sabato 6 marzo 2010

La riflessione di Padre Seraphim (III Dom. di quaresima)

Nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito. Amìn.
Mi sono sempre immaginato la grande quaresima come un monte da scalare, arrivati alla cima pochi minuti prima dell'alba vedremo Cristo sole di giustizia, nostra Pasqua, nostra Luce che mai tramonta, risorto e glorioso. La salita però è dura e faticosa, per questa ragione la Chiesa ci pone proprio a metà strada una piccola sosta, un piccolo monticello da dove pregustare un anticipo della gioia pasquale. Questo piccolo monte è la terza domenica di quaresima, la domenica della santa Croce.La grande quaresima è immagine anche della nostra vita, fatta di cose belle e di cose meno belle. Anche nei momenti più duri però abbiamo sempre una speranza, una terza domenica a cui appoggiarci, questa speranza è la vivifica Croce di Cristo. Non temiamo di portare il peso di questa Croce, Cristo la porta con noi e noi con Lui, Cristo è il nostro Cireneo e noi siamo il Cireneo del Cristo. Per questo a tutti i fratelli che sono nella sofferenza dico: "Cristo nostra Pasqua è con noi sempre, non temiamo!". Proprio a chi è nella sofferenza è dedicata questa domenica. Quando il sacerdote porta processionalmente fuori dal santuario la santa Croce attorniata di fiori ecco che tutti (e specialmente i più bisognosi e sofferenti) sono in quella Croce. In quel momento si eleva la preghiera della Chiesa verso il Dio tre volte Santo, a quel Dio morto e risorto per la nostra salvezza.Per questa ragione con tutto il cuore vorrei dirvi di vivere santamente questa festa e tutta la quaresima cercando di essere vicini ai fratelli e alle sorelle che maggiormente sono nella prova e di prendere forza in questo santo periodo di continuare in ciò tutti i giorni della nostra vita. Carissimi nessuno di noi si salva da solo, ma insieme agli altri, perdiamo la nostra vita egoistica per rinascere alla vita in Cristo.
Buona Domenica a tutti.

p. Seraphim

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