Russia - Messaggio del Consiglio dei Vescovi
Amati nel Signore, Reverendi Padri, cari fratelli e sorelle - fedeli della Chiesa ortodossa russa!
Il Consiglio dei Vescovi, tenutosi il 2-4 febbraio 2011 nella città di Mosca, augura a tutti voi misericordia e pace e l'amore di Dio, per glorificare il nostro Signore e Creatore, il quale, come ci ricorda l’apostolo Pietro, “nella sua grande misericordia ci ha rigenerati mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi” (1 Pt 3-4).
La Grazia di Dio è la testimonianza della eterna verità di Cristo. La Chiesa, adempiendo il comandamento del suo divino Fondatore nella predicazione del Vangelo ad ogni creatura (Mc 16, 15), rivolge la sua voce a tutte le persone. Sforzandosi di incarnare la buona e perfetta volontà dell'Onnipotente che vuole che tutti gli uomini "siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità" (1 Tm 2,4), la Chiesa fa ogni sforzo per assicurare che ciò avvenga nella vita delle persone e delle comunità umane.
Il Consiglio dei Vescovi rivolge un appello a tutti i cristiani ortodossi con l’invito a ricordare che "la fede senza le opere è morta" (Gc 2, 26), e quindi "Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta, mettendola a servizio degli altri, come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio" (1 Pt 4,10).
Tutto ciò che vive la Chiesa, tutto quello che fa è dato con sollecitudine per la salvezza dell'uomo. Pur vivendo sulla terra, il popolo ortodosso è in cammino verso il Cielo. Quando è preoccupato per quanto sta accadendo nella società, quando mostra attenzione per la sofferenza e la miseria, quando riflette sulla vita della chiesa - tutto questo è un segno visibile della sua audacia e della partecipazione al culto nei sacramenti salvifici, nell’unione con Dio. Le nostre parole e le nostre opere devono essere il "sale della terra" e la "luce del mondo" (Mt 5, 13-14), di modo che vedendo la vita dei cristiani ortodossi ovunque si glorifichi il Padre celeste (Mt 5,16).
Tra gli argomenti discussi al Santo Consiglio, in particolare si è parlato del dovere di fare memoria dei Nuovi Martiri e Confessori del ventesimo secolo, del servizio sociale dei pastori e laici, e della vita delle piccole popolazioni indigene, della condanna della blasfemia e della diffamazione contro la Chiesa. La preparazione dei documenti più importanti del Consiglio ha visto la partecipazione di numerosi vescovi, pastori, laici, e per un miglior lavoro è stata preceduta dal Consiglio di Inter-presenza. Sulla base del principio della totale apertura all’opinione dei figli della Chiesa, sono pervenuti molti dei loro commenti e suggerimenti. Incoraggiamo clero e laici, giovani e anziani che hanno goduto dell'esperienza e delle conoscenze, o semplicemente hanno partecipato alla grazia salvifica - a continuare a partecipare attivamente, con ponderatezza e responsabilità, nella discussione generale della comunità della chiesa.
La Chiesa è comunità di popoli diversi, rappresentanti di diverse generazioni e professioni, gente di paesi diversi. E l'Apostolo ci ricorda: "Vi sono diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore" (1 Cor 12, 4-5). La nostra antica tradizione trae origine dal fonte battesimale di Kiev. Uno è il nostro ideale spirituale, che si basa sul Vangelo del Regno di Dio incarnato nella vita dei nostri santi antenati. Noi lo custodiremo. Conserveremo il ricordo della nostra unità. Noi prenderemo la missione della Chiesa come nostro dovere e nostra vocazione, la fede ortodossa ispiri i nostri sforzi, tutte le persone intorno a noi in tutto il mondo attendono da noi parole di verità e di amore. Questo è il pegno della nostra salvezza. Su questo si basa la speranza di ascoltare un giorno le parole del Signore stesso: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo" (Mt 25, 34).
Ancora una volta rivolgiamo a voi le parole dell’apostolo amato e discepolo del Salvatore: “Grazia, misericordia e pace saranno con noi da parte di Dio Padre e del Signore Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell'amore" e dello Spirito Santo (2 Gv 1,3).
