La settimana dei cartoni
26 ottobre - 6 novembre
Mosca torna bambina, ospitando il festival dei
film di animazione: oltre 500 pellicole russe ed estere, seguite da
alcuni capolavori che hanno fatto la storia dell'Unione Sovietica. Dal
26 ottobre al 6 novembre 2012
Il grande
Festival dei Cartoni Animati, che tradizionalmente si svolge a Mosca durante le
vacanze scolastiche autunnali, ovvero dal 26 ottobre al 6 novembre 2012,
quest’anno sarà dedicato al centenario dell’animazione russa.
Il pubblico potrà vedere più di 400 film tra gli
ultimi cartoni animati di produzione russa ed estera, oltre alle pellicole
storiche, create 100 anni fa. L’inizio dell’animazione russa risale al
cortometraggio di Władysław Starewicz “The Beautiful Leukanida”. Oggi i registi
russi come Ivanov-Vano, Fedor Khitruk, Yuri Norstein, Garri Bardin sono famosi
in tutto il mondo.
Per il festival gli organizzatori promettono di allestire una mostra dove si
potrà vedere la storia del cartone animato russo e numerose foto fatte durante
le riprese. Pur usando le sofisticate tecnologie, gli animatori di oggi
continuano a credere che i cartoni animati creati nel periodo sovietico siano
ancora oggi un prezioso patrimonio da salvaguardare.
L’animatrice Dina Velikovskaja,
ad esempio, ha confessato che le dispiace molto che la tv oggi trasmetta pochi
cartoni sovietici: “Ho un bambino
piccolo e mi piacerebbe che potesse vedere i film con i quali sono cresciuta.
Allora ci capiremmo meglio - ha detto -. Oggi i giovani registi pensano subito ai
festival. Sono convinti che il pubblico non potrà vedere i loro film nelle sale
perché non c’è distribuzione. Eppure i film di Fedor Khitruk, in particolare la
sua celebre serie su Winnie the Pooh, che sono senza dubbio un esempio del
cinema d’autore, hanno avuto un successo strepitoso quarant’anni fa e
continuano ad averlo oggi”.
Ora che lei stessa fa il cinema, Dina Velikovskaja
continua a ricordare con tenerezza la ragazza del film “La Manopola”: nei sogni
di questa ragazzina la manopola si trasformava in un cucciolo di cane. “Penso
che sia stato allora che ho iniziato a sognare il mio futuro”, ha concluso
Dina.
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