Il velo nella Chiesa ortodossa: tradizione e pratica sacra contro sentimenti moderni
dell'arciprete Geoffrey Korz
Orthodox Reflections, 12 settembre 2022
Agli studenti di tutto il mondo viene insegnato che la "china scivolosa" è una fallacia logica. Un piccolo passo, una piccola concessione, non devono necessariamente essere il primo passo verso grandi cambiamenti. Forse no, ma nell'Ortodossia abbiamo sperimentato esattamente questo modello ormai da decenni. Ogni piccola concessione alla modernità non fa che preparare il terreno per la successiva concessione, e la successiva, e la successiva. Ogni cambiamento è più grande e più incisivo del precedente. Così è stato con i veli delle donne. Rendere il velo facoltativo è stato presentato come una piccola cosa. Banale, davvero. Non vale la pena litigarci sopra. Di certo non è "la collina da difendere fino alla morte". Avevamo cose più importanti da fare, da cristiani ortodossi. Ma non riuscendo a mantenere quella linea, ci siamo poi ritrovati ad abbandonare sempre più terreno spirituale mentre i secolarizzatori continuavano ad andare avanti. Come chiarisce l'arciprete Geoffrey Korz, è tempo di iniziare a rivendicare pienamente la nostra spiritualità ortodossa.
Lo staff di Orthodox Reflections
Il moderno mondo occidentale sembra essere uno dei pochi luoghi in cui l'uso di un velo in un tempio sacro è oggetto di diffusa contesa. Forse c'era da aspettarselo, dal momento che viviamo in una società distinta da quasi tutte le altre e basata interamente sull'individualismo.
La base di tutto nella Chiesa ortodossa è la santa Tradizione – come ha affermato san Vincenzo di Lerins, "nella stessa Chiesa cattolica (cioè la Chiesa universale – la Chiesa ortodossa), ci si deve prendere tutta la cura possibile per mantenere quella fede che è stata creduta ovunque, sempre, da tutti". La santa Tradizione include l'eredità combinata delle Sacre Scritture, dei Padri della Chiesa, dei santi servizi e dell'innodia della Chiesa, attraverso i secoli e da ogni luogo, presi insieme.
Fare l'errore di sostenere che la Chiesa ortodossa sia un campo battaglia per le citazioni bibliche, o per una migliore illuminazione nel tempo, significa ridurre la Chiesa di Cristo semplicemente a un altra variazione di protestantesimo con credi e concili più accurati. La santa Tradizione – e l'intero pacchetto che essa contiene – costituisce la Fede ortodossa.
Per estensione, vale anche l'altra massima familiare: lex orandi, lex credendi (originariamente da san Prospero d'Aquitania) – la legge del culto riflette e determina ciò che si crede.
Nel loro insieme, quali ragioni offre la santa Tradizione della Chiesa Ortodossa alle donne che indossano il velo?
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Per amore degli angeli (1Cor 11,10). San Giovanni Crisostomo ci dice che il copricapo induce la donna all'umiltà, e a conservare la sua virtù, legando l'uso del velo alla virtù della castità – cosa non lasciata alla "scelta personale" (cfr Omelie sulle Lettere di san Paolo ai Corinzi);
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San Paolo ci dice che è pratica universale della Chiesa per le donne di pregare con il capo coperto, e che se qualcuno ha il gusto della contestazione (cioè se vuole discutere su tale questione), noi non abbiamo questa consuetudine (cioè di discutere sulla questione) e neanche le Chiese di Dio (1 Cor 11:16).
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Come dimostrazione di riverenza in un luogo sacro – cioè un tempio consacrato;
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In segno di riverenza davanti alle reliquie dei santi, i cui resti sono santificati dalla grazia di Dio e spesso fanno miracoli;
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Come dimostrazione di riverenza davanti all'arca (o tabernacolo), che riposa sempre sulla santa mensa in ogni chiesa, e che contiene la riserva dei santi misteri;
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Come dimostrazione di riverenza davanti al santo calice, quando si partecipa al corpo e al sangue del Signore Gesù Cristo;
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In emulazione della Madre di Dio, il cui santo esempio è dato ai fedeli attraverso innumerevoli icone in ogni tempio, comprese quelle che fanno miracoli e da cui scorre miro;
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In emulazione del santo esempio delle sante di ogni secolo e nazione, che forniscono ai fedeli ortodossi immagini affidabili del modo di vivere nella pratica gli insegnamenti della Bibbia;
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In emulazione della prassi universale della Chiesa che – con poche eccezioni (compreso l'occidente laico e postcristiano) – osserva il pudore in tutti i luoghi santi. Questo è lo standard di tutte le culture cristiane, dalla Terra Santa al mondo slavo, dall'Africa alla Scandinavia, dal sud-est asiatico al vicino Oriente, almeno fino all'era post-rinascimentale.
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Per affermare la distinzione tra maschio e femmina fin dal tempo della creazione (Gen 5:2), contro la quale si ribellano gli ideologi moderni, i laicisti e gli attivisti.
Coloro che cercheranno di far conformare la Chiesa ai programmi moderni e secolari imposti dall'esterno della Chiesa ovviamente non saranno d'accordo con gli standard stabiliti nei punti precedenti.
Il tema del copricapo può essere evitato da molti parroci, spesso perché la pratica storica, patristica e tradizionale potrebbe portare a conflitti e respingimenti da parte di persone di mentalità moderna in una data parrocchia. Molto di più, una tale pratica offenderebbe la posizione delle femministe ideologiche, che vedono la loro visione politica del mondo come in qualche modo intercambiabile con la pratica storica, patristica, tradizionale della Chiesa, e non sarebbero felici di sentirsi dare una risposta diversa.
Nell'Occidente moderno, le libertà di cui godiamo si estendono alle libertà personali che esercitiamo all'interno della Chiesa ortodossa, nella misura in cui non violano i limiti dell'autorità pastorale. Si può certamente esercitare la prerogativa di argomentare a favore della libertà dal portare il velo in un tempio ortodosso: infatti, si discute di ogni sorta di cose in nome delle libertà moderne.
Quello che non si può fare è sostenere che le donne che vanno senza velo in un tempio ortodosso siano in qualche modo in linea con la santa Tradizione della Chiesa ortodossa, o che la pratica sia in qualche modo rappresentativa di qualsiasi tempo o luogo importante nella Chiesa ortodossa al di fuori del Occidente laico e post-cristiano.
Lungi dall'essere rappresentativa della pia pratica delle donne cristiane ortodosse, l'assenza del copricapo in una chiesa ortodossa è un'eccezione rispetto all'insegnamento o alla pratica dei Padri della Chiesa. È un'anomalia rispetto alla pratica della Chiesa praticamente in qualsiasi altro secolo o luogo. Dimentica la pratica ereditata come se solo la modernità stabilisse lo standard per l'Ortodossia. Rappresenta un deplorevole disprezzo per la presenza delle cose sante all'interno del tempio di Dio, come se il mondo secolare avesse inghiottito le mura consacrate della Chiesa di Dio.
Non dovrebbe quindi sorprendere che la pratica delle donne che indossano il velo in chiesa sia messa in discussione nell'Occidente moderno, tra tutti i tempi e tutti i luoghi, poiché è solo nell'Occidente moderno che gli spettri dell'oblio, dell'empietà e del secolarismo proiettano le loro lunghe ombre sul volto delle nostre chiese.
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