Nicola D'Amico
SECONDA DOMENICA DEI DIGIUNI
Domenica di san Gregorio Palamàs
La seconda domenica di Quaresima si fa memoria di san
Gregorio Palamàs. La condanna dei nemici del santo e la difesa dei suoi
insegnamenti da parte della Chiesa, nel XVI secolo, furono acclamate
come un secondo trionfo dell’Ortodossia e per questo motivo la sua
celebrazione annuale fu prescritta per la seconda domenica di Quaresima.
Il tema scritturistico è lo sforzo del fedele che va
verso il Regno. Ci viene ricordato nella epistola (Ebrei 1, 10 - 2, 3):
“...per questo bisogna che ci applichiamo con maggiore impegno alle cose
udite, per non essere sospinti fuori rotta... come potremo noi
sottrarci al castigo se trascuriamo una salvezza così grande?”. Nella
lettura dell’Evangelo (Marco 1, 1-12), l’immagine di questo sforzo e di
questo desiderio ci è data dal paralitico, portato a Cristo attraverso
il tetto: “Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: Figlio, ti
sono rimessi i tuoi peccati”.
da A. Schmemann, Great Lent, St. Vladimir’s Seminary Press 1974
Domenica di san Gregorio Palamàs
La seconda domenica di Quaresima si fa memoria di san
Gregorio Palamàs. La condanna dei nemici del santo e la difesa dei suoi
insegnamenti da parte della Chiesa, nel XVI secolo, furono acclamate
come un secondo trionfo dell’Ortodossia e per questo motivo la sua
celebrazione annuale fu prescritta per la seconda domenica di Quaresima.
Il tema scritturistico è lo sforzo del fedele che va verso il Regno. Ci viene ricordato nella epistola (Ebrei 1, 10 - 2, 3): “...per questo bisogna che ci applichiamo con maggiore impegno alle cose udite, per non essere sospinti fuori rotta... come potremo noi sottrarci al castigo se trascuriamo una salvezza così grande?”. Nella lettura dell’Evangelo (Marco 1, 1-12), l’immagine di questo sforzo e di questo desiderio ci è data dal paralitico, portato a Cristo attraverso il tetto: “Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: Figlio, ti sono rimessi i tuoi peccati”.
Il tema scritturistico è lo sforzo del fedele che va verso il Regno. Ci viene ricordato nella epistola (Ebrei 1, 10 - 2, 3): “...per questo bisogna che ci applichiamo con maggiore impegno alle cose udite, per non essere sospinti fuori rotta... come potremo noi sottrarci al castigo se trascuriamo una salvezza così grande?”. Nella lettura dell’Evangelo (Marco 1, 1-12), l’immagine di questo sforzo e di questo desiderio ci è data dal paralitico, portato a Cristo attraverso il tetto: “Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: Figlio, ti sono rimessi i tuoi peccati”.
da A. Schmemann, Great Lent, St. Vladimir’s Seminary Press 1974
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