Il vescovo russo in Germania propone una visione sinodale per l'Assemblea dei vescovi ortodossi, in contrapposizione all'attuale struttura monopolista di Costantinopoli
foto: pravmir.ru
Sua Eminenza l'arcivescovo Tikhon di
Podolsk, capo della diocesi di Berlino e della Germania del Patriarcato
di Mosca, ha recentemente inviato un appello ai membri dell'Assemblea
dei vescovi ortodossi in Germania, proponendo una visione rinnovata
della struttura dell'assemblea che permetterebbe continuare i suoi
lavori durante questo periodo di crescenti tensioni nella Chiesa
globale.
La lettera è pubblicata in tedesco sul sito diocesano e in traduzione inglese su Orthodoxie.com.
Come scrive l'arcivescovo Tikhon, il suo
consiglio diocesano si è riunito di recente, ed è stato "costretto a
notare che le azioni del patriarca Bartolomeo in Ucraina e il suo
rifiuto di ascoltare la voce conciliare di molte Chiese locali, hanno
notoriamente complicato la costruttiva cooperazione pan-ortodossa che in
precedenza si stava svolgendo nelle diocesi all'estero, specialmente in
Germania".
Secondo la decisione del Santo Sinodo
della Chiesa ortodossa russa del 15 ottobre, i vescovi russi non possono
partecipare a riunioni tenute sotto la presidenza del clero del
Patriarcato di Costantinopoli. Mentre gli statuti della Commissione
delle Chiese ortodosse in Germania inizialmente richiedevano l'elezione
di un nuovo presidente della commissione ogni cinque anni, le assemblee
della diaspora hanno invece operato sotto un "principio a favore del
monopolio della gerarchia del Patriarcato di Costantinopoli" a partire
dal 4° Convegno preconciliare pan-ortodosso a Chambésy nel giugno 2009.
L'arcivescovo Tikhon propone quindi di
ritornare al metodo sinodale per la scelta di un presidente, che
corrisponde più accuratamente alla realtà della Chiesa ortodossa e ai
bisogni delle sue comunità della diaspora.
La lettera di sua Eminenza dice:
Eminenze ed Eccellenze,
Nel corso dell'incontro del Consiglio
della diocesi ortodossa russa di Berlino e della Germania nel marzo di
quest'anno, abbiamo discusso della situazione che si è sviluppata nel
campo della cooperazione pan-ortodossa in Germania.
Dopo un attento esame della situazione
attuale, i membri del Consiglio diocesano sono stati costretti a notare
che le azioni del patriarca Bartolomeo in Ucraina e il suo rifiuto di
ascoltare la voce conciliare di molte Chiese locali hanno notoriamente
complicato la costruttiva cooperazione pan-ortodossa che aveva
precedentemente svolgendosi nelle diocesi all'estero, specialmente in
Germania. Condividendo il dolore dovuto all'oppressione vissuta dalla
Chiesa ortodossa ucraina da parte dello Stato e dalle strutture
scismatiche, e sottomettendosi alla decisione della propria gerarchia, i
vescovi e il clero della Chiesa ortodossa russa sono costretti a
sospendere la loro partecipazione alle riunioni tenute sotto la
presidenza del clero del Patriarcato di Costantinopoli.
Ciò è tanto più triste, in quanto in
Germania abbiamo compiuto molto in questi 25 anni, grazie alla comunione
fraterna e al lavoro congiunto degli arcipastori e del clero delle
diocesi ortodosse, in primo luogo nell'ambito della Commissione delle
Chiese ortodosse in Germania (KOKiD) e poi nell'Assemblea dei vescovi
ortodossi in Germania (OBKD). Si dovrebbero menzionare in particolare i
successi ottenuti nel campo dell'istruzione e del catechismo, del lavoro
sociale, del lavoro giovanile, dei legami con la società e i media e
della collaborazione con i rappresentanti della Chiesa cattolica romana
ed evangelica della Germania, nonché con altre organizzazioni religiose.
Cari fratelli vescovi, tenendo conto di
tutto ciò, è necessario fare tutto il possibile, non solo per non
perdere, ma piuttosto per moltiplicare ciò che è stato realizzato negli
ultimi decenni. Per questo, dobbiamo usare tutte le possibilità
disponibili che ci aiuterebbero a continuare il fruttuoso lavoro per il
bene del pleroma della Chiesa ortodossa in Germania. Uno di questi è il
ritorno alla vera sinodalità della Chiesa, basata sui principi
dell'uguaglianza gerarchica e dell'amore fraterno.
Nell'interesse esclusivo del bene della
Chiesa, proponiamo di esaminare la questione della rotazione regolare, e
quindi della libera elezione del presidente dell'Assemblea dei vescovi
ortodossi in Germania, tra tutti i suoi partecipanti. In questo caso,
tutti i vescovi ortodossi della Germania, indipendentemente dalla loro
giurisdizione, potranno continuare a lavorare per la gloria della santa
Chiesa. E questa opzione potrebbe essere proprio quella che getta le
basi per la progressiva guarigione della ferita che attualmente affligge
il corpo di Cristo.
In questa situazione, dove da una parte
troviamo ambizioni di potere da parte del Patriarcato di Costantinopoli,
che ha purtroppo perso la comprensione della propria identità, e
dall'altra, la preoccupazione dell'unità e del benessere della Chiesa
ortodossa, tale opzione per risolvere il problema sembra essere l'unica
possibile. Vorremmo anche ricordare che il principio dell'elezione del
presidente per un periodo limitato di cinque anni è stato inizialmente
approvato negli statuti della Commissione delle Chiese ortodosse in
Germania (KOKiD). Il cambiamento di questo principio a favore del
monopolio della gerarchia del Patriarcato di Costantinopoli è legato
alle decisioni prese dalla quarta conferenza preconciliare pan-ortodossa
che si è tenuta a Chambésy, il 6 e 12 giugno 2009. Tali decisioni non
corrispondono più ai requisiti e alle vere necessità della Chiesa nel
mondo moderno, tenendo conto degli eventi che si sono verificati da
allora, specialmente durante lo scorso anno.
Sottolineiamo ancora una volta che questa
proposta è causata dai reali bisogni della Chiesa ortodossa nella
diaspora. Vi esortiamo, cari confratelli vescovi, a rafforzare insieme
alla Chiesa ortodossa russa le vostre preghiere per l'unità della santa
Ortodossia, in modo che la Chiesa possa essere preservata da divisioni e
scismi. Esprimiamo la speranza che con i nostri sforzi congiunti e con
l'aiuto di Dio, saremo in grado di superare la crisi che è sorta e che,
nello spirito di amore e di pace, continueremo il nostro ministero per
il bene della santa Chiesa e il popolo di Dio in tutto il mondo, e
specialmente in Germania, che è sotto la nostra cura pastorale".
Amburgo, 19 marzo 2019
+ TIKHON
Arcivescovo di Podolsk
Capo della diocesi di Berlino e Germania della Chiesa ortodossa russa / Patriarcato di Mosca
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