16/01/2012
Alta tensione tra Mosca e Costantinopoli
I due Patriarcati ortodossi sempre più divisi dall'arresto del
monaco Efraim. Costantinopoli respinge le “ingerenze” di Mosca in
seguito all'affaire. A rischio il Sinodo?
alessandro speciale
città del vaticano
città del vaticano
E' arrivata dopo più di due settimane la risposta ufficiale del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli all'arresto dell'archimandrita Efraim, abate di Vatopedi, il principale monastero del Monte Athos
– e non ha risparmiato una frecciata ai 'fratelli' ortodossi di Mosca
che avevano cercato di approfittare della vicenda per aumentare la loro
influenza sulla Sacra Montagna.
Il silenzio del patriarca ecumenico Bartolomeo, da cui
formalmente dipende la Sacra Montagna, aveva fatto scalpore: a fianco
del popolare monaco, amico di molti degli uomini che contano in Grecia,
era infatti sceso subito in campo con dichiarazioni veementi il Patriarcato ortodosso di Mosca. Il patriarca Kirill era addirittura arrivato a scrivere una lettera al presidente greco Karolos Papoulias per chiederne la liberazione.
Nel comunicato emesso il 10 gennaio sulla vicenda, il Sinodo del Patriarcato ecumenico rimane invece estremamente prudente nei confronti di Efraim, il cui attivismo imprenditoriale era seguito con una certa apprensione al Fanar.
Il Patriarcato di Costantinopoli esprime si' “tristezza” per la
vicenda dell'archimandrita ma ribadisce la sua “pratica immutabile” di rispettare “l'indipendenza della giustizia”, evitando di “immischiarsi nelle questioni giudiziarie in corso, dei cui dossier ignora, oltretutto, il contenuto”.
Ma la nota più interessante riguarda proprio la 'ingerenza' del
Patriarcato di Mosca, che – anche grazie alla vicinanza costruita con
Efraim – ha cercato di affermare la propria autorita' sull'Athos a
discapito del Patriarcato ecumenico.
Una mossa che ha creato tensione, soprattutto dopo la decisione dell'archimandrita di portare 'in tour' in Russia la reliquia più preziosa dell'Athos, una cintura che sarebbe appartenuta alla Vergine Maria, e che adesso, dopo il suo arresto, rischia persino di mettere in discussione il Sinodo pan-ortodosso in preparazione da anni.
Recita il comunicato del Patriarcato di Costantinopoli: “In
conseguenza delle dichiarazioni fatte da una Chiesa ortodossa sorella su
questa vicenda, il Patriarcato ecumenico ricorda che se la Sacra
Montagna, territorio che canonicamente gli appartiene, e' abitata da
monaci di differenti nazionalita', questo fatto non le conferisce in
alcun modo un carattere pan-ortodosso che autorizzi altre Chiese
autocefale a intervenirvi in alcuna maniera”.
Come dire: “Mosca stia fuori dalle questioni dell'Athos e non approfitti dell'affaire Efraim per appropriarsi di ciò che non è suo”.
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