domenica 24 aprile 2011

Dalla Chiesa Ortodossa Russa

Messaggio di Pasqua di Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie


Ai membri dell’episcopato, del clero, ai monaci e alle monache e a tutti i fedeli figli e figlie della Chiesa Ortodossa Russa
Col cuore colmo di riconoscenza a Dio, reco a tutti voi un grande e salvifico annuncio:
CRISTO E’ RISORTO !
Di anno in anno, con quest’annuncio pasquale la Chiesa testimonia quest’evento di portata universale, successo quasi duemila anni fa. Allora, le donne giunte all’alba al luogo della sepoltura del loro Maestro trovarono il sepolcro vuoto. La forza divina di Cristo ha vinto la legge della morte. Egli è risorto, testimoniando a tutta l’umanità che la morte non significa la fine della vita, poiché la morte può essere superata dalla potenza di Dio.
La Resurrezione di Cristo, avvenimento unico della storia del mondo, per volere di Dio ha significato l’inizio della resurrezione anche per ognuno di noi. Se il Salvatore è venuto al mondo, ha sofferto la Passione, è stato crocefisso e si è rialzato dal sepolcro, ciò è avvenuto affinché anche ogni uomo possa attraversare l’esperienza della resurrezione dai morti, non in senso metaforico, ma in senso reale. Di ciò parla chiaramente l’apostolo Paolo: “Dio … risusciterà anche noi con la sua potenza” (1 Cor 6, 14).
Ecco perché la Pasqua è la festa della vittoria della vita sulla morte: con la Resurrezione di Cristo Salvatore, la resurrezione dai morti è donata anche a tutti noi. E per quanto possano essere difficili le circostanze della vita terrena attorno a noi, quali che siano le prove che ci visitano, per quanto possano cercare di spaventarci coloro che, non avendo alcuna forza spirituale, vorrebbero prevedere l’avvenire, la nostra visione del mondo deve restare serena e gioiosa, poiché Cristo è Risorto!
Nell’antica Russia la festa della Pasqua era sempre la più grande e luminosa. Negli ultimi decenni essa è ritornata in molte case e famiglie, e ora essa è celebrata anche in quei posti in cui prima non risuonava il saluto pasquale: negli ospedali e nelle carceri, nelle caserme e sulle navi militari, e perfino sulle stazioni spaziali. Voglia Dio che a questi cambiamenti esteriori, avvenuti nei paesi della nostra cultura russa, corrisponda un’autentica rinascita delle anime delle persone, che la gioia della Resurrezione di Cristo ricolmi il cuore di ognuno, che la luce dell’amore divino riscaldi non solo i nostri cari e parenti, ma anche tutti coloro che non possono partecipare alla funzione pasquale in chiesa, le persone anziane, i malati, i soli.
Attraverso la Resurrezione di Cristo, i credenti possono comunicare alla forza della Grazia mandata dall’alto per vivere secondo la verità e i comandamenti di Dio, essere misericordiosi e caritatevoli, onesti e ben disposti verso ogni prossimo, pronti a condividerne gioie e dolori.
Quest’atteggiamento cristiano verso il prossimo comprende anche l’impegno a favore del proprio paese, popolo, della propria famiglia e casa. Predicando la priorità dei valori spirituali eterni, la Chiesa esorta i suoi figli ad aver riguardo anche dei valori passeggeri del mondo creato da Dio, onorando la natura che ci circonda, il ricco tesoro della cultura umana, raccolto lungo i secoli dai nostri antenati. Essere custodi dell’eredità spirituale e della tradizione dell’Ortodossia significa impegnarsi attivamente alla trasformazione di se stessi, del proprio mondo interiore, e nel contempo sostenere e preservare la bellezza e l’armonia del mondo che ci circonda, e ristabilirla laddove è stata infranta dalla perfidia umana. Tale è la chiamata e la responsabilità del cristiano.
Il Signore non aspetta da noi imprese impossibili. Egli si rivolge all’animo di ogni uomo per ripetergli: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero» (Mt 11, 28-30).  E per provare e capire quanto sia dolce e leggero il  carico che il Signore ci propone, bisogna imparare a fare del bene a vicini e lontani. In quest’arte, difficili sono solo i primi passi: sapersi fermare per tempo, per non rispondere alla volgarità con altra volgarità, al male col male, alla menzogna con la menzogna, alla condanna con la condanna. E, almeno una volta, esperimentare la soddisfazione di un’azione giusta e onesta, a vantaggio di un’altra persona: in famiglia o al lavoro, in parrocchia o nel rapporto con vicini o conoscenti. Questo sentimento di soddisfazione può crescere e diventare uno stato d’animo di gioia e ottimismo, se le buone azioni compiute non per interesse ma col cuore puro diventano parte essenziale della nostra vita. Soltanto quando vedremo il legame indissolubile tra il bene operato da noi individualmente e il benessere sociale, potremo avvertire che la realtà cambia in meglio anche nella vita sociale.
La motivazione evangelica sottesa a ogni nostra azione, sia nella vita personale, che in quella professionale e sociale, è capace di cambiare radicalmente noi stessi e il mondo attorno.
In questa notte luminosa noi esclamiamo: «Risorga Dio e si disperdano i suoi nemici!». Che Dio risorga nei nostri cuori e che si disperdano la menzogna, l’inimicizia, il male, i conflitti e ogni divisione nella nostra vita!
Amati fratelli e sorelle, di tutto cuore vi porgo i miei più fervidi auguri per la Santa Pasqua. Che il sostegno e la benedizione del Signore veramente Risorto accompagnino ognuno di noi nel nostro impegno a gloria della Chiesa, a vantaggio dei paesi nei quali viviamo, e per il bene di vicini e lontani.
+Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie
Santa Pasqua dell’anno 2011

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