Il giorno dopo il massacro di Baghdad
ROMA, venerdì, 11 dicembre 2009 (ZENIT.org).-
La violenza non cessa in Iraq ed è costata la vita a due cristiani di Mosul il giorno dopo il grave attentato di Baghdad che ha provocato 127 morti.
“Non si ferma la violenza anticristiana in Iraq. Nella serata di ieri la polizia ha rinvenuto i cadaveri di due fratelli cristiani a Mosul”, ha reso noto questo giovedì la “Radio Vaticana”.
Sono stati assassinati con un colpo d'arma da fuoco alla testa. Quella che sembra un'esecuzione può essere dovuta a “estremisti sunniti”, che hanno già attaccato i cristiani in passato, precisa la fonte.
I cristiani assassinati erano originari di Batnaya, un villaggio cristiano situato a 20 chilometri a nord di Mosul. Erano nella zona industriale della città per riparare il loro camion cisterna.
L'8 dicembre a Baghdad 127 persone sono morte in un attentato che ha provocato anche circa 500 feriti. L'attentato è stato rivendicato da Al Qaeda, che ha chiesto l'applicazione della legge islamica nel Paese.
“Non si ferma la violenza anticristiana in Iraq. Nella serata di ieri la polizia ha rinvenuto i cadaveri di due fratelli cristiani a Mosul”, ha reso noto questo giovedì la “Radio Vaticana”.
Sono stati assassinati con un colpo d'arma da fuoco alla testa. Quella che sembra un'esecuzione può essere dovuta a “estremisti sunniti”, che hanno già attaccato i cristiani in passato, precisa la fonte.
I cristiani assassinati erano originari di Batnaya, un villaggio cristiano situato a 20 chilometri a nord di Mosul. Erano nella zona industriale della città per riparare il loro camion cisterna.
L'8 dicembre a Baghdad 127 persone sono morte in un attentato che ha provocato anche circa 500 feriti. L'attentato è stato rivendicato da Al Qaeda, che ha chiesto l'applicazione della legge islamica nel Paese.
Nessun commento:
Posta un commento