Recensione del libro "Gli ortodossi non canonici"
a cura del CESNUR di Torino |
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Ringraziamo il Centro Studi sulle Nuove Religioni (http://www.cesnur.org/) di Torino per questa recensione del recente libro del nostro confratello, lo ieromonaco Teofilo (Barbieri).
Gli ortodossi non canonici. Considerazioni sulle comunità separate
Il variegato mondo delle Chiese ortodosse ha da sempre prodotto un vivo
interesse, ma anche molta confusione. La Chiesa ortodossa affonda le
sue radici storiche nella separazione tra Occidente e Oriente, avvenuta
ufficialmente nell’anno 1054. Il cristianesimo orientale ha tuttavia una
storia complessa e antica, le cui specificità e divisioni rimandano ai
Concili di Efeso nel 431 e in particolare a quello di Calcedonia nel
451. Stime aggiornate al 2012 valutano gli ortodossi nel mondo intorno
ai 276.891.000, dei quali un quinto proviene da quelle chiese locali che
non hanno accettato le decisioni del Concilio di Calcedonia. Ma più che
le cosiddette Chiese antico-orientali, causano confusione diversi
gruppi che si definiscono ortodossi, ma a diverso titolo dichiarano d
non essere in comunione con le proprie Chiese madri. È proprio a queste
comunità, dette talora “non canoniche” o “separate”, che è dedicato il
libro di Padre Teofilo Barbieri, Gli ortodossi non canonici. Considerazioni sulle comunità separate (Milano, Chiesa cristiana Ortodossa Ss. Sergio, Serafino e Vincenzo Martire, Patriarcato di Mosca, 2011, pp. 152).
Il volume valuta il fenomeno delle comunità non canoniche dal punto di
vista dell’ortodossia “ufficiale” ed è quindi moderatamente critico
verso di esse. Peraltro, l’autore ha svolto un lavoro importante,
soprattutto per chi non è interno al mondo ortodosso. Il lettore non
familiare con l’ortodossia potrà trovare una maggiore chiarezza –
principalmente teologica, ma anche storica e sociologica – sui gruppi
scismatici, ma anche sulle Chiese ortodosse “ufficiali”. L’Autore,
infatti, evidenziando quelle che reputa essere le incongruenze
teologiche dei gruppi non canonici, evidenzia e spiega di fatto
l’ecclesiologia ufficiale delle comunità ortodosse regolari, in antitesi
appunto con quelle che non lo sono.
Il testo, diviso in 19 brevi capitoli, è di facile lettura. Padre
Barbieri insiste sul fatto che queste comunità non canoniche non sono in
comunione con la Chiesa ortodossa. Ecco una frase significativa a
illustrazione della posizione dell’autore: “I non canonici partecipano
della cultura ortodossa nella sua accezione estetica, ma non
partecipano della Chiesa nella sua concezione divino-umana e
sacramentale, sebbene la imitino” (p. 46). In quest’ottica, il
piano di Dio e la salvezza dei peccatori trovano riscontro nella sola
Chiesa ortodossa “ufficiale”, che è “universale perché in essa il legame salvifico di ogni uomo con Dio è il medesimo legame di tutta l’umanità salvata in Cristo”
(p. 72). Com’è ragionevole attendersi, l’autore auspica un ritorno dei
gruppi scismatici alla piena ortodossia; egli si rivolge in particolare
al fedele che intende vivere una genuina esperienza spirituale ortodossa
ed è attirato da gruppi non canonici, oppure già li frequenta.
Nell’ultimo capitolo troviamo un accenno alla situazione in Italia,
prezioso per il suo equilibrio e per un elenco in appendice degli
ortodossi “in comunione” nel nostro Paese. Secondo le stime del CESNUR
aggiornate al 2012, visionabili alla pagina www.cesnur.org/religioni_italia/introduzione_01.htm, gli ortodossi in Italia sono 1.295.000, di cui 105.000 cittadini italiani e 1.190.000 immigrati.
Il libro può essere richiesto presso la parrocchia ""Ss. Sergio, Serafino e Vincenzo" di Milano: http://www.ortodossia.org/
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lunedì 13 agosto 2012
Dal sito: http://www.ortodossiatorino.net
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