Tavola rotonda sui rapporti tra i popoli di Russia e Polonia
Il 26 settembre 2012 presso il Consiglio della Federazione
dell’Assemblea Federale della Federazione Russa (Camera Alta del
Parlamento federale) si è svolta una tavola rotonda sul rafforzamento
delle relazioni tra i popoli della Russia e della Polonia e sul
contributo dato a questo processo dalla Chiesa ortodossa russa e dalla
Chiesa cattolica in Polonia.
La tavola rotonda era organizzata dal Dipartimento per le relazioni
esterne del Patriarcato di Mosca, in cooperazione col Dipartimento
sinodale per l’Informazione e col Consiglio della Federazione
dell’Assemblea Federale della Federazione Russa. Ai lavori hanno
partecipato, come rappresentanti del Dipartimento per le relazioni
esterne della Chiesa ortodossa russa, il Presidente, metropolita
Hilarion, il segretario per le strutture all’estero, Arciprete Sergij
Zvonarev, e il segretario per le relazioni tra i cristiani, arciprete
Dimitrij Sizonenko.
La Chiesa Cattolica Romana è stata rappresentata dal Nunzio Apostolico nella Federazione Russa, l’arcivescovo Ivan Jurkovic.
All’evento hanno partecipato anche membri del Consiglio della
Federazione, rappresentanti dell’Amministrazione del Presidente della
Russia, della Duma di Stato (Camera bassa del Parlamento), dei ministeri
e di altri Dipartimenti statali, e delle organizzazioni non
governative.
L’evento è stato aperto dal Vice Presidente della Federazione di A. Torshin.
Ulteriori interventi sono stati effettuati dal metropolita Hilarion,
sui risultati della visita in Polonia di Sua Santità il Patriarca di
Mosca e di tutte le Russie Kirill, svoltasi il 16-19 agosto. Il 17
agosto 2012, al Palazzo Reale di Varsavia, il Primate della Chiesa
ortodossa russa e il presidente della Conferenza episcopale polacca,
metropolita Jozef Michalik, hanno firmato un messaggio comune ai popoli
della Russia e della Polonia. Questo appello, che rappresenta il
risultato di diversi anni di lavoro comune, è un’iniziativa congiunta
della Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica in Polonia.
Il messaggio vuole suscitare la riconciliazione e il perdono
reciproco tra i due popoli nello spirito dell’amore cristiano. In esso
politici, personaggi pubblici, scienziati, artisti, esponenti del mondo
della cultura sono incoraggiati a promuovere il dialogo e a ripristinare
la fiducia reciproca tra i popoli russo e polacco. Tra le aree dei
possibili sforzi congiunti il messaggio individua la protezione della
vita, della famiglia e del matrimonio, la difesa dei valori morali
tradizionali.
Nel suo intervento, il metropolita Hilarion ha detto che il popolo
della Russia e quello della Polonia stanno gradualmente tornando alla
fede dei loro antenati, alla cultura cristiana, recuperando i valori
religiosi come punto di riferimento non solo nella vita privata dei
singoli, ma anche nella vita pubblica. “Questa esortazione al pentimento
e al perdono per noi non è uno slogan politico, ma il fondamento stesso
della vita spirituale in Dio, che porta alla trasformazione sia i
singoli che la società. Ciò è difficile, ma è l’unica strada giusta”, ha
detto il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del
Patriarcato.
Secondo il metropolita, alcuni recenti fatti di cronaca (le azioni
blasfeme compiute nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, la
profanazione delle croci monumentali che sono state abbattute a Kiev,
Chelyabinsk, San Pietroburgo e Archangelsk, le mostre irrisorie della
religione) spingono i cristiani in Russia e Polonia a unire le forze
per far fronte comune a queste manifestazioni di secolarismo aggressivo,
“Non si tratta di una coalizione corporativa interconfessionale, ma di
un agire comune che mira a salvaguardare la fede e la morale nella
società e a prevenire il ripetersi delle esperienze tragiche di
costruzione del bene pubblico senza Dio”.
