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Sua Santità il patriarca Kirill 
invia lettere ai primati delle Chiese ortodosse locali in merito allo 
pseudo-concilio di "unificazione" tenutosi a Kiev
  Patriarchia.ru, 20 dicembre 2018
Una profonda ferita è stata inflitta 
all'Ortodossia canonica in Ucraina e in tutto il mondo, ha scritto sua 
Santità il patriarca Kirill di Mosca e di Tutta la Rus' nelle lettere 
indirizzate ai primati delle Chiese ortodosse locali.
I messaggi sono stati inviati a sua 
Beatitudine il papa e patriarca Teodoro II di Alessandria, sua 
Beatitudine il patriarca Giovanni X di Antiochia, sua Beatitudine oò 
patriarca Teofilo III di Gerusalemme, sua Santità e Beatitudine il 
catholicos-patriarca Ilia II di Tutta la Georgia, sua Santità il 
patriarca Irinej di Serbia, sua Beatitudine il patriarca Daniel di 
Romania, sua Santità il patriarca Neofit di Bulgaria, sua Beatitudine 
l'arcivescovo Chrysostomos II di Cipro, sua Beatitudine l'arcivescovo 
Ieronymos II di Atene e di Tutta la Grecia, sua Beatitudine 
l'arcivescovo Anastasios di Tirana e di Tutta l'Albania, sua Beatitudine
 il metropolita Sava di Varsavia e di Tutta la Polonia, sua Beatitudine 
il metropolita Rastislav delle Terre ceche e della Slovacchia, e sua 
Beatitudine il metropolita Tikhon di Tutta l'America e del Canada.
Come ha informato il patriarca Kirill, il
 15 dicembre, un incontro di "vescovi", "clero" e laici di due gruppi 
scismatici ucraini si è svolto a Kiev con il coinvolgimento diretto e 
sotto il patrocinio diretto delle autorità governative dell'Ucraina. I 
partecipanti a quella assemblea illegale nella storica cattedrale di 
Sofia a Kiev si sono autoproclati "concilio d'unificazione". Tale 
cosiddetta unificazione è stata, di fatto, una fusione tra due 
organizzazioni scismatiche che ne hanno formafo una. A prendere parte al
 "concilio" c'erano falsi vescovi del "patriarcato di Kiev" scismatico e
 di un'altra struttura non canonica, la "Chiesa ortodossa autocefala 
ucraina".
"Nel frattempo, la Chiesa ortodossa 
ucraina canonica guidata da sua Beatitudine il metropolita Onufrij di 
Kiev e di Tutta l'Ucraina, riconosciuto in tutto il mondo ortodosso, ha 
rifiutato, in conformità con la decisione del suo Santo Sinodo del 7 
dicembre, di partecipare a questo evento, considerandolo un "raduno 
illegale". Nonostante il fatto che gli arcipastori della Chiesa 
ortodossa ucraina fossero sottoposti a un'enorme pressione, dei suoi 90 
vescovi, solo 2 (un vescovo diocesano e un vicario) hanno preso parte 
allo pseudo-concilio. Per essere caduti in scisma e aver violato 
palesemente il giuramento episcopale, entrambi sono stati sollevati dai 
loro incarichi e sospesi dal servizio con la decisione del Santo Sinodo 
della Chiesa ortodossa ucraina del 17 dicembre", dicono le lettere.
Sua Santità ha ricordato ai primati che 
il processo di "concessione dell'autocefalia all'Ucraina" era stato 
istigato dal leader secolare del paese che perseguiva i propri obiettivi
 politici. "Il raduno che si è svolto a Kiev ha confermato il fatto 
dell'interferenza aperta del governo nella vita della Chiesa", ha 
osservato il patriarca Kirill. Il presidente Petro Poroshenko non era 
solo presente al "concilio", ma si è seduto a suo capo, supervisionando 
personalmente l'incontro. Ha partecipato al "concilio" anche un 
greco-cattolico, Andrij Parubij, presidente della Verkhovna Rada 
dell'Ucraina, che ha annunciato il voto da prendere nei prossimi giorni 
sul disegno di legge per abolire il diritto della Chiesa ortodossa 
ucraina ad essere chiamato in conformità con il suo nome statutario. 
"Questo cambio di nome ha lo scopo di ri-registrare tutte le parrocchie e
 i monasteri e rendere nulli i documenti che indicano i diritti della 
Chiesa canonica agli edifici ecclesiastici e alle altre proprietà 
ecclesiastiche", ha detto sua Santità nei messaggi.
