Santo Sinodo russo: Smetteremo di commemorare
il primate greco se questi inizia a commemorare
o a riconoscere gli scismatici
patriarchia.ru I vescovi "cessano anche la comunione di preghiera ed eucaristica con quei vescovi della Chiesa greca che sono entrati o entreranno in comunione con i rappresentanti delle comunità scismatiche non canoniche ucraine". Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa si è riunito oggi in una sessione straordinaria sotto la presidenza di sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e Tutta la Rus' per discutere degli eventi in corso legati all'invasione del Patriarcato di Costantinopoli nel territorio canonico della Chiesa ortodossa ucraina e alle decisioni della recente sessione del Concilio episcopale della Chiesa ortodossa di Grecia. I membri del Sinodo hanno esaminato vari documenti riguardanti il Concilio episcopale, tra cui il comunicato ufficiale pubblicato dalla Chiesa greca e il rapporto dell'arcivescovo Hieronymos di Atene e di Tutta la Grecia, in cui raccomanda alla Chiesa greca di riconoscere la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica. La dichiarazione ufficiale del Santo Sinodo russo rileva che la Chiesa russa ha ripetutamente informato i vescovi della Chiesa greca sulle persecuzioni contro la Chiesa ucraina canonica risultanti dall'interferenza di Costantinopoli e che il 9 ottobre, appena 3 giorni prima dell'incontro dei vescovi greci, il patriarca Kirill si è rivolto all'arcivescovo Hieronymos con un messaggio fraterno, invitandolo a non prendere decisioni unilaterali e affrettate, ma piuttosto ad aspettare che lo Spirito Santo riunisca i primati di tutte le Chiese locali per risolvere il problema in uno spirito di unità e conciliarità. "È triste che sua Beatitudine l'arcivescovo Hieronymos basi la necessità del riconoscimento frettoloso e unilaterale della comunità scismatica non canonica su una serie di argomenti errati e falsi ripetutamente confutati non solo da vescovi, studiosi e teologi della Chiesa ortodossa russa, ma anche da molti eminenti arcipastori, pastori e teologi della Chiesa ortodossa greca”, si legge nella dichiarazione. Il rapporto continua esaminando i molti difetti del rapporto che l'arcivescovo Hieronymos ha presentato al Concilio episcopale e ricorda la posizione di diversi vescovi greci che hanno apertamente chiesto di non intraprendere alcuna azione in merito al riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", invitando invece a convocare un concilio pan-ortodosso per esaminare la questione. Il Sinodo nota inoltre la confusione causata dai resoconti dei media secondo cui la Chiesa greca ha riconosciuto la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", fatto che non è supportato dal testo del comunicato greco, e che nessuna votazione sulla questione del riconoscimento ha avuto luogo, nemmeno durante l'incontro dei vescovi greci. Pertanto vi sono serie preoccupazioni sulla violazione del modo conciliare della Chiesa ortodossa di prendere decisioni. "Se lo scisma ucraino è veramente riconosciuto dalla Chiesa ortodossa o dal suo primate – sotto forma di una concelebrazione, di una commemorazione liturgica del leader dello scisma o di un invio di lettere ufficiali – questa sarà una triste testimonianza di una divisione in profondità nella famiglia delle Chiese ortodosse locali", continua il Sinodo. "La piena responsabilità di questa divisione ricadrà, prima di tutto, sul patriarca Bartolomeo di Costantinopoli e su quelle forze politiche esterne nei cui interessi è stato "legalizzato" lo scisma ucraino", si legge nel rapporto. Tuttavia, gli interessi geopolitici "non distruggeranno l'amicizia secolare dei popoli greci e slavi, pagata con il sangue dei soldati russi e rafforzata nella lotta comune per la libertà del popolo greco fratello". I vescovi russi "apprezzano la comunione di preghiera con i nostri fratelli nella Chiesa ortodossa di Grecia e manterranno una viva connessione di preghiera, canonica ed eucaristica con essa - attraverso tutti quegli arcipastori e pastori che si sono già espressi o si opporranno ulteriormente al riconoscimento dello scisma ucraino, che non si macchieranno concelebrando con i falsi vescovi scismatici, ma mostreranno un esempio di coraggio cristiano e di ferma posizione per la verità di Cristo". Allo stesso tempo, i canoni della Chiesa condannano coloro che pregano o concelebrano con i deposti o scomunicati, e quindi la Chiesa russa "cessa la comunione di preghiera ed eucaristica con quei vescovi della Chiesa greca che sono entrati o che entreranno in tale comunione con i rappresentanti delle comunità scismatiche non canoniche ucraine". Diversi vescovi della Chiesa greca hanno già concelebrato con vescovi del gruppo scismatico ucraino. La dichiarazione del Sinodo russo conclude: "Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa autorizza sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di Tutta la Rus' a smettere di commemorare nei dittici il nome di sua Beatitudine l'arcivescovo di Atene e di Tutta la Grecia se il primate della Chiesa greca inizia a commemorare il capo di uno dei gruppi scismatici ucraini durante i servizi divini o intraprende altre azioni a testimonianza del suo riconoscimento dello scisma della Chiesa ucraina". |
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venerdì 18 ottobre 2019
Queste sono le decisioni, ben ponderate, sulle decisione del Sinodo della Chiesa Greca da parte del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Russa nella sessione straordinaria di ieri 17 ottobre 2019.
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