sabato 6 agosto 2011

Senza parole........ovvero quando il così detto ecumenismo serve agli uni come agli altri. Dal sito: Oriente cristiano.

La chiesa va agli ortodossi, ma il prete non lo sa

chiesa reggio emiliaAndrea Zambrano - © www.bussolaquotidiana.it - 1 agosto 2011

E’ entrato nella chiesa dove celebra messa da 40 anni e ha trovato un pope ortodosso che smantellava le statue dei santi. Alla richiesta di spiegazioni, il religioso rumeno non ha fatto altro che allargare le braccia e invitarlo a rivolgersi in curia. Succede a Reggio Emilia nella chiesa del Cristo, piccolo santuario dove da 40 anni tutte le mattine il rettore don Luigi Veratti celebra la messa delle 9.30 di fronte ad un nutrito gruppo, circa 50, di fedeli. 

Il tempio, il 7 luglio scorso, è passato agli ortodossi secondo il principio raccomandato dalla Cei di concedere in uso alle altre confessioni cristiane, edifici religiosi. Ma qualcuno in curia, evidentemente, si è dimenticato di parlarne con il rettore del santuario, e soprattutto di spiegare ai popolo di Dio le ragioni del cambio e le alternative disponibili. La numerosa comunità rumena a Reggio era già ospitata in quella chiesa per la Divina Liturgia della domenica. “I nostri santi e i loro santi insieme, mai un problema di convivenza”, ha raccontato il sacerdote. Ma la convivenza è stata rotta da una decisione che assume i contorni di una fredda pratica burocratica da sbrigare. “Il fatto è che ho dovuto chiedere il permesso al pope di poter celebrare l’ultima messa e avvertire così i fedeli che la celebrazione era stata soppressa”, ha raccontato alGiornale di Reggio il sacerdote, visibilmente commosso per il trattamento ricevuto dai suoi superiori. 
Per diversi giorni don Veratti, che è stato fino a pochi anni fa cappellano del carcere di Reggio, si è trovato così nella spiacevole situazione di non sapere dove andare a celebrare la messa quotidiana. “Tornerò in galera”, ha detto tra il serio e il faceto. Ora probabilmente troverà “ospitalità” in un’altra chiesa. Peggio invece è andata ai fedeli, molti dei quali pensionati o frequentatori di passaggio (il tempio è nelle vicinanze della fermata dell’autobus e molto comodo per chi arriva a Reggio da fuori per commissioni), che si sono visti cancellare la messa, ma non hanno avuto dalla curia nessuna comunicazione a riguardo. “Considerata la facilità per i reggiani di accedere alla Messa in altre chiese...”. 
Così recitava lo scarno comunicato della diocesi, emesso però a giochi già fatti, quando il sacerdote e i fedeli erano già stati sfrattati. Ora per il nutrito gruppo interparrocchiale non resta da fare altro che scrivere al vescovo titolare della diocesi di Reggio e Guastalla, Adriano Caprioli, per chiedere la ratio di un provvedimento che sembra assurdo e spiegazioni in merito ad una mancanza di rispetto, che ha portato, senza che ne venissero a conoscenza, alla soppressione con una facilità disarmante di una messa radicata nel sentito religioso di molti. Tanto più se si considera che nella città del Tricolore sono già diverse le chiese chiuse al culto, ma perfettamente agibili e spesso utilizzate per concerti o mostre, e che si potevano concedere senza problemi ai fedeli ortodossi. 
In fatto di spiegazioni poi, notevole è stato l’imbarazzo del responsabile diocesano per l’ecumenismo, monsignor Giancarlo Gozzi, che alle richieste di chiarimenti sulla natura e le ragioni della soluzione, ha replicato ad un giornale locale con un più che esaustivo: “Non so”. Il risultato è che l’enfasi ecumenica ha prodotto, secondo la solita eterogenesi dei fini, l’effetto spiacevole di aprire le porte di casa alle altre confessioni, e di chiuderle ai cattolici. Alla faccia dell’unità dei cristiani. 

^^^^^^^^^^^
Complimenti a questi confratelli che appena arrivati in Italia, neanche hanno aperto bocca per far sentire il loro tono di voce, si sono trovati con Chiese e Cappelle dove poter celebrare la Divina Liturgia.
Anchio ho scritto e riscritto ai vari Vescovi della zona, citando i decreti vaticani per la concessione in comodato di Chiese o Cappelle non ufficiate, ma non ho ricevuto neanche una risposta........ di diniego; no per essere giusti ed esatti e non dire bugie qualcosa l'avevo ottenuto nella cittadina di Diamante (cs). Dal Vescovo mi era stato concesso ed ho ancora la lettera, per  una volta al mese, la Chiesetta dedicata a San Giuseppe. Ancora la gioia dei fedeli ortodossi del Patriarcato di Mosca e mio non era scemata, che arriva un'altra lettera (nel giro di pochi giorni) in cui mi si comunicava che per motivi statici della volta della Chiesa, la concessione veniva revocata. Se questa è la causa.....ho pensato: sia fatta la volontà del Signore !!!!
Solo che poi capitando da quelle parti e chiedendo a qualche amico di Diamante la situazione della Chiesa la risposta è stata lapidaria: "No, padre, la messa viene celebrata regolarmente ".
Tutto questo, poi ho capito perchè è avvenuto, ma non mi permetto di spiegarlo..................è troppo meschino. Comunque io personalmente la causa del diniego l'ho addossato ai miei tantissimi peccati ..........
Ora leggendo questo articolo mi chiedo: "Ma cosa hanno loro più dei nostri fedeli, forse quelli del nostro Patriarcato sono fedeli della Lega Pro (serie C)? " Forse, ancora, non ci concedono Chiese perchè siamo preti ortodossi italiani? Ma cosa centra il luogo di nascita? Quindi si fanno due pesi e due misure? 
Comunque per concludere io prego il Signore e dico: " Signore non guardare ai miei peccati, tu sai che siamo come canne al vento, ma non dimenticare i tuoi tanti fedeli ed accudiscili secondo i tuoi disegni; io sono il tuo umile servo....sia fatta la tua volontà e non la mia. Amìn "

Nessun commento: