venerdì 23 marzo 2018

Dal sito del confratello p. Ambrogio di Torino

Il futuro del mondo e la crimeanizzazione
 
dal blog del sito Orthodox England
22 marzo 2018


Il presidente Putin ha vinto il secondo mandato della sua seconda presidenza con circa il 76% dei voti e un'alta affluenza alle urne. Non è stata una sorpresa e, come alcuni hanno notato, l'odiosa e diffamatoria campagna anti-russa condotta dall'Establishment britannico nelle due settimane prima dell'elezione lo ha indubbiamente aiutato a vincere con un margine tanto ampio [1]. Apparentemente, per l'Establishment britannico anti-cristiano, che nella sua grossolana incompetenza sta mettendoci cinque anni invece di due per liberare il Regno Unito dalla tirannia dell'Unione Europea come richiesto dalla democrazia, si è colpevoli fino a prova contraria. Quindi la popolarità del presidente Putin, a differenza di quella degli invidiosi capi occidentali, rimane inviolata. Tuttavia, quale tipo di sfida potrebbe ora incontrare la Russia?
La Federazione Russa è un paese multinazionale, di gran lunga il più grande del mondo, con porti che conducono a tre oceani, il Pacifico, l'Artico e l'Atlantico, e a molti mari. È un impero, ma, tragicamente, un impero tradito, rovinato e sabotato, un impero di territori perduti e cittadini crudelmente separati da esso, un impero di martiri – e pertanto è il leader del mondo cristiano di oggi. Qual è il suo destino geopolitico? Con territori enormi e spopolati, potrebbe assorbire rifugiati cristiani da tutto il mondo prima della fine – la sua Stella Polare potrebbe diventare una stella guida per coloro che fuggono dalle persecuzioni. Questa è una chiamata, che potremmo chiamare "crimeanizzazione". Cosa significa questa parola?
Qui ci riferiamo al 2014 quando la Federazione ha offerto al popolo della Crimea la possibilità di un referendum libero per il ritorno alla Russia, da cui erano stati forzatamente separati dalla tirannia comunista sessant'anni prima. E hanno votato in maniera massiccia per questo ritorno, restituendo in pieno la Russia al Mar Nero, al Bosforo, ai Dardanelli, al Mediterraneo e così alla Terra Santa e a Gerusalemme. Così, sentiamo il richiamo del progetto di ripristinare non solo le ancestrali e devastate terre russe, ma tutti gli ortodossi dell'Impero Cristiano. Il compito della "crimeanizzazione" significa riunire tutti coloro che desiderano volontariamente aderire alla Russia, non necessariamente in un'unione politica come ha scelto la Crimea, ma soprattutto in un'unione spirituale.
Attualmente gli agenti degli stati anti-cristiani stanno riempiendo il mondo di guerre senza fine, omicidi, avvelenamenti, complotti, calunnie, minacce, privandolo persino dei più basilari valori spirituali e morali. La Russia oggi affronta il compito di ripulire questo pozzo nero laicista, in cui il mondo è stato calato fin dalla tragedia del 1918, quando l'ultimo imperatore cristiano e la sua famiglia furono massacrati. Se c'è pentimento, la "crimeanizzazione" significherà che la Russia potrebbe diventare un faro di speranza per i perseguitati spiritualmente, non solo nell'Europa orientale, o nel mondo occidentale, ma in tutti i continenti. La Russia potrebbe diventare un faro, allo stesso tempo, della grazia della Tradizione e della giustizia sociale.
Il compito di coloro che si oppongono alla Chiesa è di portare l'inferno sulla terra. Questo è quello che hanno visibilmente fatto in tutto il mondo negli ultimi cento anni. Dalla creazione delle guerre mondiali e dal massacro e dalla mutilazione di centinaia di milioni nelle guerre e nell'olocausto dell'aborto, alla creazione di armi che possono annientare tutti gli esseri viventi sulla terra, questo è il compito delle forze dell'inferno. Questa è la loro preparazione per la venuta dell'Anticristo, perché possa sentirsi a casa sulla terra. Tuttavia, il compito della Chiesa di Dio, ora focalizzato sulla Federazione Russa multinazionale, è di portare il paradiso sulla terra, in preparazione della venuta di Cristo, che sarà vittorioso. Non abbiate paura!
Nota
[1] Nel 2012 presso l'ambasciata russa a Londra lo aveva scelto solo il 22% degli elettori; domenica scorsa lo ha fatto il 52%. Solo nel Caucaso è diminuita l'affluenza: dal 99% al 92%.

Nessun commento: