“Devi conoscere e professare solo la fede che la Chiesa
ora ti trasmette (…) Non bisogna accoglierne altri. Non accoglietene
neppure da noi se ne mutassimo i contenuti insegnando
dottrine opposte a quelle che ora vi impartiamo, neanche da un
angelo avversario che si trasfigurasse in angelo di luce per tentare di
trarvi in errore. San Paolo nella sua lettera ai Galati così
scrive: « Quand’anche noi stessi o un angelo disceso dal cielo vi
annunziasse un Vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia da voi
scomunicato» (s. Cirillo di
Gerusalemme)
SULLA FEDE ORTODOSSA (1)
di s. Cirillo di Gerusalemme
« Camminiamo al lume della fede e non della visione»
s. Paolo Apostolo
La responsabilità di chi riceve il deposito della fede: State
attenti perché il nemico non abbia a fare sua preda chi non sta in
guardia,
perché qualche eretico non abbia a stravolgere le dottrine che vi
sono trasmesse. Trasmettiamo infatti la fede come mettendo denaro in
banca”. L’avvertimento noi ve l’abbiamo già dato, Dio poi
chiederà a voi il conto dei frutti del denaro depositato. Perciò
l’Apostolo dice: «Vi scongiuro, davanti a Dio che dà vita a tutte le
cose e a Gesù Cristo che ha dato la sua bella testimonianza
dinanzi a Ponzio Pilato, di conservare senza macchia questa fede
stata affidata». Ti è stato ora affidato il tesoro della vita, che il
Signore ti richiederà al momento della sua manifestazione:
«quando apparirà al tempo stabilito il beato e unico Sovrano, il Re
dei regnanti e Signore dei signori, il solo che possiede l’immortalità,
che abita una luce inaccessibile che nessuno fra gli
uomini ha mai visto né può vedere» . A lui gloria, onore e potenza
nei secoli dei secoli. Amìn!
Dottrina di fede e ortoprassi, insidie pagane ed ereticali: Il
modo di onorare Dio consta di questi due momenti: istruirsi circa la
santa fede, conseguentemente comportarsi bene. La dottrina senza la
buona condotta non è accetta a Dio, e la condotta non ispirata alla
Santa dottrina dispiace al Signore. Che cosa infatti
gioverebbe conoscere bene la dottrina su Dio e precipitare nella
turpitudine della fornicazione, ovvero quale utilità trarrebbe chi
custodisse la santa castità e cadesse nell’empietà della
bestemmia? L’apprendimento della dottrina invero è acquisto
preziosissimo cui bisogna tendere con animo vigile, perché molti
imbonitori la deturpano con filosofie e fantasie devianti. Mentre i
greci seducono con il fascino delle parole - «dalle labbra di una
meretrice stilla infatti il miele» - quelli della circoncisione traggono
in errore chiunque ad essi ricorre con le Sacre
Scritture stortamente interpretate: le studiano dall’età puerile a
quella senile, ma non ne conoscono il senso neanche da vecchi. D’altra
parte i figli degli eretici corrompono i cuori dei
semplici con le lusinghe dei loro ragionamenti e con il fascino dei
loro discorsi nascondendo il veleno delle loro empie dottrine sotto il
miele del nome di Cristo. Ad essi tutti si riferiva il
Signore dicendo: «Badate che nessuno vi inganni» e a tale scopo
mirano la dottrina della fede e ogni esegesi che se ne faccia […]
Il fedele è ricco della povertà di Cristo: Sta
scritto: «A ognuno ora si richiede che sia ritenuto fedele in tutta
coscienza»
«perché è difficile trovare un uomo fedele». Non dico che tu debba
rivelare la tua coscienza a me - non sari giudicato da un uomo - ma che
mostri la sincerità della tua fede a Dio che scruta le
reni e i cuori, e conosce i pensieri degli uomini. Gran cosa
essere fedeli: rende l’uomo più ricco degli arciricchi. Il fedele
infatti possiede tutti i beni del mondo, in quanto li
disprezza e li calpesta; al contrario, i ricchi di beni materiali,
benché ne abbiano a dovizia, finiscono col mancare di quelli dell’anima. Più ne ammassano, infatti, e più si
consumano per la brama di quanto loro manca. Il fedele
insomma è un uomo straordinario: ricco nella sua povertà perché sa che
bisogna avere solo di che coprirsi e di che nutrirsi; quindi
se n’accontenta e disprezza le ricchezze.
“La fede è un distintivo non dei cristiani ma di
tutti gli uomini che non potrebbero operare senza credere in quel che
fanno”:
Osservare la fede è un prestigioso distintivo non soltanto per
noi cristiani che di Cristo portiamo il nome, ma lo è pure per chiunque
nel mondo e anche presso gli estranei alla Chiesa
osserva in modo assoluto la fede data. […] Sulla fede insomma si
fonda la maggior parte degli umani negozi. Abbiamo fede non soltanto noi
– l’ho detto — ma anche quelli che ci sono estranei.
Anche essi hanno fede, benché non credano nelle Scritture e in un
certo senso insegnino secondo loro principi che ritengono per fede.
