Monsignor Avondios ha presentato all’amministrazione comunale il suo progetto pilota di assistenza sociale, raccogliendo interesse
Un centro culturale ortodosso a Novegro
Un centro culturale ortodosso, tecnicamente. In pratica un progetto pilota, una vera e propria novità nel campo dell’assistenza sociale per stranieri che giungono in Italia con il sogno di trovare il paradiso. Poche settimane per insegnare loro un mestiere, dargli una qualifica e poi tornare al loro Paese d’origine con un bagaglio lavorativo importante che potrà cambiare la loro vita, senza dover cercare fortuna all’estero. L’idea è venuta a monsignor Avondios della chiesa Metropolia di Milano e Aquileia. Il religioso ha avuto un paio di incontri con il sindaco Micheli e con gli assessori De Lotto e Di Chio e presto questa idea potrebbe divenire realtà proprio nel quartiere di Novegro.
Mi è davvero piaciuta la mentalità del sindaco di Segrate» spiega Avondios, «ha capito subito la bontà del progetto che ho in mente: un aiuto agli stranieri per integrarsi, imparare un lavoro e riportarli in Patria. La chiesa infatti non deve solo accogliere, ma trovare anche soluzioni. Ecco allora che ho studiato un’iniziativa che possa andare in questa direzione. È possibile, non è una cosa utopistica». Monsignor Avondios viene dalla Romania e sa bene quanta difficoltà incontrano gli stranieri che, spesso spinti da fame e disperazione, raggiungono l’Italia sperando di trovare una soluzione alle loro sofferenze: «Purtroppo qui non possiamo dare risposte positive a tutti, ma possiamo trovare alternative legate a un rimpatrio. Questo progetto pilota può diventare il primo di tanti. Costituiremo una cooperativa e ci metteremo in contatto con le aziende non solo di Segrate, ma di tutto l’hinterland. Insegneremo a queste persone ad avere cura di sè e daremo loro una qualifica lavorativa che possa essere un valore aggiunto nel Paese da dove provengono. E dopo un breve tirocinio faranno proprio ritorno a casa per sviluppare il lavoro che avranno imparato. Non è un progetto complicato, ci vuole solo buona volontà».
L’area individuata dall’amministrazione sarebbe proprio a Novegro, ma è
privata. Si dovrà intavolare una trattativa e capire se c’è possibilità
di portarla a buon fine. «Dobbiamo fare un passo alla volta» conclude
monsignor Avondios. «Inizialmente dovremmo ragionare su una cinquantina
di persone e la scelta di Novegro mi piace davvero. Credo molto in
questo quartiere, ha potenzialità importanti che potranno essere
sviluppate. Sono certo che potremo aiutarci a vicenda».
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