II Domenica della Grande Quaresima detta di San Gregorio Palamas
Letture: Eb 1,10-2,3 - Mc 2,1-12
Nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito. Amen."Il Signore e Dio nostro Gesù Cristo per la sua grazia, misericordia e amore verso gli uomini conceda a te (nome) il perdono di tutti i tuoi peccati. E io indegno sacerdote per suo ministero ti perdono, ti libero, ti sciolgo da ogni tuo peccato nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito. Amen."Scusate la traduzione, vado a memoria dal paleoslavo. Quante volte queste salutari parole sono state pronunciate dal sacerdote durante la confessione, quanto è meraviglioso questo Mistero che il Signore ci ha donato, quanta grazia di Dio vedo negli occhi delle persone che si sono confessate. Cari fratelli e sorelle confessare è dura per un prete, si deve stare molto in piedi, si deve stare attenti a capire quello che il penitente dice, si deve stare attenti ad essere strumento di amore e non giudice, ma quanta grazia di Dio vedo scendere ogni volta nelle anime! Questo ministero che il Signore ci ha donato è grande, imperscrutabile, meraviglioso, capace veramente di curare le nostre anime e i nostri corpi. Non tralasciamo in questa quaresima di fare un buona confessione! Il diavolo spesso ci tenta dicendoci che "Poi il prete ti giudicherà..." - "Perché bisogna andare dal prete..." - "Hai fatto dei peccati enormi chissà cosa ti dirà il sacerdote..." tutte tentazioni queste senza fondamento, vi assicuro che il prete non si ricorda niente dei peccati che gli si confessano, essi scivolano via dalla mente, forse è effetto della grazia di Dio e vi assicuro che non capita solo a me ma anche ai miei confratelli. Quello che mi rimane impresso sono gli occhi e il sorriso dei fedeli che si allontanano colmi della grazia Divina, bianchi, puri e luminosi come dopo il battesimo.Prendiamoci una buona regola come proposito di questa quaresima, confessione regolare, comunione regolare, la vita cristiana sarà così più facile. Quando ci si accosta regolarmente ai sacramenti viene più spontaneo pregare, il digiuno diventa meno faticoso e il nostro cuore si apre all'amore di Dio. Scusatemi se mi sono dilungato o se mi ripeto, ma ogni volta che leggo questo passo del Vangelo non posso che gioire con il paralitico e i suoi amici per la guarigione, non posso che gioire per ogni anima che si confessa e si comunica per la salvezza eterna, quanta benedizione dona il Signore a noi sacerdoti, a me indegno sacerdote. Gloria a Lui in eterno.
p. Seraphim
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