Il Consiglio dei Vescovi, tenutosi il 2-4 febbraio 2011 nella città di Mosca, augura a tutti voi misericordia e pace e l'amore di Dio, per glorificare il nostro Signore e Creatore, il quale, come ci ricorda l’apostolo Pietro, “nella sua grande misericordia ci ha rigenerati mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi” (1 Pt 3-4).
La Grazia di Dio è la testimonianza della eterna verità di Cristo. La Chiesa, adempiendo il comandamento del suo divino Fondatore nella predicazione del Vangelo ad ogni creatura (Mc 16, 15), rivolge la sua voce a tutte le persone. Sforzandosi di incarnare la buona e perfetta volontà dell'Onnipotente che vuole che tutti gli uomini "siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità" (1 Tm 2,4), la Chiesa fa ogni sforzo per assicurare che ciò avvenga nella vita delle persone e delle comunità umane.
Il Consiglio dei Vescovi rivolge un appello a tutti i cristiani ortodossi con l’invito a ricordare che "la fede senza le opere è morta" (Gc 2, 26), e quindi "Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta, mettendola a servizio degli altri, come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio" (1 Pt 4,10).
Tutto ciò che vive la Chiesa, tutto quello che fa è dato con sollecitudine per la salvezza dell'uomo. Pur vivendo sulla terra, il popolo ortodosso è in cammino verso il Cielo. Quando è preoccupato per quanto sta accadendo nella società, quando mostra attenzione per la sofferenza e la miseria, quando riflette sulla vita della chiesa - tutto questo è un segno visibile della sua audacia e della partecipazione al culto nei sacramenti salvifici, nell’unione con Dio. Le nostre parole e le nostre opere devono essere il "sale della terra" e la "luce del mondo" (Mt 5, 13-14), di modo che vedendo la vita dei cristiani ortodossi ovunque si glorifichi il Padre celeste (Mt 5,16).
Tra gli argomenti discussi al Santo Consiglio, in particolare si è parlato del dovere di fare memoria dei Nuovi Martiri e Confessori del ventesimo secolo, del servizio sociale dei pastori e laici, e della vita delle piccole popolazioni indigene, della condanna della blasfemia e della diffamazione contro la Chiesa. La preparazione dei documenti più importanti del Consiglio ha visto la partecipazione di numerosi vescovi, pastori, laici, e per un miglior lavoro è stata preceduta dal Consiglio di Inter-presenza. Sulla base del principio della totale apertura all’opinione dei figli della Chiesa, sono pervenuti molti dei loro commenti e suggerimenti. Incoraggiamo clero e laici, giovani e anziani che hanno goduto dell'esperienza e delle conoscenze, o semplicemente hanno partecipato alla grazia salvifica - a continuare a partecipare attivamente, con ponderatezza e responsabilità, nella discussione generale della comunità della chiesa.
La Chiesa è comunità di popoli diversi, rappresentanti di diverse generazioni e professioni, gente di paesi diversi. E l'Apostolo ci ricorda: "Vi sono diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore" (1 Cor 12, 4-5). La nostra antica tradizione trae origine dal fonte battesimale di Kiev. Uno è il nostro ideale spirituale, che si basa sul Vangelo del Regno di Dio incarnato nella vita dei nostri santi antenati. Noi lo custodiremo. Conserveremo il ricordo della nostra unità. Noi prenderemo la missione della Chiesa come nostro dovere e nostra vocazione, la fede ortodossa ispiri i nostri sforzi, tutte le persone intorno a noi in tutto il mondo attendono da noi parole di verità e di amore. Questo è il pegno della nostra salvezza. Su questo si basa la speranza di ascoltare un giorno le parole del Signore stesso: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo" (Mt 25, 34).
Ancora una volta rivolgiamo a voi le parole dell’apostolo amato e discepolo del Salvatore: “Grazia, misericordia e pace saranno con noi da parte di Dio Padre e del Signore Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell'amore" e dello Spirito Santo (2 Gv 1,3).
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