mercoledì 1 dicembre 2021

Dal sito del confratello P. Ambrogio di Torino

 Le prove che Ponzio Pilato si convertì al cristianesimo

dell'arciprete Igor' Rjabko

Russian Faith, 22 novembre 2021

 

Il destino di Ponzio Pilato dopo la morte e risurrezione di Gesù Cristo è controverso tra gli storici, ma ci sono buone ragioni per credere che alla fine divenne cristiano.

Pochi sanno che la Chiesa ortodossa di Grecia ha glorificato tra i santi la moglie di Ponzio Pilato, Claudia Procula. Viene commemorata il 9 novembre nel nuovo calendario.

Se qualcuno dei nostri fedeli si recasse in pellegrinaggio in Etiopia, sarebbe sorpreso di trovare nelle sue chiese ortodosse l'icona del martire Ponzio Pilato, raffigurato con la moglie Claudia. La venerazione di questi due individui è un'antica tradizione in queste chiese. Sono l'unico esempio nella storia della Chiesa antica di santi sposi commemorati nello stesso giorno. Secondo la tradizione della Chiesa etiope, Ponzio Pilato e sua moglie furono messi a morte per essersi rifiutati di adorare la statua dell'imperatore romano dopo essersi entrambi convertiti al cristianesimo.

Il destino di Ponzio Pilato dopo la morte e risurrezione di Gesù Cristo è controverso tra gli storici. Secondo alcuni Pilato si sarebbe ucciso mentre era in esilio in Gallia. Altri suggeriscono che fu giustiziato durante il regno dell'imperatore Nerone. Secondo la leggenda, i cattivi presagi che accompagnarono il martirio di Cristo continuarono a seguire Pilato e sua moglie Claudia molto tempo dopo la morte del Salvatore e causarono loro grande dolore fino a quando Ponzio si convertì definitivamente al cristianesimo sotto l'influenza della sua sposa. Secondo gli scritti apocrifi popolari, la complicità nell'uccisione di Cristo causò in Ponzio Pilato una crisi di coscienza che lo lasciò insonne per molti anni e lo spinse a cercare un modo per lavare via la sua iniquità.

Le leggende del folklore russo sottolineano la gravità del delitto di Pilato che nulla al mondo potrebbe alleviare. Non trovando pace nella vita o nella morte, Pilato rimase per tutta la vita uno straniero e un vagabondo. Мikhail Bulgakov ha integrato queste leggende nella trama del suo romanzo "Il maestro e Margherita".

In ogni caso, ci sono buone ragioni per credere che Ponzio Pilato alla fine divenne cristiano. Lo scrittore cristiano del II secolo Tertulliano suggerì in uno dei suoi scritti che subito dopo la crocifissione di Cristo Pilato si convertì al cristianesimo e cercò persino di convincere l'imperatore Tiberio a seguire il suo esempio. Il vescovo Ireneo di Lione scrive di un'icona del Signore dipinta da Ponzio Pilato. Sant'Aurelio Agostino ne parla come un santo in una delle sue prediche. Tutti e tre gli autori sono alla base della tradizione scritta dell'antica Chiesa cristiana.

Quanto alla moglie di Pilato, Claudia, due Chiese ortodosse – quella copta e quella greca – l'hanno venerata come santa martire fin dall'antichità. In diversi scritti, è nominata Claudia o Procula, quindi entrambi i nomi non sono usati contemporaneamente. Troviamo riferimenti alla sua conversione negli scritti di Atanasio il Grande, Aurelio Agostino, Giovanni Malalas e molti altri autorevoli autori cristiani.

Anche nella seconda lettera a Timoteo (4:21) è citato il nome di Claudia, che alcuni studiosi della Bibbia attribuiscono alla moglie di Ponzio Pilato. Nell'antica Roma, le condanne a morte emesse contro i nobili venivano spesso commutate nell'esilio. Claudia proveniva dalla famiglia Flavia, imparentata con gli imperatori Vespasiano e Domenicano. Sembra plausibile che possa avere avuto la sua pena di morte commutata. È quindi del tutto possibile che si sia unita alla sinassi degli apostoli di Cristo e dei loro discepoli.

