: 4).
[2] Il Centro Simon
Wiesenthal ha stimato a 750.000 le vittime di questo campo gestito dal
francescano Miroslav Filipovic-Majstorovic, soprannominato frate Satana.
Oltre i serbi, 60.000 ebrei e 20.000 rom sono stati vittime della
barbarie del campo, senza provocare proteste dalla Chiesa di Roma, e
senza – l'abbiamo visto recentemente con la dichiarazione
dell'arcivescovo/Tartufo Stanislav Hočevar – volontà di chiedere perdono
per quest'ignominia.
[3] Si veda anche qui, e in particolare i collegamenti alla fine di questo articolo...
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