Le tre sfide del XXI secolo per l'intera Chiesa ortodossa
dal blog del sito Orthodox England, 5 agosto 2020
Introduzione
Le quattordici Chiese locali, molte delle quali di recente fondazione, che attualmente compongono la Chiesa ortodossa, affrontano molte sfide diverse a seconda delle loro condizioni locali. Fondamentalmente, tuttavia, tutte queste sfide possono essere raggruppate in tre categorie. Queste sono:
Vivere nel passato
Qui stiamo parlando, per dirla in modo crudo, di una sorta di vita da retrogradi. Un esempio estremo sono quelli del Fanar di Istanbul, che pensano ancora che il 1453 non sia ancora avvenuto: sono oltre 550 anni indietro rispetto alla realtà. Costantinopoli non esiste più e il suo gregge è ben al di sotto di un migliaio di persone. Un altro patriarcato, che solo nel XX secolo ha cominciato a rivendicare tutta l'Africa e non solo l'Egitto come suo territorio, è ancora bloccato ad Alessandria, dove non ha praticamente alcun gregge. Un altro gruppo siriano si autodefinisce "di Antiochia", un altro luogo che non esiste più con quel nome e oggi è in Turchia. Un altro è gestito dal ministero degli Esteri greco ad Atene, e il popolo palestinese locale, che non parla greco, non ha voce in capitolo sugli stranieri che lo comandano e non parlano la sua lingua. Tuttavia, tutte le Chiese locali possono fornire un esempio di questa mentalità arretrata.
Allo stesso modo, in tutte le Chiese locali ci sono chierici e persino alcuni laici che sono così bloccati negi anni della loro giovinezza tra gli anni '60 e '70 che in realtà credono ancora nell'ecumenismo, nel modernismo e nel nuovo calendarismo! Questo è incredibile; quei movimenti assurdi, a cui comunque non abbiamo mai creduto, si sono estinti alla fine del millennio. Come puoi essere un modernista in un mondo post-modernista?! Come puoi essere un sincretista quando il mondo intero esalta la diversità?! Come puoi affermare di essere ortodosso eppure di vivere secondo il calendario papale - mentre i musulmani e gli ebrei mantengono il loro?! Tuttavia, poiché i gerontocrati, spesso ottantenni e novantenni, si estinguono e vengono sostituiti dalla nuova generazione che guarda al futuro, questi movimenti saranno dimenticati, rinchiusi in musei coperti di ragnatele e nei bidoni della spazzatura della storia.
Centralizzazione
Ecco un problema più serio, perché riguarda tutti, ma soprattutto le Chiese locali più grandi. Questo è infatti il problema del potere e del denaro. La burocratizzazione della Chiesa attraverso le strutture di potere e la tassazione delle parrocchie come risultato per sostenere queste sovrastrutture, la cui stessa esistenza sembra a molti abbastanza inutile, è un grave problema. Così, durante la crisi del Covid, molte parrocchie non hanno praticamente ricevuto alcun reddito, ma in alcuni luoghi i burocrati della "Chiesa" hanno comunque chiesto ingenti somme per gestire i loro palazzi a chierici costretti a trovare un lavoro secolare per sostenere le loro famiglie. Ora c'è molto malcontento alla base, tanto più che molti vedono tale burocrazia come un parassita in ogni caso. Presto potrebbe scoppiare una rivolta a questo livello. La riforma qui sta iniziando, come deve.
Decadenza morale
Anche qui c'è un problema molto serio, peraltro strutturale e di fatto istituzionale. Questa decadenza morale significa i doppi problemi della simonia e della sodomia. Il primo problema è un problema enorme in diverse Chiese locali, non ultime la russa, la costantinopolitana e la romena. Inutile dire che questa pratica è totalmente non canonica, i canoni sulla simonia sono molto rigidi. Il secondo problema si è sviluppato a causa della mancanza di vita monastica e, peggio ancora, del rifiuto di consacrare buoni monaci come vescovi, anche dove c'è vita monastica, e di consacrare invece celibi di qualsiasi genere.
In una Chiesa locale, un metropolita è tale solo perché lui e i suoi genitori appartenevano al partito politico "giusto" (oppure avevano il cognome giusto) e lui non era sposato. È abbastanza? Ovviamente no. Le emigrazioni sono state per decenni afflitte da famigerate mafie gay di vescovi, che perseguitano il clero sposato, probabilmente per gelosia. Gli scandali sono infiniti. Tutto quello che possiamo dire è, grazie a Dio, che, a differenza del cattolicesimo romano, la maggior parte dei preti ortodossi è composta da uomini sposati e almeno qui non ci sono scandali simili.
Conclusioni: tre soluzioni a tre sfide
La forma del futuro sembra chiara. Entro la fine di questo secolo, se non già entro la metà di questo secolo, ci saranno tre grandi cambiamenti, che devono avvenire, all'interno della Chiesa ortodossa. Si riconoscerà che ora viviamo in un mondo globale e che il tempo degli anacronismi assurdi e dei nazionalismi meschini e sciocchi è passato da tempo.
In primo luogo, in risposta alla decadenza morale, ci sarà, ancora una volta, un episcopato sposato, che ci piaccia o no. Ciò significa che, come prima, le diocesi saranno molto più piccole, con forse solo una dozzina di parrocchie in ciascuna. I nuovi vescovi potranno, come prima, avere lavori secolari e ne conseguirà una semplificazione del loro ruolo. Così, le diocesi delle Chiese locali, come prima, torneranno a essere veramente locali. Ciò significa che ci sarà finalmente la leadership che ci è mancata così totalmente negli ultimi secoli, quando i vescovi agivano come semplici funzionari dello Stato.
In secondo luogo, in risposta alla centralizzazione, dovranno apparire quattro nuove Chiese locali, una per l'Europa occidentale e tre per il Nuovo Mondo: una per il Nord America, una per l'America Latina e una per l'Oceania.
In terzo luogo, in risposta al vivere nel passato, si potrà vedere fonfere tra loro un certo numero di Chiese locali molto piccole, molto fragili e quindi molto dipendenti e molto nazionaliste, alcune inventate nel XIX e XX secolo per ragioni puramente politiche, altre per meri anacronismi. Quindi, potremmo ritrovarci con solo dodici patriarcati, dodici Chiese locali, forse come segue:
La Rus' (Chiesa di Nuova Gerusalemme e di tutta la Rus').
L'Est europeo (di Bucarest e di tutta l'Europa orientale).
L'Africa (di Nairobi e di tutta l'Africa).
Il Medio Oriente (di Gerusalemme e tutto l'Est (ex musulmano)).
Il Giappone (di Tokyo e di tutto il Giappone).
La Cina (di Pechino e di tutta la Cina).
Il Sud-est asiatico (di Hanoi e tutto il Sud-est asiatico).
L'India (di Delhi e tutta l'India).
L'Europa occidentale (di Parigi e di tutta l'Europa occidentale (ex cattolica romana ed ex protestante)).
Il Nord America (di Chicago e tutto il Nord America).
L'America Latina (di Caracas e di tutta l'America Latina).
L'Oceania (di Sydney e tutta l'Oceania).
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