sabato 18 agosto 2012

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Polonia - Sulla collaborazione inter-cristiana


Il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, ha rilasciato un’intervista al giornale “Kommersant” sulla visita del Primate della Chiesa ortodosssa russa in Polonia, che è iniziata il 16 agosto 2012.

– Questa è la prima visita in Polonia del Patriarca. Perché nessuno dei Patriarca della Chiesa ortodossa russa ha visitato finora la Polonia?

- La Chiesa ortodossa polacca è una Chiesa autocefala relativamente giovane: la sua indipendenza canonica è stata riconosciuta solo nel 1948. Pertanto, la possibilità della visita del Patriarca di Mosca alla Chiesa polacca poteva avvenire solo nel periodo successivo a tale data. Ma l'attuazione di tale visita fu impedita da circostanze di diversa natura: la posizione della Chiesa nel nostro Paese nel XX secolo, lo stato di salute dei Primati delle due Chiese, la situazione politica sfavorevole, e le difficoltà nei rapporti con la Chiesa cattolica romana, e altre cause.

- Qual è lo scopo della visita? Chi è stato l'iniziatore e da quanto tempo sono in corso i preparativi?

- La Chiesa ortodossa ha una tradizione secondo la quale il Primate neoeletto visita i suoi cugini - i capi delle altre Chiese ortodosse locali. Dalla sua elezione, il Patriarca Kirill ha fatto un certo numero di tali visite, nel 2009 ha visitato il Patriarcato di Costantinopoli, nel 2010 quello di Alessandria, nel 2011 il Patriarcato di Antiochia, e nel mese di aprile 2012 il Patriarcato bulgaro. Nel mese di giugno 2012 si è svolta la visita di Sua Santità il Patriarca Kirill alla Chiesa ortodossa di Cipro. Dopo l'attuale visita in Polonia ci sarà una serie di visite pacifiche di Sua Santità alle Chiese ortodosse autocefale.
L'invito a visitare la Chiesa ortodossa polacca è stato rivolto al Patriarca Kirill da Sua Beatitudine il Metropolita di Varsavia e di tutta la Polonia Sawa durante il suo soggiorno a Mosca in occasione delle celebrazioni per il 65° compleanno di Sua Santità nel mese di novembre 2011. Nello stesso periodo è iniziata la preparazione della visita.

- Può la visita del Patriarca al Primate cattolico della Polonia diventare un importante passo avanti nei rapporti con la Chiesa cattolica romana?

- La visita del Patriarca in Polonia all’indomani della Sua elezione è la prima visita ufficiale in un Paese dalla cultura occidentale – e ciò è stato reso possibile grazie al significativo miglioramento delle relazioni cattolico-ortodosse. Gli ortodossi e i cattolici hanno rapporti frequenti e comunicano in modo sempre più efficace l’uno con l'altro soprattutto per la tutela del patrimonio cristiano dell'Europa e per i valori morali tradizionali basati sul Vangelo.
Tutti stiamo assistendo al fatto che in diversi continenti, ma soprattutto in Europa, che per secoli si è nutrita e si è formata all'ombra della grazia della fede cristiana, il secolarismo aggressivo sta cacciando il cristianesimo dalla sfera pubblica, alienandolo dalla società.
I credenti in Russia e Polonia hanno sperimentato durante il regno del potere ateo che un simile atteggiamento verso la religione porta a tante tragedie, e nel nostro mondo di oggi c'è una chiara comprensione del ruolo positivo del cristianesimo nella società. Siamo in grado di sensibilizzare gli abitanti dell'Europa, di ricordare loro che è impossibile rompere con la propria tradizione spirituale in nome dei valori liberali, perché sulla concezione cristiana dell'uomo come immagine e somiglianza di Dio si basa la dignità della persona, il valore dei diritti umani e della libertà.
Io credo che la Russia e la Polonia siano in grado di difendere l'eredità cristiana dell'Europa, e questo servirà come buon esempio di fruttuosa cooperazione inter-cristiana.

- Che tipo di documento sarà firmato durante la visita in Polonia, qual è l'essenza di questo documento, come è stato preparato?

- Questo documento sarà firmato da Sua Santità il Patriarca Kirill e dal Presidente della Conferenza Episcopale cattolica di Polonia, il metropolita Jozef Michalik, per i popoli di entrambi i Paesi. Hanno lavorato sul testo un gruppo di rappresentanti di entrambe le Chiese per diversi anni. Il suo significato principale riguarda la richiesta di riconciliazione dei nostri popoli. Questo non significa che la nostra gente oggi vive in uno stato di inimicizia, ma l'inimicizia riguarda il passato storico. Le Chiese invitano le persone dei loro Paesi ad affrontare questo argomento da una posizione cristiana, consapevoli delle responsabilità per l'Europa e per il mondo intero nel presente e nel futuro.
Il documento discute l'importanza della convergenza delle due nazioni di fronte alle sfide del secolarismo militante e all'imposizione nella sfera morale di norme liberali, che distruggono sempre più la base dell'esistenza e l'identità dei popoli europei.

- Ci sono state difficoltà per preparare il documento?

Il lavoro su questo documento non è stato facile, ma è stato condotto in uno spirito di sincera e aperta collaborazione. Esso identifica gli obiettivi della nostra collaborazione, e chiede di non soffermarsi sulle pagine drammatiche del passato ma di camminare insieme lungo il sentiero dell’amore cristiano e del perdono.

(Fonte: Decr Servizio Comunicazione; www.mospat.ru)

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