Messaggio filiale del clero dell'Amministrazione delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia a sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus'
Roma, 8 dicembre 2018
Vostra Santità!
Riuniti a Roma l'8 dicembre di quest'anno per l'annuale incontro diocesano, i figli di vostra Santità e della Chiesa-madre ortodossa russa, compiendo il loro servizio pastorale in Italia, si affrettano a esprimere la loro sincera devozione e sostegno in preghiera a quell'alto servizio alla Chiesa e alla Verità, che Lei offre altruisticamente nel tempo delle difficili prove che si sono abbattute sull'Ortodossia mondiale.
Tra il clero dell'Amministrazione delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia ci sono rappresentanti di diversi paesi, lingue e culture: russi, ucraini, bielorussi, moldavi, italiani, inglesi. Tutti noi, tuttavia, negli ultimi decenni siamo stati uniti da un'unica missione e da un unico obiettivo: una testimonianza della bellezza, della profondità e della ricchezza della confessione ortodossa nel cuore stesso del mondo cattolico. Questa testimonianza è diventata tanto più potente, quanto più intensamente l'abbiamo attuata in stretta collaborazione con i nostri fratelli dei patriarcati di Costantinopoli, Romania, Serbia, Bulgaria e Georgia. Come prova evidente dell'unità ortodossa, insieme allo svolgimento di un culto comune e di eventi culturali, negli anni scorsi è stata convocata più volte una conferenza dei vescovi ortodossi per l'Italia. Pertanto, la situazione che si è sviluppata attorno all'unità dell'Ortodossia mondiale risuona con particolare amarezza nei cuori di tutti i figli fedeli della Chiesa ortodossa russa che vivono nella penisola appenninica.
Infatti, le recenti decisioni e le azioni del Patriarcato di Costantinopoli non solo rendono impossibili le nostre ulteriori opere congiunte in terra italiana, ma sfidano anche i fondamenti stessi dell'ecclesiologia ortodossa, sostituendo al tradizionale principio di sobornost' (conciliarità) un'idea di primato aliena all'Oriente e un particolare ruolo mondiale di uno dei primati delle Chiese locali. È ancora più triste e tragico che tale disprezzo della tradizione ortodossa e negazione dei sacri canoni si dispieghino davanti allo sguardo attento di altre confessioni cristiane e di altre religioni, cosa che non può non avere implicazioni sulla reputazione dell'Ortodossia nella sua totalità.
A questo proposito, l'incontro del clero delle parrocchie italiane del Patriarcato di Mosca in tutta la sua pienezza multinazionale ha deciso all'unanimità di sostenere pienamente la decisione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa del 15 ottobre (verbale no. 71) sul riconoscimento dell'impossibilità di un ulteriore proseguimento nella comunione con il Patriarcato di Costantinopoli a causa delle azioni anticanoniche da parte di quest'ultimo. Il vescovo, il clero e i laici della terra italiana esprimono il loro intenso sostegno in preghiera a Lei personalmente, Santità, per la saggezza e la fermezza di fronte ai venti transitori dei cambiamenti geopolitici, che mostrano al mondo la vera dignità della persona del primate della più grande Chiesa ortodossa, in ogni parola e azione in cui si percepisce la responsabilità per il futuro dell'Ortodossia mondiale.
Vorremmo anche inviare sentite parole di sostegno e di supporto a sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev di tutta l'Ucraina, agli arcipastori, pastori e laici della Chiesa ortodossa ucraina – l'unica struttura canonica che porta la predicazione del vangelo di pace e verità nella terra ucraina a lungo sofferente. In tutte le parrocchie della Chiesa ortodossa russa in Italia si offre invariabilmente la preghiera che il Signore misericordioso conceda la tanto attesa riconciliazione e concordia al popolo ucraino, e rafforzi e ricolmi con la fiducia dei primi cristiani il cuore di coloro che hanno avuto da portare una croce pesante ma portatrice di grazia per la Verità di fronte all'illegalità. In modo particolare, vorremmo sottolineare l'assoluta inammissibilità delle pressioni e delle intimidazioni a cui i rappresentanti di un certo numero di diocesi della Chiesa ortodossa ucraina sono stati sottoposti negli ultimi giorni dalle forze di sicurezza ucraine. Tale ingiustizia, che grida di fronte alla corte celeste e a quella terrena, non solo fa rivivere le pagine criminali e sanguinose della storia del secolo scorso, ma è anche in contrasto con le disposizioni della legge europea che garantiscono a tutti la libertà di coscienza e di confessione.
Insieme a tutti i credenti ortodossi della Santa Rus', condividiamo un profondo dolore per il disordine all'interno della famiglia delle Chiese ortodosse e per gli eventi inquietanti in Ucraina. Allo stesso tempo, riponiamo la nostra fiducia nella misericordia del Padre celeste, perché rafforzi vostra Santità nel servizio intransigente della Verità e ponga in tutti noi uno zelo sincero nel servizio alla Chiesa ortodossa russa.
(Dal sito di Padre Ambrogio di Torino)
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