"Ci addolora profondamente il fatto che 
tra coloro che hanno preso parte alla riunione ostile verso la Chiesa, 
c'erano rappresentanti del Patriarcato di Costantinopoli, che hanno 
ignorato così i sacri canoni e hanno violato le regole ecclesiastiche", 
ha scritto nelle sue lettere il primate della Chiesa ortodossa russa. 
"Il metropolita Emmanuel di Francia ha presieduto il concilio degli 
scismatici, avendo alla sua destra il signor Poroshenko che aveva 
ricevuto la comunione dai greco-cattolici, e alla sua sinistra lo 
scomunicato Filaret Denisenko e Makarij Maletich privo di successione 
apostolica".
Come sottolineato da sua Santità il 
patriarca Kirill, il triste risultato di tale riunione illegale è stata 
l'elezione del "primate" della cosiddetta "Chiesa ortodossa 
dell'Ucraina" - Sergej Dumenko, un "vescovo" scismatico 
dell'autoproclamato "patriarcato di Kiev", che aveva ricevuto tutte le 
sue pseudo-ordinazioni e persino la "tonsura monastica" con il nome di 
Epifanij dal deposto e anatemizzato Filaret Denisenko. Il "primate" 
eletto si è affrettato ad annunciare pubblicamente che Filaret avrebbe 
conservato per tutta la vita il titolo di "patriarca emerito" e avrebbe 
"per tutta la sua vita aiutato a sviluppare la nostra Chiesa ortodossa 
ucraina locale".
"Le autorità ucraine e la Chiesa di 
Costantinopoli presentano questo atto di oltraggio alla giustizia come 
unificazione dell'Ortodossia ucraina", ha detto sua Santità nelle 
lettere, "tuttavia, non c'è stata alcuna unificazione. Gli scismatici 
erano e sono ancora fuori dalla Chiesa. Pur essendosi fusi gli uni con 
gli altri, sono ancora una minoranza nella mappa ortodossa 
dell'Ucraina". Sua Santità ha sottolineato che secondo le statistiche 
governative prodotte dal Ministero della Cultura, la Chiesa ucraina 
canonica ha 12.348 parrocchie, che è il doppio del numero totale di 
parrocchie che compongono la nuova struttura pseudo-ecclesiale. La 
Chiesa ucraina canonica ha 10.424 chierici, 211 monasteri e 4.721 
monaci.
"La Chiesa ortodossa ucraina è la più 
grande organizzazione religiosa in Ucraina. Al Concilio dei vescovi, che
 si è svolto il 13 novembre, quest'anno, l'episcopato della Chiesa 
ortodossa ucraina che ha uno status di ampio autogoverno all'interno del
 Patriarcato di Mosca ha espresso all'unanimità il proprio sostegno al 
mantenimento di questo status, per preservare la secolare unità con la 
Chiesa russa. Eppure, le autorità ucraine stanno facendo tutto il 
possibile per recidere questi legami storici", dicono le lettere.
Sua Santità nota che, essendosi fusi gli 
uni con gli altri, gli scismatici non hanno compiuto il passo più 
importante: non si sono pentiti del peccato dello scisma ritornando alla
 Chiesa da cui erano partiti e all'unità da cui erano caduti. Ciò che 
sta accadendo è invece la legalizzazione dello scisma sotto le spoglie 
di una "autocefalia" del Patriarcato di Costantinopoli.
Il patriarca Kirill ha ricordato ai 
primati: "Sono proprio queste azioni che sua Santità il patriarca 
Bartolomeo, in presenza dei primati delle Chiese autocefale ortodosse 
alla sinassi a Chambésy nel gennaio 2016, ha promesso di non compiere 
prima o dopo il concilio di Creta". Il tradimento di questa promessa ha 
portato a una tragedia nel mondo ortodosso, ha sottolineato il capo 
della Chiesa ortodossa russa. "L'azione illegale compiuta il 15 
dicembre, significa che novanta vescovi, oltre diecimila preti, diaconi e
 monaci e decine di milioni di fedeli della Chiesa canonica in tutta 
l'Ucraina non esistono più per la Chiesa di Costantinopoli semplicemente
 perché hanno rifiutato essere coinvolti nel progetto di concedere una 
"autocefalia" che è stata imposta su di loro e vogliono costruire la 
loro vita ecclesiastica nel rispetto delle regole ecclesiastiche e non 
con le ambizioni politiche delle autorità", dicono i messaggi.