Con la firma del documento i leader religiosi cristiani della Russia e
della Polonia hanno aperto la strada alla ricostruzione e al
consolidamento della pace e dei rapporti di buon vicinato tra i due
popoli. “Ora occorrono iniziative concrete che possano far riavvicinare i
russi e i polacchi. Dobbiamo aver pazienza gli uni con gli altri, e
puntare soprattutto sulla generazione più giovane, che saprà difendere
l’identità dei nostri popoli, che è cresciuta sul fondamento comune
della civiltà cristiana”, ha detto il metropolita Hilarion a conclusione
del suo discorso.
Tra i relatori: il primo vice presidente della commissione per gli
affari esteri del Consiglio della Federazione V. Giabarov, il membro
della commissione per la scienza, l’istruzione, la cultura e
l’informazione politica del Consiglio della Federazione S. Scheblygin,
il Primo Vice Presidente della commissione per la politica sociale del
Consiglio della Federazione L. Ponomarev, il vicedirettore del Terzo
dipartimento per l’Europa del Ministero degli Affari Esteri della
Federazione Russa V. Sedych, l’Ambasciatore della Repubblica di Polonia
in Russia Vladimir Zajaczkowsky, il rappresentante dell’Autonomia
federale Culturale Nazionale polacca “Congresso dei polacchi in Russia”
G. Romanov, il nunzio apostolico in Russia, arcivescovo Ivan Jurkovic.
I partecipanti hanno apprezzato l’importanza del messaggio comune ai
popoli della Russia e della Polonia, come un importante contributo al
rafforzamento e allo sviluppo dei rapporti tra i due paesi.
In conclusione, A. Torshin ha ringraziato il metropolita Hilarion per
il sostegno informativo e organizzativo dato dalla Chiesa alla tavola
rotonda. E’ poi seguito un briefing in cui il Presidente del
Dipartimento per le Relazioni esterne del patriarcato ha risposto alle
domande dei giornalisti.
“Sulla questione polacca dovranno proseguire il loro lavoro gli
storici e i filosofi. Noi, come rappresentanti delle Chiese abbiamo
fatto un passo molto importante per affrontare questo problema. Abbiamo
cercato di guardare il rapporto tra la Russia e la Polonia, tra il
popolo russo e quello polacco, dalla prospettiva cristiana – ha detto il
metropolita. – Lavorando assieme al documento, ci siamo resi conto che
ci sono delle questioni storiche riguardo alle quali avremo sempre delle
visioni diverse, in quanto ogni paese ha non solo la sua storia, ma la
sua visione della storia. E non si può imporre la propria visione, come
non si può rinunciare alla propria visione dei fatti in favore di altri
punti di vista. Possiamo però provare a considerare il nostro passato
proprio nella prospettiva cristiana del perdono e della riconciliazione
in modo da riuscire, liberati dal peso di accuse e insulti, a guardare
al futuro e vedere che abbiamo moltissimi problemi comuni da affrontare,
moltissime sfide comuni, e possiamo lavorare insieme per il nostro
futuro”.
Il metropolita Hilarion ha sottolineato l’importanza della
celebrazione comune, compiuta dai Primati delle Chiese ortodosse russa e
polacca sul monte Grabarka nel giorno della Trasfigurazione. Ogni anno
in questa data confluiscono al santuario del monte Grabarka decine di
migliaia di fedeli ortodossi. “Molte persone vengono a piedi da
Bialystok e anche da Varsavia, percorrendo più di un centinaio di
chilometri. Tutti portano delle croci che lasciano in questo luogo.
L’intera montagna sacra si riempie di croci grandi e piccole. Penso che
questa sia la risposta più eloquente a coloro che stanno cercando di
minare la nostra chiesa, profanando le croci. Al posto di ogni Croce che
viene abbattuta innalzeremo dieci nuove croci”, ha detto il
metropolita.
Secondo il Presidente del Dipartimento per le relazioni esterne è
molto ‘importante il fatto che il documento sia stato letto in tutte le
chiese cattoliche in Polonia, nella Cattedrale di Cristo Salvatore a
Mosca e, attraverso i media, sia giunto a tutti i credenti ortodossi il
giorno stesso della firma. “Penso che questo sia l’inizio di un processo
lungo e positivo, – ha concluso il metropolita. – Quando, tra poche
settimane, ricorrerà il 400 ° anniversario della fine dell’invasione
polacca (conosciuta nella storia russa come “epoca dei torbidi”),
ritorneremo a questi stessi temi e ci convinceremo ancora una volta
della grande attualità ed importanza di questo documento”.
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