lunedì 20 agosto 2012


PATRIARCATO ECUMENICO
COMUNICATO


Il Patriarcato Ecumenico esprime la sua più viva inquietudine per la recrudescenza della violenza che si propaga oggi attraverso il mondo. Dall’America all’Africa, passando per l’Europa e l’Asia, i continenti di trovano a confronto con fenomeni di intolleranza, che non solo rendono fragile la pace mondiale, ma anche costituiscono in ugual modo una negazione della dignità umana. Omicidi razzisti, genocidi, pulizia etnica, antisemitismo, distruzione di luoghi di culto, ecc., costituiscono azioni di barbarie, che devono essere denunciate chiaramente e con forza, particolarmente quando si mascherano dietro la scusa della religione.
Il Patriarcato Ecumenico è particolarmente preoccupato per la situazione in Medio Oriente, in Nigeria ed in Sudan. I conflitti tra Cristiani e Mussulmani nei luoghi citati devono essere superati con il rafforzamento dell’amore verso il prossimo, quale espressione del legame pacifico tra gli uomini. Il Patriarcato Ecumenico è anche assai preoccupato per il futuro del popolo Siriano e per il futuro del Cristianesimo in questo paese, lancia un appello a tutti i protagonisti del conflitto, affinché tacciano le armi, visto il carattere urgente della situazione dal punto di vista umanitario.
La soluzione di tutti questi conflitti passa principalmente attraverso il dialogo. Poiché, oltre ad una migliore comprensione delle nostre differenze, il dialogo costituisce un fattore di trasformazione e di riconciliazione. Oltre a ciò, i capi religiosi del mondo hanno l’obbligo morale di resistere alla guerra e di promuovere la pace, come una necessità essenziale. I capi religiosi devono, in dialogo tra loro, affermare con enfasi la pace di Dio dentro un mondo di agitazione. La religione non può e non deve servire di fondamento alla guerra e al conflitto, o usata come leva del fondamentalismo e del fanatismo per puri fini politici. Di fatto, noi ripetiamo instancabilmente che il crimine, commesso in nome della religione, costituisce un crimine contro la religione. Il dialogo costituisce l’unico segno di speranza che può condurci al recupero della pace.
Così, Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo ed il Patriarcato Ecumenico esprimono la loro solidarietà e vicinanza a tutte le comunità, toccate da queste violenze.
Lanciano uno speciale ardente appello a tutte le Chiese Ortodosse Autocefale, a tutte le Chiese e Comunità Cristiane, come anche agli Organismi Internazionali, agli Stati e ad ogni uomo di buona volontà, per contribuire al trionfo della pace sulla guerra e sull’odio.
Fanar, 14 Agosto 2012
Dalla Segreteria del Santo e Sacro Sinodo

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