Domenica 5 Aprile 2009
Quinta Domenica di Quaresima
Domenica di Santa Maria l’Egiziaca
Tono I – Digiuno con licenza di olio e vino
Liturgia di San Basilio
Antifone della festa:
1) Lettore: Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo,
ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste.
Coro: Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòsonimàs.
2) Lettore: O Kìrios evasìlefsen, efprèpian
enedhìsato, enedhìsato
o Kìrios dhìnamin ke periezòsato.
Coro: Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàsek nekròn, psàllondàs si:Alliluia.3) Lettore: Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo,
alalàxomen to Theò to
Sotìri imòn.
Coro: Ti lìthu sfraghisthèndos ipò ton Iudhèon,
ke stratiotòn filassòndon to àchrandòn su sòma,
anèstis triìmeros, Sotìr, dhorùmenos to kosmo tin zoìn.
Dhià tùto e Dhinàmis ton uranòn evoòn si, Zoodhòta:
Dhòxa ti anastàsi su, Christè, dhòxa ti vasilìa su,
dhòxa ti ikonomìa su, mòne filànthrope.
Tropari
Tono I
Ti lìthu sfraghisthèndos ipò ton Iudhèon,
ke stratiotòn filassòndon to àchrandòn su sòma,
anèstis triìmeros, Sotìr, dhorùmenos to kosmo tin zoìn.
Dhià tùto e Dhinàmis ton uranòn evoòn si, Zoodhòta:
Dhòxa ti anastàsi su, Christè, dhòxa ti vasilìa su,
dhòxa ti ikonomìa su, mòne filànthrope.
_____ .. _____
(Tropario del Santo della Chiesa)
……… ……. ……..
Tropario della festa del giorno
In te, o Madre, hai avuto cura
di conservare intatta l’immagine
divina, poiché hai abbracciata
la croce per seguire
Gesù, insegnando con
l’esempio a disprezzare la
carne corruttibile, e ad apprezzare
invece l’anima, opera immortale.
Giustamente ora il
tuo spirito, o santa Maria,
esulta in mezzo agli angeli.
Kontakion
Ti ipermàcho stratigò ta nikitìria,
os litrothìsa ton dhinòn efcharistìa
anagràfo si i pòlis su, Theotòke.
All’os èchusa to kràtos aprosmàchiton,
Ek pandìon me kindhìnon elefthèroson,
Ìna kràzo si: Chère, Nìmfi anìmfefte.
Apostolo (Eb. 9, 11-14)
- Fate voti al Signore vostro Dio e adempiteli.
(Sal. 76,12)
- Dio è conosciuto in Giudea, in Israele
è grande il suo nome. (Sal. 75,2)
Lettura dalla lettera di San Paolo agli Ebrei.
Fratelli, Cristo venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una Tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d’uomo, cioè non appartenente a questa creazione, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrò una volta per sempre nel santuario, procurandoci così una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca che si sparge su quelli che sono contaminati, li santificano, purificandoli nella carne, quanto più il sangue
di Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte, per servire il Dio vivente?
Alliluia (3 volte).
- Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo
inni di giubilo a Dio nostro Salvatore.
(Sal. 94,1)
Alliluia (3 volte).
- Presentiamoci al suo cospetto con canti
di lode, inneggiamo con canti di lode.
(Sal. 94,2)
Alliluia (3 volte).
Vangelo (Mc. 10, 32-45)
In quel tempo Gesù, prendendo in disparte i Dodici, cominciò a dir loro quello che gli sarebbe accaduto. “Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi: lo condanneranno a morte, lo consegneranno ai pagani, lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma dopo tre giorni risusciterà”. E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: “Maestro noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo”. Egli disse loro: “Cosa volete che io faccia per voi?” Gli risposero: “Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”. Gesù disse loro: “Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io bevo e ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?” Gli risposero: “Lo possiamo”. E Gesù disse: “Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato”. All’udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù, chiamatoli a sé, disse loro: “Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”.
MEGALINARION
Epì si chère, Kecharitomèni, pàsa i ktìsis, anghjèlon to sìstema, kje anthròpon to ghènos, ighiasmène naè, kje paràdise loghikè, parthenikòn kàfchima, ex is Theòs esàrkothi, kje pedìon ghègonen o pro eònon ipàrchon Theòs imòn; tin gar sin mìtran thrònon epìise, kje tin sin gastèra platitèran uranòn apirgàsato. Epì si chère, Kecharitomèni, pàsa i ktìsis, dhòxa si.
Kinonikon
Enìte ton Kirion ek ton uranòn;
enite aftòn en tis ipsìstis. Alliluia
Nessun commento:
Posta un commento