Il metropolita Hilarion in visita dal Patriarca di Bulgaria Maksim
Recentemente la Chiesa Ortodossa Bulgara ha canonizzato questi santi, il cui numero secondo le diverse fonti varia da 1750 a 5000 persone. Nel XVII secolo, dopo l’islamizzazione forzata della popolazione bulgara circostante da parte degli ottomani, gli abitanti del villaggio di Batak restarono cristiani per altri due secoli; nel 1876 durante un’insurrezione furono sterminati dai turchi. Il loro martirio è uno dei simboli della sofferenza del popolo bulgaro sotto il dominio ottomano e della sua fedeltà a Cristo.
All’incontro tra il Patriarca bulgaro Maksim e il metropolita Hilarion hanno partecipato i metropoliti della Chiesa bulgara: Kalinik di Vratsa, Kirill di Varna e Veliki Preslav, Dometian di Vidin, Neofit di Rousse, Natanail di Nevrokrop, Grigorij di Veliko Tarnovo e il vescovo Naum di Stobi, segretario del Sacro Sinodo della Chiesa Bulgara. Da parte della Chiesa Russa erano presenti l’arciprete Igor Jakimtchuk, segretario per le relazioni interortodosse del Dipartimento, lo hieromonaco Zotik (Gaevskij), tesoriere della rappresentanza della Chiesa Russa a Sofia e lo hierodiacono Ioann (Kopejkin), assistente del metropolita Hilarion.
Il metropolita ha trasmesso al patriarca bulgaro i saluti del Patriarca di Mosca e tutte le Russie Kirill, e ha sottolineato l’importanza della canonizzazione dei martiri di Batak, ricordando che, secondo l’espressione di Tertulliano, “il sangue dei martiri è il seme della Chiesa”. Il metropolita ha inoltre informato il Patriarca che è prevista a Mosca la costruzione di una chiesa dedicata al metropolita di Mosca Kiprian, “illustre figlio del popolo bulgaro”.
Nell’incontro sono stati affrontati temi riguardanti i rapporti tra le due Chiese.
In ricordo dell’incontro, il Presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca ha fatto dono al Patriarca bulgaro di un’icona di san Sergio di Radonezh con una dedica.
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