Il Patriarca incontra i partecipanti della conferenza sulla cristianofobia
Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill ha
incontrato il 1 dicembre 2011, presso la Cattedrale di Cristo Salvatore,
i partecipanti della conferenza internazionale “La libertà di
professione religiosa: il problema delle discriminazioni e persecuzioni
dei cristiani”, tenutasi a Mosca in questi giorni.
Alla riunione hanno partecipato il metropolita Hilarion di
Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne del
Patriarcato di Mosca, il Rappresentante dell’Osce per la persecuzione
dei cristiani Massimo Introvigne, il presidente del Dipartimento
sinodale per la Chiesa e la società, arciprete Vsevolod Chaplin, il
vicepresidente del Dipartimento per le relazioni esterne igumeno Filaret
(Bulekov), i rappresentanti dei Patriarcati di Alessandria, Antiochia,
Gerusalemme, Serbia, delle Chiese ortodosse di Cipro, Grecia, della
Chiesa assira dell’est, della Chiesa copta, della Chiesa apostolica
armena, della Chiesa cattolica romana e della Chiesa maronita, del
Consiglio Mondiale delle Chiese, di organizzazioni protestanti e non
governative che combattono la cristianofobia, di comunità musulmane,
ebraiche, del governo.
Nel suo discorso, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha detto
che i casi di persecuzioni e discriminazioni contro i cristiani sono
ormai divenuti sistemici. “Numerose evidenze dimostrano che la comunità
cristiana – la più grande a livello mondiale – è in una posizione di
vulnerabilità” – ha detto Sua Santità.
Per esempio, nella società europea sta divenendo sempre più una
minaccia la corrente laicista. “In Europa, oggetto degli attacchi più
violenti sono le norme morali, che per secoli hanno costituito la
tradizione spirituale. L’assolutizzazione della libertà personale a
scapito della responsabilità morale rende i cristiani nemici di quella
correttezza politica che considera il peccato uguale alla virtù”- ha
detto Sua Santità.
Particolare attenzione merita l’esodo di massa dei cristiani dal
Medio Oriente e dal Nord Africa. “Sulla stampa appaiono regolarmente
segnalazioni di attacchi contro le chiese cristiane, massacri, omicidi e
altri attacchi alla vita, alla salute e ai diritti dei credenti in
Cristo. La persecuzione dei cristiani ha acquisito una portata speciale
in relazione alle trasformazioni politiche in Medio Oriente e in Nord
Africa. I nostri fratelli stanno subendo persecuzioni in Iraq, Algeria,
Afghanistan, Egitto, Pakistan, Nigeria e altri paesi”, ha detto Sua
Santità, aggiungendo che la Chiesa ortodossa russa sta reagendo
apertamente a tali eventi.
Sua Santità ha detto che la dichiarazione del Santo Sinodo della
Chiesa ortodossa russa sull’aumento degli episodi di cristianofobia nel
mondo del 30 maggio di quest’anno, contiene un appello a “sviluppare un
meccanismo completo ed efficace per la protezione dei cristiani e delle
comunità cristiane, perseguitate o limitate nella loro vita religiosa e
nelle attività”. La questione della tutela dei diritti dei cristiani è
inclusa anche nell’agenda delle organizzazioni internazionali.
“Le violazioni dei diritti dei cristiani nel mondo, nonché di
rappresentanti di altre religioni, la crescita dei conflitti
interreligiosi dovrebbero incoraggiare gli Stati a ripensare i
meccanismi esistenti per garantire la dignità e la libertà della persona
umana,” ha detto il Primate della Chiesa ortodossa russa.
Di grande importanza, in relazione a questa situazione, diventa
l’educazione religiosa, che “deve essere uno degli elementi più
importanti del meccanismo di protezione dei diritti dei cristiani”.
Sua Santità ha ricordato che sin dai tempi antichi i cristiani hanno
giocato un ruolo significativo nella stabilità in Medio Oriente e in
Nord Africa, dimostrando la natura pacifica della maggioranza musulmana.
Il Patriarca ha proposto di istituire un meccanismo efficace per proteggere i diritti dei cristiani e delle comunità cristiane.
Su richiesta del vescovo Serapion di Los Angeles (Chiesa copta, Usa),
Sua Santità ha spiegato il meccanismo proposto per affrontare le
persecuzioni dei cristiani. Il Patriarca Kirill ha ricordato
l’iniziativa della Chiesa ortodossa russa, nata sulla base delle
decisioni prese al vertice interreligioso a Mosca nel 2006, riguardante
la costituzione di un organo consultivo presso le Nazioni Unite, che
potrebbe includere alti rappresentanti delle principali confessioni
religiose e dei gruppi. Il compito di tale organo sarebbe quello di
fornire competenze adeguate e altamente professionali nei casi di
conflitti, legati a questioni religiose. Compito degli esperti sarebbe
di sottoporre all’attenzione delle Nazioni Unite, e attraverso di loro
ai governi nazionali, i casi di persecuzione dei cristiani.
Il rappresentante dell’Osce Massimo Introvigne ha dichiarato che la
Chiesa ortodossa russa è attivamente impegnata nel contrastare la
cristianofobia e ha promesso di prendere in seria considerazione la
proposta di istituire un organismo consultivo.
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