sabato 27 febbraio 2010

La riflessione di P. Giovanni Festa (Palermo)


Seconda Domenica di Quaresima 28-2-2010 del Vangelo del Paralitico

e memoria di San Gregorio Palamàs..

La presenza del Cristo è presenza di per sé convocante e convocante tanta e molta gente e davanti a tanta e molta gente Cristo Logos annuncia il Logos . .annuncia se stesso(Ed egli annunciava loro la parola ci dice il Vangelo di Marco) …Ecco siamo posti immediatamente nella certezza che Gesù Cristo rivendica sin alla e nella sua persona la realizzazione piena e il compimento dell’Antica Alleanza E Davanti a questa precisa affermazione del Signore per un istante vediamo di leggere l’intero episodio del paralitico dall’ottica del paralitico stesso anche attraverso coloro che lo calano da tetto: è esperienza di tenacia….desiderio di relazionarsi a tutti i costi con il Nazareno poiché si ha fiducia piena nell’autorità terapeutica e salvifica del Nazareno stesso e il calare il lettuccio dal letto non è di per sé operazione strana conoscendo le povere case palestinesi ma è metafora, direi icona di questa volontà e di questa perseveranza.. Solo il Cristo ha la totalità della guarigione e delle guarigioni e non si può non cercare e non si può non incontrare (il salmo 17..Mio aiuto e mio sostegno sei tu. .nelle tue parole ho tanto sperato…)..”E Gesù vedendo la loro fede…” al plurale e al plurale collettivo (starei per dire in icona al plurale ecclesiale ..) la fede e dei portatori e del paralitico opera la totalità (nel corpo e nello spirito) della guarigione.. Il terapeuta delle anime nostre e dei nsotri corpi e quindi la fede come fondamento di questo nostro incontro e personale e plurale di tutti insieme(la sin-odia) verso e con il Terapeuta ..Sotto questo aspetto l’intero Triodion che la Chiesa ci presenta e ci dona è così leggibileIl desiderio di Zaccheo /la condiscendenza del CristoLa metania del figliol prodigo/ la misericordia del PadreLa consapevolezza del pubblicano/la giustificazione in DioLa vocazione di Filippo/ Dio chiama e convocaEd ancora una volta Gesù nel momento in cui pone in se stesso il compimento dell’antica alleanza si scontra con i benpensanti .Zaccheo/ e mormoravano è andato ad abitare in casa di un pecctaoreIl pubblicano/ il fariseo e la sua certezza di essere perfettoIl figliol prodigo/ la collera legalista del fratello maggioreIl Cristo guarisce totalmente ..ricostruisce il corpo ..rimette e perdona i peccati in una unità piena in cui entrambi i momenti si richiamano insieme. Il Cristo prepasquale di Marco è già il Cristo Risorto ..è già il Teantropo....Nessun compromesso quindi con alcuna forma di legalismo ..Il Teantropo è anche in questa pericope il padrone del Sabato perché non è l’uomo per il Sabato ma il Sabato per l’uomo e nessuno può mettere vino nuovo in otri vecchi ..l’assoluta Signoria della Misericordia e della Riconciliazione Cristo stavolta(cme spesso9 direi che se la gioca tutta con i benpensanti e assume su di sè metodologicamente l’ipotesi di essere un impostoreCosa è più facile per un impostore direA- ti sono rimessi i peccatiB- Alzati e camminaOvviamente per un impostore è più facile dire ti sono rimessi i peccati appunto perché non è verificabile.E’ come se Cristo dicesse. Io ho detto ti sono rimessi i peccati ma siccome non sono un impostore Dio solo mi rende testimonianza e mi garantisce e quindi a garanzia della mia messianicità davanti a voi benpensanti ..ecco Alzati e cammina ..Il perdono dei peccati come dono messianico ..L’ecclisia. .la molta gente…i portatori.. ciascuno di noi porta l’altro ed è portato dagli altri .La Chiesa il farmaco..la terapia..la Chiesa il nostro ospedale Quaresima tempo di lupi..il tempo degli assalti più forti del principe di questo mondo..i suoi colpi di coda ..il suo voler quasi irridere a noi tutti perché ancora una volta nonostante noi stessi noi proclamiamo la Signoria in Cristo della Sua Misericordia e quindi si tempo di lupi ma anche -Dio sia lodato-tempo di Dio tre volte santo.
Padre Giovanni Festa

Nessun commento: