Da più parti siamo stati accusati, ed anche pesantemente, che la Missione ad Acquaformosa (CS), mio paese natale, era fallita penosamente. Anzi le accuse, quelle più "bonarie" erano di 'bugie infantili, solamente per coprire il suo miserabile fallimento. Noi ortodossi, non siamo abituati, dopo aver dimostrato che il popolo ci dà retta e ci sta seguendo con costanza, di strombazzare, come sono soliti fare altri, la nostra continua presenza in un paese italo-albanese. Un paese, anche se quello in cui sono nato e dove la mia presenza è costante, che ha accettato fin dagli albori di essere presente alla Liturgia della Fede dei suoi Avi: quella senza tentennamenti e senza nascondimenti che ha un solo nome e cognome: ORTODOSSIA.
Sarebbe da stupidi sbandierare un qualcosa che non esiste, anzi è osteggiata dal popolo; noi non facciamo politica per dimostrare che siamo i primi della classe, non pretendiamo di sostenere che abbiamo la verità assoluta; la Verità ce l’ha uno solo Gesù Cristo: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”, per questo ho sempre sostenuto e continuo a sostenere spiegandolo ai fedeli della Cappella, che la Chiesa ortodossa di cui mi onoro di appartenere, non è altro che la VERA Chiesa portata durante la migrazione in Italia dai nostri Padri. Nessuno può impunemente confutare, respingere e contestare le mie parole, anzi se a qualcuno venisse in mente di fare una cosa del genere mentirebbe spudoratamente e disonestamente. Perché nei nostri paesi, almeno in quelli in cui ancora si celebra con il Rito ortodosso, esiste questo Rito, questo culto e questa Liturgia? Sicuramente perché qualcuno l’ha portato, perché qualcuno lo ha difeso, perché qualcuno lo sta ancora praticando. A noi fa piacere che in molti paesi italo-albanesi almeno il Rito non è stato distrutto, non è stato spazzato via, non è stato soppresso, non è stato cancellato, ma se i paesi italo-albanesi ed i suoi abitanti vogliono arrivare alla pienezza della loro Fede, ebbene devono ritornare alle origini. E quali sono queste origini? L’ORTODOSSIA; senza tentennamenti, senza esitazioni e senza dubbi. Se i nostri fratelli italo-albanesi continuano a rimanere inermi, in mezzo al guado, avendo paura di andare a destra o a sinistra, saranno sempre, come sosteneva P. Matrangolo: “Né carne, né pesce”. Pensano di essere ortodossi, solo perché hanno le stesse ufficiature e si vestono alla ‘ortodossa’, ma non sono ortodossi, anzi vengono chiamati UNIATI; non possono dirsi Latini (Litir) perché le radici non sono latine, quindi? Qualcuno direbbe: “Coloro che son sospesi ….”.
Per concludere accludo le foto della Liturgia del 10.5.2009.
Non eravamo una folla, ma neanche nessuno.
Ricordiamo anche che noi non abbiamo una struttura ecclesiale atta ad accogliere folle di fedeli, la nostra è una catacomba, anzi come sostenevano gli Atti degli Apostoli, una stanza, anzi una cucina, dove possiamo “celebrare la Divina Liturgia, spezzare il pane …….”. Così dice la Sacra Scrittura per ciò che riguarda i primi cristiani, così noi ad Acquaformosa stiamo seguendo quelle orme e nessuno ci può criticare solo perché non possediamo una cattedrale. Ed eravamo in proporzione …......... giudicate voi!!
Sarebbe da stupidi sbandierare un qualcosa che non esiste, anzi è osteggiata dal popolo; noi non facciamo politica per dimostrare che siamo i primi della classe, non pretendiamo di sostenere che abbiamo la verità assoluta; la Verità ce l’ha uno solo Gesù Cristo: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”, per questo ho sempre sostenuto e continuo a sostenere spiegandolo ai fedeli della Cappella, che la Chiesa ortodossa di cui mi onoro di appartenere, non è altro che la VERA Chiesa portata durante la migrazione in Italia dai nostri Padri. Nessuno può impunemente confutare, respingere e contestare le mie parole, anzi se a qualcuno venisse in mente di fare una cosa del genere mentirebbe spudoratamente e disonestamente. Perché nei nostri paesi, almeno in quelli in cui ancora si celebra con il Rito ortodosso, esiste questo Rito, questo culto e questa Liturgia? Sicuramente perché qualcuno l’ha portato, perché qualcuno lo ha difeso, perché qualcuno lo sta ancora praticando. A noi fa piacere che in molti paesi italo-albanesi almeno il Rito non è stato distrutto, non è stato spazzato via, non è stato soppresso, non è stato cancellato, ma se i paesi italo-albanesi ed i suoi abitanti vogliono arrivare alla pienezza della loro Fede, ebbene devono ritornare alle origini. E quali sono queste origini? L’ORTODOSSIA; senza tentennamenti, senza esitazioni e senza dubbi. Se i nostri fratelli italo-albanesi continuano a rimanere inermi, in mezzo al guado, avendo paura di andare a destra o a sinistra, saranno sempre, come sosteneva P. Matrangolo: “Né carne, né pesce”. Pensano di essere ortodossi, solo perché hanno le stesse ufficiature e si vestono alla ‘ortodossa’, ma non sono ortodossi, anzi vengono chiamati UNIATI; non possono dirsi Latini (Litir) perché le radici non sono latine, quindi? Qualcuno direbbe: “Coloro che son sospesi ….”.
Per concludere accludo le foto della Liturgia del 10.5.2009.
Non eravamo una folla, ma neanche nessuno.
Ricordiamo anche che noi non abbiamo una struttura ecclesiale atta ad accogliere folle di fedeli, la nostra è una catacomba, anzi come sostenevano gli Atti degli Apostoli, una stanza, anzi una cucina, dove possiamo “celebrare la Divina Liturgia, spezzare il pane …….”. Così dice la Sacra Scrittura per ciò che riguarda i primi cristiani, così noi ad Acquaformosa stiamo seguendo quelle orme e nessuno ci può criticare solo perché non possediamo una cattedrale. Ed eravamo in proporzione …......... giudicate voi!!
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