7 Marzo 2010 Terza Domenica di Quaresima Domenica della Croce…
.Il Venerdi Santo ..il Teantropo che muore…non è la penultima puntata e la Resurrezione non è una sorta di banale contentino finale, un lieto fine televisivo .La Resurrezione è già iscritta nella serietà della Croce nell’unicum del fondamento della nostra fede...Ed allora con timore e tremore noi stessi attraverso la predicazione e l’annuncio apostoli abbiamo per Grazia e per Libertà molto di più di quel che ebbero loro .Essi per capire ed uscir fuori dallo scoramento per il fallimento e la sconfitta pensata e ritenuta inevitabile dovettero attendere gli eventi e ne ebbero la pienezza di comprensione totale solo a Pentecoste.. E noi invece- proprio per loro – già siamo sotto la signoria/misericordia del Risorto in questo incredibile paradosso cristiano per cui nelle domeniche di Quaresima noi andiamo incontro al Risorto in compagnia del Risorto stesso ..Il tempo e lo spazio liturgico sono le colonne di questa certezza ..Noi oggi cantiamo al Croce a Resurrezione già avvenuta .Sin dai Vespri del Sabato sera la Chiesa canta una serie cosmica di antinomie per le quali la Croce Santa è direi letta a partire dalla gloria della Resurrezione.. La croce è lo splendore della tua bellezzaLa Croce vivificante è segno di gloria eternaPer te Santa Croce è stata cancellata la maledizione e noi siamo elevati dalla terra al cieloLa Croce vivificante nuovo albero della vitaE al Mattutino il canone ancora con forza aurorale riprende questa visionarietà della Croce a partire dalla ResurrezioneLa Croce è già risplendente del fulgore di Cristo RisortoSanta Croce sorgente di luceGuarigione SantificanteAlbero della SalvezzaDa strumento di morte a strumento di vitaEcco davanti a questa visione della relazione strutturale profonda tra Croce e Resurrezione veniamo liberati dalla disperazione, dall’ossessività tribunalizia della legge come maledizione e come pesantezza dei sensi di colpa ..Ma veniamo anche liberati dall’orgoglio di sentirci già arrivati, dalla luciferina superbia di imporre ad altri pesi che noi stessi non tolleriamo .Questo legame tra Croce e Resurrezione. questo legame cristico..(con immagine scientifica direi legame quantistico ..da DNA ) ci annuncia che il Signore è Buono, Misericordioso e Filantropo e ciascuno di noi ne fa esperienza nel suo itinerario e dentro la Chiesa che è veramente un ospedale ..la terapia dei misteri medicinali del Signore ..Il “Prenda la sua croce” non è allora la croce dei guai, dei dolori e delle rassegnazioni fataliste di un Dio che ha così voluto .Di queste croci noi dobbiamo essere atei e insieme e davanti a noi di queste croci è ateo Dio tre volte santo …Invece la croce da prendere è la croce della creazione che ancora geme nelle doglie del Parto in attesa della ricapitolazione finale della e nella parousia dopo avere sconfitto il diavolo e la morte ..Siamo quindi- nella pericope evangelica –non nell’elogio tenebroso oscuro e osceno delle sofferenze ma è l’elogio del discepolato…. .Il discepolato che è un uscire fuori per un rifiutare se stesso …il mettersi in questione.. il non stare quieto e soddisfatto.. il cristiano davanti al suo Signore sempre è inquieto e sempre in metania.. in Grande Metania..Ecco il paradosso della Croce/Resurrezione… Il cristiano vive la sua fede nella Chiesa con i segni dei misteri della Chiesa .Egli è dentro.. Ma per essere dentro è dovuto uscire fuori .Quindi ancora una volta un rapporto totale tra Croce/Resurrezione e Parousia… .L’escaton è già iniziato…Il Signore è già venuto e verrà e noi siamo chiamati a vivere in questa doppia consapevolezza…Egli è il presente/assente…Il tempo della Chiesa come tempo dell’attesa …La custodia e il mantenimento del già che abbiamo ricevuto e che trasmettiamo di età in età…e l’annuncio sin da sopra i tetti della speranza delle cose che accadranno ...Ecco la Chiesa.. Ecco la Parousia ..Nella dinamica “del non moriranno” la Chiesa non è un banale fatto di morale e di pedagogia ma è il luogo della pienezza storica. .si storica.. della storicità dell’epiclesi dello Spirito di Pentecoste ..Raduna i dispersiRaccoglie i molti nell’Uno TriadicoElla è stabile ed itinerante.. Sempre lungo la via e sempre in patria Terza Domenica di Quaresima.. Domenica della Croce…La Chiesa drammatizza per se stessa quindi per tutti noi l’intera storia di salvezza fino a farci squarciare i veli del tempo ed indicarci il Futuro…
Lo Sposo che viene..
Padre Giovanni Festa
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