Come ha sottolineato sua Santità il 
patriarca Kirill di Mosca e di Tutta la Rus', il giorno dopo il 
"concilio", il 16 dicembre, il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli ha
 ufficialmente riconosciuto l'elezione del "primate" della struttura 
scismatica, il cui nome era già stato ricordato durante la Liturgia 
nella chiesa patriarcale di san Giorgio, e ha annunciato che avrebbe 
concesso il cosiddetto Tomos di autocefalia il 6 gennaio, l'anno 
prossimo. Lo stesso giorno, nella cattedrale di san Vladimir a Kiev, 
Filaret Denisenko ha detto che come patriarca emerito avrebbe governato 
per tutta la vita la "chiesa" scismatica unificata insieme con i 
"primati" eletti che rappresenterebbero questa organizzazione nelle 
relazioni esterne.
"Siamo testimoni oculari dell'ingerenza 
illecita nella vita interna della Chiesa ortodossa ucraina, della 
grossolana invasione anti-canonica sul suo territorio, 
dell'approfondimento della divisione ecclesiastica tra gli ortodossi e 
dell'aggravamento dello scisma nell'Ortodossia ucraina," ha detto sua 
Santità nelle sue lettere.
Ha menzionato che nel recente passato il 
mondo ortodosso aveva affrontato una simile minaccia all'unità ortodossa
 causata dallo scisma che ha tormentato la Chiesa ortodossa bulgara 
negli anni '90. Allora, come ora, le autorità governative del paese 
hanno sostenuto attivamente le attività scismatiche. "Allora il passo 
più importante per ristabilire l'unità nella Chiesa locale è stato il 
Concilio pan-ortodosso a Sofia", ha sottolineato sua Santità, "tra 
coloro che si esprimevano seriamente a favore della convocazione, c'era 
il Patriarcato di Mosca. Sebbene il patriarca Bartolomeo di 
Costantinopoli suggerisse di risolvere questo problema attraverso la 
legalizzazione dello scisma e le dimissioni volontarie del legittimo 
primate della Chiesa bulgara, sua Santità il patriarca Maxim, la 
pienezza dell'ortodossia ha difeso i diritti della Chiesa canonica e del
 suo primo ierarca, ponendo una legittima base canonica per superare lo 
scisma ".
"E ora ci infastidisce come la voce di 
milioni di persone della Chiesa canonica in Ucraina possa diventare 
inascoltata", ha scritto sua Santità il patriarca Kirill. "Sono 
fermamente convinto che ciò che si sta svolgendo in Ucraina in questi 
giorni non sia un conflitto di interessi tra il Patriarcato di Mosca e 
il Patriarcato di Costantinopoli, come alcuni cercano di presentarlo, ma
 qualcosa di molto più pericoloso: una profonda deviazione del primate e
 della gerarchia della santissima Chiesa di Costantinopoli dalla 
tradizione canonica ortodossa e dall'ecclesiologia patristica. Sta 
arrivando il momento in cui diventa impossibile mantenere il silenzio, 
perché ciò che sta accadendo nella nostra semplice prospettiva sta 
ponendo una sfida all'intero mondo ortodosso. Non c'è dubbio che lo 
scenario ucraino possa essere promulgato in futuro per qualsiasi altra 
Chiesa locale".
Sua santità il patriarca Kirill di Mosca e
 di Tutta la Rus' ha invitato i primati delle Chiese ortodosse locali a 
non riconoscere i risultati del raduno illegale degli scismatici 
svoltosi a Kiev, nonché a sollevare le loro voci autorevoli e a fare 
tutto quanto in loro potere per fermare le azioni, devastanti per 
l'Ortodossia". Chiedo a voi e alla pienezza della vostra santissima 
Chiesa di non riconoscere la struttura pseudo-ecclesiale appena 
istituita e di non entrare in comunione con essa", ha detto sua Santità 
nei suoi messaggi.
"Chiedo le vostre sante preghiere per la 
Chiesa ortodossa ucraina perseguitata, per i nostri fratelli e sorelle 
sofferenti sottoposti a maltrattamenti e umiliazioni per la loro fedeltà
 alla santa Ortodossia", con queste parole sua Santità il patriarca 
Kirill si è rivolto ai primati delle Chiese locali alla conclusione 
delle sue lettere.
 
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