Nel medioevo circolarono molteplici leggende nella visione della moglie di Pilato. Molti dipinti vi fanno riferimento.

Secondo una leggenda, mentre si trovava a Gerusalemme, Claudia conobbe la famiglia di Giairo, il capo della sinagoga, e godette della compagnia di sua moglie Salome e della loro figlia dodicenne Semida. Sentendo della morte di Semida, Claudia venne al suo funerale. Lì assistette al miracolo della sua risurrezione e incontrò per la prima volta Cristo.

Il Vangelo non dice nulla di questo incidente. Ci dice solo che la moglie di Pilato mandò una serva dal marito per riferirgli questo messaggio: "Non avere niente a che fare con quell'uomo innocente, perché oggi ho sofferto molto in sogno a causa sua". (Mt 27:19). La Bibbia non ci fornisce dettagli sul sogno o sulla natura della sofferenza. Gli scritti apocrifi descrivono solo la reazione dei primi sacerdoti a questo messaggio: "Vedi, non ti abbiamo detto prima che egli è un seduttore? Ha fatto addormentare tua moglie!"

La lettera di Claudia Procula a Fulvia è un esempio di scritti apocrifi paleocristiani. Non c'è assolutamente alcuna prova di autenticità. Né vi è consenso tra gli storici sulla sua datazione, alcuni la datano ai primi anni dell'imperatore Nerone.

Il testo completo della lettera di Claudia è facilmente reperibile su internet. Per inciso, la lettera è di per sé una lettura interessante, poiché si riferisce, anche se indirettamente, a diversi dettagli autentici sugli eventi relativi alla vita e alla morte di Gesù.

Presenta la seguente descrizione del sogno di Claudia.

È venuto il momento di andare a dormire; ma quando ho appoggiato la testa sul cuscino per trovare il sonno, una forza misteriosa si è impossessata improvvisamente della mia mente. Ho visto Gesù, apparire come mi era stato descritto il loro Dio. Il suo volto splendeva maestoso come il sole. Volava su ali di cherubino e una fiamma ardente eseguì i suoi ordini, e si fermò su una nuvola. Sembrava che fosse pronto a giudicare il popolo riunito davanti a lui. Con un gesto separò i giusti dai malvagi. I primi, i giusti, furono da lui elevati alla grande eternità della salvezza divina, ma i secondi, i malvagi, furono gettati in un mare di fuoco. Mostrò loro le piaghe di cui era coperto il suo corpo, e disse con voce terribile: Restituitemi il mio sangue che ho versato per voi! Allora quegli uomini infelici chiesero alle rocce e ai monti della terra di inghiottirli e coprirli. Invano prima si erano sentiti al sicuro dalla sofferenza, e invano si erano protetti con l'illusione eterna e insormontabile. Sono morti. Che sogno, o meglio, che rivelazione!

Gli apocrifi superstiti non ci danno ulteriori dettagli sulla vita di Ponzio Pilato e di sua moglie dopo la risurrezione di Cristo. Non c'è modo per noi di confermare l'autenticità dei resoconti apocrifi.

Le nostre menti curiose sono ansiose di conoscere il destino dei personaggi biblici. Cosa è successo al giovane ricco che ha lasciato Cristo nella tristezza, alla donna cananeesa e a sua figlia, all'indemoniato della terra dei geraseni? Chi erano i santi che risuscitarono dopo la morte di Cristo e furono visti da molti? Dove sono andati e cosa è successo loro dopo? Che ci siano rivelati o meno questi dettagli in futuro, dovremmo concentrarci sul messaggio più importante della Scrittura e della Tradizione della Chiesa. Insieme, sottolineano che dovremmo prima cercare di sapere come trovare la salvezza per le nostre anime. Il resto può attendere il suo turno.

 

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