La fede è forza e scudo dell’anima: […] «Senza la fede - sta infatti scritto - è impossibile piacere a
lui». Quando mai potrà fare secondo il proposito di servire
a Dio un uomo che non creda alla sua ricompensa?. Quando mai una
fanciulla abbraccerà la verginità e un giovane la castità se
non hanno fede nell’immarcescibile corona che premierà una vita
immacolata? La fede secondo il profeta è l’occhio che illumina ogni
coscienza e infonde intelligenza: «Se non credete, non potete
neanche comprendere» Per Daniele, come leggiamo, la fede chiuse la
bocca ai leoni; «Daniele fu tirato fuori della fossa, e non si riscontrò
in lui lesione alcuna perché egli aveva avuto fede nel
suo Dio». V’è un essere più terribile del diavolo? Ebbene, non
abbiamo anche contro di lui che un’arma: la fede, scudo spirituale
contro un invisibile nemico che scaglia dardi d’ogni specie
e colpisce chi non veglia nel buio della notte. La fede è forte
difesa contro il nemico che si nasconde. Lo dice l’Apostolo: «Tenete
sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete
spegnere tutti i dardi infuocati del maligno». Vero è che i dardi
scoccati dal diavolo spesso sono infuocati dalla concupiscenza che
spinge a turpi piaceri, ma la fede spegne questo fuoco
raggelando il nostro spirito con una viva rappresentazione del
giudizio.
Per la fede siamo figli di Abramo: […]
Abramo non fu giustificato solo per le opere senza la fede: aveva fatto
tante opere giuste, ma
non fu chiamato amico di Dio se non quando credette e compì ogni sua
opera per fede; perché ebbe fede lasciò i genitori e perché ebbe fede
abbandonò la patria la terra e la casa. Sarai
giustificato anche tu come lui. […] In seguito, dopo aver avuto un
figlio ricevette l’ordine di sacrificarlo, benché avesse sentito dirsi:
«Da Isacco dovrà uscire la progenie che porterà il
tuo nome» - ed egli, ritenendo per fede che Dio può anche
risuscitare i morti, offrì a Dio il suo figlio primogenito. Piegò la sua
volontà al sacrificio del figlio, e legatolo lo depose sulla
legna; solo quando la bontà di Dio glielo fece lasciare vivo, lo
sostituì con un agnello.
La fede come verità rivelata cui assentiamo: Non
per nulla il termine fede è un significante che avere due ben distinti
significati.
La parola fede infatti ne ha anche un altro oltre quello suddetto,
di dottrina cui l’anima aderisce come a verità. In tal senso la fede
giova all’anima, e a questo tipo di fede si riferì il
Signore quando disse: «Chi ascolta le mie parole e crede in colui
che mi ha mandato ha la vita eterna e non sottoposto a giudizio». Aveva
anche detto: «Chi ha fede nel Figlio non sarà
giudicato, ma passerà dalla morte alla vita» . Vedi quanto amore Dio
ha avuto per gli uomini. I giusti infatti (dell’Antico Testamento)
dovettero, essere graditi a Dio, tormentarsi per lunghi
anni nell’esercizio della virtù, e tu potrai ottenere questa da Gesù
in una sola ora. Poiché se credi che Gesù Cristo è il Signore e che Dio
l’ha risuscitato dai morti sarai salvo e portato
in paradiso da colui che vi fece entrare il ladrone . Non diffidare,
è possibile perché colui che già qui sul nostro santo Golgota salvò il
ladrone dopo un istantaneo atto di fede, salverà anche
te se avrai fede.
La fede come carisma o grazia coadiuvante l’assenso: Vi
è però un altro genere di fede, quella che Cristo elargisce come dono
di
grazia: «A uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della
sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il
linguaggio di scienza; a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito
a un altro il dono di far guarigioni». Questa fede quindi, che viene
data come carisma dello Spirito e non solo come dottrina, infonde
un’energia superiore alle possibilità umane, per cui chi la
possiede può dire a questo monte: « Spostati da qui a li», ed esso
si trasferisce. Chi infatti pronunziando questa espressione con fede, ne
crede così certo l’esito da non metterlo in
discussione nel suo cuore, lo fa perché riceve questo carisma della
fede. Ma sta anche scritto analogamente: «Se avrete fede come un grano
di senapa..» Un granello di senapa è piccolo di
mole ma ha la forza d’infiammare; sparso come seme di limitatissime
proporzioni, stenderà grandi rami e, una volta cresciuto, potrà dare
riparo agli uccelli. Questo tipo di fede opera
nell’anima coadiuvandola nel compimento delle azioni più grandi nel
minimo tempo. Quando questa luce della fede illumina lo spirito, essa si
rappresenta Dio godendone la visione per quanto le è
possibile e s’innalza attorno ai confini del mondo contemplandone
già prima degli ultimi tempi il giudizio finale e la retribuzione dei
beni promessi. Custodisci in te l’impegno interiore
della fede umana per ricevere da lui il dono della fede che supera le umane capacità.
NOTE
(1) Tratte dal libro Cirillo di Gerusalemme, Le Catechesi – Città Nuova editrice – 1997 – pagg. 81/83; 106/116;
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