domenica 2 febbraio 2020

"Se un sacerdote si unisce in preghiera con un sacerdote deposto, come se questi fosse un sacerdote, che anche lui sia deposto" (Canone 11 dei santi apostoli).

La Chiesa di Costantinopoli ha ignorato questo Canone e nella fattispecie, in Ukraina, non solo ha pregato insieme a chi era stato deposto dal Patriarcato di Mosca, ma ha addirittura concesso a questi deposti un Tomos di autocefalia riconoscendo loro il sacerdozio farlocco.
Però, sembra, spero che ciò non sia vero, anche lei, Mosca, si sta dimenticando di questo 11° Canone apostolico, e sembra che voglia accettare nel suo seno, preti o ieromonaci, anche loro, incappati in tale situazione, perchè deposti da altri Patriarcati.
Noi, poveri presbiteri, sballottati come canne al vento, come dobbiamo comportarci, sempre se le notizie siano veritiere, con questi "DEPOSTI", reintegrati solo per fare dispetto al Patriarcato di appartenenza????
Visto cosa dice questo canone, è opportuno unirsi in preghiera con costoro o fregarsene del Canone; oppure è giusto contravvenire alle decisioni del Patriarcato di appartenenza, con il rischio di essere cacciati dall'elenco dei presbiteri ed etichettati come ribelli ???
Chiedo lumi ............................ anche se io preferisco non avere a che fare con chi è incorso in questa situazione affatto piacevole !!!!
I Santi Padri hanno parlato......io UBBIDISCO A LORO !!!!!

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