Ho letto l'articolo su Liria circa la Chiesa Uniata Albanese. Da storico, laureato in storia ed insegnante di storia al Liceo, devo dirle e da arbereshe, che mi vergognerei a pubblicare un articolo come quello. Non ha ne capo nè coda. Possiede errori (Blu) di date, di nomi. Se vuole fare polemica, come vedo, la faccia come documenti storici, non con fantasie.
Giorgio Dorangricchia, professore di storia e filosofia a Palermo
Esimio Professore Giorgio Dorangricchia:
grazie per aver postato ed espresso il Suo pensiero sull'articolo della Chiesa Uniata Arbreshe. Intanto la nostra gente non ha mai saputo di essere una Chiesa come la si intende oggi e questo Lei lo sa benissimo. I nostri Avi hanno cercato nel loro piccolo, ed in alcuni casi ci sono riusciti, di salvare con la loro cultura, il loro pensiero, con la loro testardaggine, ciò che la confessione dominante gli ha permesso di sottrarre all’oblio. Io Le chiedo fraternamente: ma quando questi Avi arrivarono in Italia (?) quale è stata la principale preoccupazione di quei ‘poverissimi disgraziati’? Se Lei possiede una macchina del tempo e può andare a ritroso, come in quel famoso film americano (Ritorno al futuro, se non erro), ci spieghi come vivevano, come erano trattati dai Signorotti locali e dalla Chiesa latina, come svolgevano la loro vita quotidiana, come riuscivano a mantenere la loro famiglia; spieghi a noi tutti, con documenti alla mano, se sapevano scrivere e quanti scritti hanno lasciato a noi posteri; insomma in poche parole, da storico e laureato in storia, metta sul tavolo, con storicità accertata, il vivere e l’esistere di questi sventurati.
Tornando a noi, Lei, come Le dicevo prima, ha documenti che affrontano la problematica della sussistenza storica accertata di una Chiesa Uniata Arbreshe, in cui si evidenzia che il nostro popolo ha abiurato all’ortodossia ed è quindi diventato tutto di colpo una Chiesa Latina? Lei sa molto bene che la stragrande maggioranza dei nostri Avi era di confessione Ortodossa, altrimenti non si potrebbe spiegare la Liturgia Ortodossa, greca, nei nostri paesi. L’uniatismo, sono concorde con Lei, è venuto dopo, grazie, come io sostengo e nessuno ancora mi ha sbugiardato, all’annessione forzata alla Chiesa di Roma.
Bene diciamo che è un articolo che non bisognava pubblicare in quanto ci sono errori segnati con il blu e per fortuna non con il rosso, ma se Lei si è permesso di criticare aspramente ciò, è perché qualcosa di vero in questo articolo c’è, e fa anche paura. Qualcosa che gli altri, leggi le nuove generazioni, non devono assolutamente sapere, perché se qualcuno comincia a pensare e studiare, allora tutto quello che è stato scritto è da buttare alle ortiche.
Caro Professore: qualcosa sta cambiando, e ricercatori, a cui bisogna inchinarsi “Vittorio Elmo, Costantino Marco, Matteo Mandalà, solo per fare alcuni nomi, spero che anche il Suo domani possa essere citato) ci dicono che la storiella che ci hanno fatto bere che ci hanno voluto bene, ci hanno amato a prima vista, ci hanno coccolato come pargoli ecc. ecc., inizia a fare acqua da tutte le parti.
Quel castello di sabbia che è stato costruito in riva al mare, inizia a scricchiolare ed i flutti già lo stanno facendo cadere… pezzo per pezzo. La storia, come Lei insegna ai suoi alunni, fino a quando non si rivela fondata, è destinata ad esser riscritta. Ebbene la nostra storia, anche con errori tinti di Blu, sta per esser riscritta. E non sarà certamente con la legge 482, che ciò succederà. Ma con l’abnegazione di veri italo-albanesi che amano raccontare, come si faceva una volta davanti al camino, ai propri figli o ai nipoti, e la nostra storia verrà completamente ridisegnata e riscritta.
Io La invito a scrivere, per tutti coloro che ogni giorno seguono il mio blog, e devo dirLe che sono in molti, a scrivere un articolo, che pubblicherò con una grande enfasi, un articolo in cui da storico e da professore di storia, racconta a tutti noi arbresh la “Sua Vera Storia”.
Il mio Blog è a Sua disposizione, ci mancherebbe altro.
Voglio ricordarLe che prima che tutto si omogeneizzasse, i nostri bravi preti, almeno quelli della Calabria, pena la scomunica, proibivano ai fedeli arbresh di entrare nelle chiese latine, ed ai preti latini di entrare nelle chiese e nelle case degli arbresh. Se ciò accadeva, c’era un motivo.
Nessuna polemica, ma verità, sempre verità e solo verità.
E Caro Professore, la verità non è quella propinata fino a ieri, accomodante, remissiva e conciliante.
Mi perdoni se in questa risposta ci sarà qualche errore blu o rosso: ma molte volte è il contenuto che conta, anche se fatto di errori linguistici e scritturali.
Mi ero dimenticato di comunicarLe che l’Uniatismo è stato coniato dalla Chiesa di Roma Antica, per dimostrare che anche dentro di lei c’erano gli ortodossi, camuffati e sviliti, ma c’erano e............ ci sono ancora.
Aspettando il Suo scritto, La saluto con profonda amicizia.
P. Giovanni Capparelli,
Prete arbresh, ortodosso, ritornato alla fede dei Padri.
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