L'Assemblea generale delle parrocchie ortodosse
dell'Europa occidentale si è tenuta il 23 febbraio a Parigi
Ricordiamo che il 27 novembre 2018 sua Santità il patriarca ecumenico Bartolomeo ha
revocato il Tomos dell'Arcidiocesi. Allo stesso tempo, ha suggerito
alle parrocchie di tradizione russa di essere incorporate nelle diocesi
locali del Patriarcato di Costantinopoli.
L'Assemblea che si è tenuta il 23 febbraio 2019 è stata presieduta dall'arcivescovo Jean di Charioupolis.
Dei 206 partecipanti, 191 hanno parlato a
favore del mantenimento dell'identità dell'arcidiocesi. Ci sono stati
solo 15 voti per lo scioglimento dell'Arcidiocesi. È quindi un preciso
rifiuto del suggeriento del patriarca Bartolomeo. Le parrocchie dovranno
scegliere la giurisdizione da cui dipendere.
Fonti attendibili hanno detto che il
vescovo Jean ha chiesto con tutte le sue forze di unirsi al Patriarcato
di Mosca, che garantisce la piena autonomia dell'Arcidiocesi. Alla
vigilia dell'assemblea l'arcivescovo Jean, nel corso di un'intervista
con un giornalista del sito Orthodoxia.info, Jorgos Ferdis, ha detto:
"L'adesione al Patriarcato di Mosca è l'unica via possibile per
l'Arcidiocesi". L'arcivescovo ha detto di essere stato sconvolto dalla
decisione del Fanar di sciogliere l'Esarcato. Ha aggiunto che tre
metropoliti di Costantinopoli hanno fomentato questa decisione: si
tratta di Emmanuel di Francia, Atenagora del Belgio e Gennadios
d'Italia.
Sfortunatamente l'Assemblea non ha preso
alcuna decisione in merito alla sua adesione canonica. È stato deciso
che la prossima sessione dell'Assemblea si terrà nel mese di giugno del
2019. L'arcivescovo Jean nel suo intervento di chiusura ha detto che, se
gli accadesse qualcosa, l'Arcidiocesi scomparirebbe, e che se fosse
sospeso da Costantinopoli, entrerebbe a fane parte del Patriarcato di
Mosca a titolo personale. Inoltre ha espresso il desiderio che si
termini commemorare il patriarca Bartolomeo, nella cattedrale, così come
nelle altre parrocchie.
È stato letto un messaggio
dell'arcivescovo Antonij (Sevrjuk) di Vienna e Budapest, di cui segue la
traduzione (e il testo in russo allegato).
Messaggio dell'arcivescovo
Antonij (Sevrjuk) di Vienna e Budapest, responsabile delle istituzioni
del Patriarcato di Mosca all'estero, all'arcivescovo Jean di
Charioupolis
Vostra Eminenza, caro vladyka,
La saluto cordialmente e le auguro l'aiuto di Dio nelle sue fatiche arcivescovili.
Con la presente lettera le confermo che
sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di Tutta la Rus' ha ricevuto
il suo messaggio, in cui si pone la questione del destino futuro
dell'Arcidiocesi delle parrocchie russe in Europa occidentale. In
precedenza, il 12 dicembre 2018, ha ricevuto una lettera da sua Santità
il patriarca Kirill. Per completare questo messaggio posso comunicarle
quanto segue.
La Chiesa ortodossa russa ha sempre visto
come un fenomeno temporaneo la perdita dell'unità delle nostre chiese
in Europa occidentale, che si trovavano precedentemente sotto l'omoforio
del metropolita Evlogij. Queste divisioni erano state generate da
tristi cause: le persecuzioni della Chiesa in Russia e la sua mancanza
di libertà.
In un messaggio indirizzato ai fedeli nel
febbraio 1931, lo stesso metropolita Evlogij scrisse: "Quando
un'autorità ecclesiastica centrale riconosciuta da tutti sarà restaurata
e la Chiesa russa avrà trovato condizioni di vita normali, torneremo
allo status quo ante. Agendo in questo modo non rifiutiamo né rompiamo
l'unità con la Chiesa madre russa. È solo una temporanea interruzione
delle relazioni amministrative ufficiali". Il 17 febbraio 1931 sua
Santità Fozio II, patriarca di Costantinopoli, ricorda nel suo messaggio
la natura provvisoria di questo status che ricorda anche sua Santità
Atenagora, patriarca di Costantinopoli, in un messaggio del 22 novembre
1965 all'arcivescovo George (Wagner).
La Chiesa ortodossa russa è pronta con
gioia a ripristinare la sua materna sollecitudine verso le comunità di
tradizione russa Europa occidentale, che si trovano ora sotto il suo
omoforio. In risposta alla sua lettera riguardante l'Assemblea generale
straordinaria dell'Arcidiocesi, il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa
russa adotterà le decisioni che saranno necessarie, che si possono
basare sui seguenti principi.
L'Arcidiocesi delle parrocchie di
tradizione russa in Europa occidentale entrerà a far parte del
Patriarcato di Mosca nel suo insieme storico di parrocchie, monasteri e
istituzioni ecclesiali, inclusi tutti i chierici che lo desiderano, con a
capo vostra Eminenza.
Il patrimonio storico dell'Arcidiocesi
sarà preservato, così come le sue tradizioni (incluse quelle liturgiche)
e le specificità della sua amministrazione eparchiale e parrocchiale
contenute nei suoi regolamenti.
I vescovi dell'Arcidiocesi saranno eletti
previa approvazione delle liste dei candidati da parte del patriarca di
Mosca (con la possibilità di presentare nuove proposte). Questa
procedura sarà rispettata in futuro in quanto conforme allo statuto
dell'Arcidiocesi, con ulteriore conferma dell'elezione da parte del
Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa.
Tutti i vescovi dell'Arcidiocesi
diventeranno automaticamente membri del Concilio locale e del Concilio
dei vescovi della Chiesa ortodossa russa. I rappresentanti
dell'Arcidiocesi eletti tra il clero e i fedeli avranno il diritto di
partecipare al Concilio locale. Le decisioni adottate dal Santo Sinodo
saranno applicate dall'Arcidiocesi, tenendo conto delle specificità
della sua amministrazione, in conformità con il suo statuto.
A testimonianza del ristabilimento della
comunione e a suo coronamento trionfale può esserci una concelebrazione
liturgica conciliare di sua Santità il patriarca Kirill di Mosca con
vostra Eminenza e rappresentanti del clero dell'Arcidiocesi nella
Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. Durante questa celebrazione sarà
consegnato l'Atto patriarcale e sinodale che elenca le decisioni prese.
Per favore, caro vladyka, porti tutto
questo all'attenzione del clero e dei fedeli della sua arcidiocesi, ai
quali sua Santità Kirill invia la sua benedizione e il suo amore.
In Cristo,
+ Antonij, arcivescovo di Vienna e Budapest
Nessun commento:
Posta un commento