CHIESA ORTODOSSA ITALO-ALBANESE
PATRIARCATO DI MOSCA
CAPPELLA
SANTA CATERINA MEGALOMARTIRE
VIA GARIBALDI, 64
87010 ACQUAFORMOSA (CS)
Tel.: 3280140556
Domenica 11 Ottobre 2009
Domenica II di Luca
Tono I
Antifone della festa:
I Antifona
1) Lettore: Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo,
ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste.
Sòter, sòson imàs.
Lettore: Dhòxa to Patrì, kje to Iiò, kje to Aghìo Pnèvmati.
Kje nin, kje aì, kje is tus eònas ton eònon. Amìn.
Sòter, Sòson imàs.
II Antifona
2) Lettore: O Kìrios evasìlefsen, efprèpian
enedhìsato, enedhìsato
o Kìrios dhìnamin ke periezòsato.
Lettore: Dhòxa to Patrì, kje to Iiò, kje to Aghìo Pnèvmati.
Kje nin, kje aì, kje is tus eònas ton eònon. Amìn
Coro: O monoghjenìs Iiòs kje Lògos tu Theù, athànatos ipàrchon, kje katadhexàmenos dhià tin imetèran sotirìan sarkothìne ek tis Aghìas Theotòku kje aiparthènu Marìas, atrèptos enanthropìsas, stavrothìs te, Chrìstè o Theòs, thanàto thànaton patìsas, is on tis Aghìas Triàdos, sindhoxazòmenos to Patrì kje to Aghìo Pnèvmati, sòson imàs.
III Antifona
3) Lettore: Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo,
alalàxomen to Theò to
Sotìri imòn.
ipò ton Iudhèon, * ke stratiotòn
filassòndon * to àchrandòn
su Sòma, * anèstis triìmeros,
Sotìr, * dhorùmenos
to kòsmo tin zoìn; * dhià tùto
e Dhinàmis * ton uranòn
evòon si, Zoodhòta: * Dhòxa
ti Anastàsi su, Christè, *
dhòxa ti Vasilìa su, * dhòxa
ti ikonomìa su, * mòne filànthrope.
Tropari - Tono I
Tu lìthu sfraghisthèndos *
ipò ton Iudhèon, * ke stratiotòn
filassòndon * to àchrandòn
su Sòma, * anèstis triìmeros,
Sotìr, * dhorùmenos
to kòsmo tin zoìn; * dhià tùto
e Dhinàmis * ton uranòn
evòon si, Zoodhòta: * Dhòxa
ti Anastàsi su, Christè, *
dhòxa ti Vasilìa su, * dhòxa
ti ikonomìa su, * mòne filànthrope.
Tropario del Santo del giorno
Santo apostolo Filippo, intercedi
presso il Dio misericordioso perché
conceda alle anime nostre
la remissione delle colpe.
Tropario del Santo della Chiesa
Cantiamo la sposa di Cristo degna di ogni lode,
la divina Caterina, protettrice del Sinai,
nostro aiuto e soccorso:
essa ha splendidamente chiuso la bocca
con la spada dello spirito ai più abili
tra gli empi, ed ora incoronata come martire,
chiede per tutti la grande misericordia.
Kondakion
Prostasìa * ton Christianòn
akatèschinde, * mesitìa *
pros ton Piitìn ametàthete, *
mi parìdhis * amartolòn
dheìseon fonàs, * allà pròfthason,
os agathì, * is tin
voìthian imòn * ton pistòs
kravgazòndon si: * Tàchinon
is presvìan * ke spèfson is
ikesìan, * i prostatèvusa aì,
Theotòke, ton timòndon Se.
APOSTOLOS (Tito 3, 8-15)
- Benedetto sei tu, o Signore, Dio dei
Padri nostri, e lodato e glorificato è il
tuo nome nei secoli. (Dan 3,26)
- Poiché sei giusto in tutto ciò che hai
fatto; e tutte le tue opere sono vere e
rette le tue vie. (Dan 3,27)
Lettura dalla prima epistola di Paolo a Tito.
Diletto figlio Tito, questa parola è degna
di fede e perciò voglio che tu insista
in queste cose, perché coloro che
credono in Dio si sforzino di essere i
primi nelle opere buone. Ciò è bello e
utile per gli uomini. Guardati invece dalle
questioni sciocche, dalle genealogie,
dalle questioni e dalle contese intorno alla legge,
perché sono cose inutili e vane.
Dopo una o due ammonizioni sta
lontano da chi è fazioso, ben sapendo
che è gente ormai fuori strada e che continua
a peccare condannandosi da se stessa.
Quando ti avrò mandato Artema o Tìchico,
cerca di venire subito da me a Nicòpoli,
perché ho deciso di passare l’inverno
colà. Provvedi con cura al viaggio
di Zena, il giureconsulto, e di Apollo, che
non manchi loro nulla. Imparino così
anche i nostri a distinguersi nelle opere
di bene riguardo ai bisogni urgenti, per
non vivere una vita inutile.
Ti salutano tutti coloro che sono con me.
Saluta tutti quelli che ci amano nella fede.
La grazia sia con tutti voi.
Alliluia (3 volte)
- O Dio, con le nostre orecchie abbiamo
udito, i nostri Padri ci hanno raccontato
l’opera che hai compiuto ai loro giorni,
nei tempi antichi. (Sal. 43,2
Alliluia (3 volte)
- Gridano i giusti, e il Signore li ascolta;
e da tutte le loro angosce li salva. (Sal. 33,13)
Alliluia (3 volte)
VANGELO (Lc. 8, 5-15)
In quel tempo Gesù disse questa parabola:
“Il seminatore uscì a seminare la
sua semente. Mentre seminava, parte
cadde lungo la strada e fu calpestata, e
gli uccelli del cielo la divorarono. Un’
altra parte cadde sulla pietra e appena
germogliata inaridì per mancanza di
umidità. Un’ altra cadde in mezzo alle
spine e le spine, cresciute insieme con
essa, la soffocarono. Un’ altra cadde sulla
terra buona, germogliò e fruttò cento
volte tanto”. Detto questo, esclamò: “Chi
ha orecchi per intendere, intenda!”. I suoi
discepoli lo interrogarono sul significato
della parabola. Ed egli disse:
“A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio,
ma agli altri solo in parabole, perché vedendo
non vedano e udendo non intendano.
Il significato della parabola è questo:
Il seme è la parola di Dio. I semi caduti
lungo la strada sono coloro che l’
hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo
e porta via la parola dal loro cuore, perché
non credano e così siano salvati.
Quelli sulla pietra sono quelli che, quando
ascoltano, accolgono con gioia la parola,
ma non hanno radice; credono per
un certo tempo, ma nell’ora della tentazione
vengono meno. Il seme caduto in
mezzo alle spine sono coloro che dopo
aver ascoltato, strada facendo si lasciano
sopraffare dalle preoccupazioni, dalla
ricchezza e dai piaceri della vita e non
giungono a maturazione. Il seme caduto
sulla terra buona sono coloro che dopo
aver ascoltato la parola con cuore buono
e perfetto, la custodiscono e producono
frutto con la loro perseveranza”.
KINONIKON
Enìte ton Kìrion ek ton uranòn;
enìte aftòn en tis ipsìstis.
Alliluia (3 volte).
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