Forestiero (in occasione del riposo nel Signore di Papa Shenuda III)
Oggi 17 marzo 2012 si è addormentato nel Signore Sua Santità Papa
Shenuda III, Papa di Alessandria e Patriarca del seggio di san Marco
all’età di 88 anni. Pubblichiamo una sua celebre poesia del 1946 dal
titolo “Forestiero”.
Forestiero vissi nel mondo, come i miei Padri ospite
Forestiero nei modi, nei pensieri, nei desideri
Forestiero, non trovai orecchio che accogliesse i miei pensieri
La gente si stupisce di me, non capiscono che ho
Forestiero nei modi, nei pensieri, nei desideri
Forestiero, non trovai orecchio che accogliesse i miei pensieri
La gente si stupisce di me, non capiscono che ho
Si agita tra baccano e confusione
e io resto solo qui con il mio cuore mite e da lei lontano
forestiero, non trovai né dimora né angolo che mi accogliesse
forestiero, non trovai né dimora né angolo che mi accogliesse
e io resto solo qui con il mio cuore mite e da lei lontano
forestiero, non trovai né dimora né angolo che mi accogliesse
forestiero, non trovai né dimora né angolo che mi accogliesse
Abbandonai le bellezze del mondo né prestai ascolto al loro richiamo
dai piaceri del mondo mi trascinai lontano
con il cuore non credetti alle sue speranze
con orecchie incontaminate non prestai attenzione al baccano della gente
dai piaceri del mondo mi trascinai lontano
con il cuore non credetti alle sue speranze
con orecchie incontaminate non prestai attenzione al baccano della gente
Resto qui solo, felice del deserto
con la mia chitarra e il mio salterio, intonando inni
ore sante trascorsi appartato con il mio Creatore
Come spettro cammino davanti agli occhi di Colui che tutto vede
Come spettro cammino davanti agli occhi di Colui che tutto vede
con la mia chitarra e il mio salterio, intonando inni
ore sante trascorsi appartato con il mio Creatore
Come spettro cammino davanti agli occhi di Colui che tutto vede
Come spettro cammino davanti agli occhi di Colui che tutto vede
Né potere né denaro cercai
né dimora che arrestasse il mio cammino, né amici, né famiglia
Qui nel monastero mi consolano versetti ed esempi viventi
Qui il Vangelo è Luce che nessun moggio nasconde
Qui lontano da lacci e impacci
A ogni demone che vuole tentarmi dico:
attento, io vivo come i miei Padri forestiero.
né dimora che arrestasse il mio cammino, né amici, né famiglia
Qui nel monastero mi consolano versetti ed esempi viventi
Qui il Vangelo è Luce che nessun moggio nasconde
Qui lontano da lacci e impacci
A ogni demone che vuole tentarmi dico:
attento, io vivo come i miei Padri forestiero.
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