Hristos se rodi - il Natale ortodosso
lunedì 4 gennaio 2010
Visto che i Serbi seguono il calendario Giuliano il Natale si festeggia 2 settimane dopo il Natale cattolico. Il 6 gennaio è la vigilia di Natale e la tradizione vuole che si vada nel bosco a cercare enormi rami di quercia con foglie (il badnjak) e si cospargerga del fieno intorno al camino di casa per simbolizzare il collegamento con la terra.
Poi si mettono regali per i bambini, che tradizionalmente sono noci, monete e fichi secchi. Per cena ci vuole un menu di magro (che sarà comunque molto ricco, ma senza grassi animali come carne, burro, latte uova) e questa cena si chiama „badni vecer“ cioè la cena del badnjak, questo ramo di quercia.
Si va a messa alla sera, dove viene fatto un falò enorme, in cui si brucia il ramo di quercia (il badnjak) dell’anno prima. Il prete ne distribuisce uno nuovo, lo benedisce e si porterà a casa quello nuovo. All’uscita della chiesa, viene offerta la Rakija calda zuccherata.
La mattina del sette gennaio, quindi la mattina di Natale, la prima persona che entra in casa da fuori è il „polzajnik“ (il pellegrino). Gli si offre dello „zito“ (grano bollito con noci e zucchero una specialità di Natale) e del vino rosso. Per colazione spesso si prepara la „cicvara“ (una specie di polenta fatta di farina, uova, burro e formaggio) servita con biscottini secchi, fichi secchi e rakija. Accendendo una candela si inizia la „mirobozenje“ (pace e rinconciliazione) e ci si augura „Mir Bozji“ ovvero un Natale in pace.
Il Natale ortodosso non ha molto a che vedere con il Natale
"commerciale" occidentale fatto di montagne di regali e poca spiritualità.
Qui il falò davanti alla chiesa per la messa della vigilia.
Per tutta la giornata il saluto sarà: „Hristos se rodi“ (E nato Gesù) e si risponde „Vaistinu se rodi“ (Infatti è nato). Il pranzo di Natale è lauto ed a partire dalla mattina di Natale il tempo di digiuno (o di magro) è terminato.
Srecan Bozic!
Per un bellissimo S.Natale ortodosso, pieno di luce, i migliori auguri !
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