Nigeria, almeno 150 vittime
negli scontri cristiani-musulmani
ABUJA (NIGERIA) - Sanguinosi scontri tra cristiani e musulmani in Nigeria, scatenati dalla costruzione di una moschea nel quartiere a maggioranza cristiana di Nassarawa Gwom, nella città di Jos. La principale moschea di Jos, nella parte centrale del Paese, ha fatto sapere di aver ricevuto due giorni fa 150 cadaveri di persone decedute in una vera e propria battaglia: "Domenica sera abbiamo sepolto 19 corpi e ieri 52. Per il momento nella moschea ci sono 78 corpi ancora da seppellire", ha detto per telefono alla Reuters il rappresentante della moschea, Muhammad Tanko Shittu.
Il numero delle vittime però continua a salire col passare delle ore: "Abbiamo ricevuto 152 corpi in mattinata e 36 nel pomeriggio", ha detto il capo della moschea, Balarabe Dawud. I feriti sono 800, di cui una novantina in gravi condizioni. Incidenti sono scoppiati anche nella vicina Bukuru, dove sono morte almeno tre persone e 39 sono rimaste ferite.
Gli scontri, secondo fonti del posto, "sono tuttora in corso, anche se non con la stessa intensità di questa mattina, il momento in cui la nuova ondata di violenze ha raggiunto l'apice". L'esercito nigeriano, arrivato in forze nel pomeriggio di ieri, "sta faticando a riportare la situazione sotto controllo", prosegue la fonte.
Da quanto e' stato poi riferito da un commissario di stato, Gregorio Yenlong, per via degli scontri, il governo ha posto un coprifuoco di 24 ore su Jos e Bukuru e ''tutti i residenti sono stati invitati a restare a casa per facilitare il lavoro degli agenti di sicurezza per il ripristino della pace'', ha detto Yenlong.
Nel novembre del 2008 Jos fu teatro di altri scontri tra musulmani e cristiani che provocarono diverse centinaia di morti. La Nigeria ha una popolazione, composta da 600 diverse etnie, di circa 150 milioni di persone, suddivisa equamente tra cristiani (concentrati nel sud) e musulmani (al nord). A Jos, dove cristiani e musulmani vivono fianco a fianco, nel novembre del 2008 furono centinaia le vittime di scontri interreligiosi.
negli scontri cristiani-musulmani
ABUJA (NIGERIA) - Sanguinosi scontri tra cristiani e musulmani in Nigeria, scatenati dalla costruzione di una moschea nel quartiere a maggioranza cristiana di Nassarawa Gwom, nella città di Jos. La principale moschea di Jos, nella parte centrale del Paese, ha fatto sapere di aver ricevuto due giorni fa 150 cadaveri di persone decedute in una vera e propria battaglia: "Domenica sera abbiamo sepolto 19 corpi e ieri 52. Per il momento nella moschea ci sono 78 corpi ancora da seppellire", ha detto per telefono alla Reuters il rappresentante della moschea, Muhammad Tanko Shittu.
Il numero delle vittime però continua a salire col passare delle ore: "Abbiamo ricevuto 152 corpi in mattinata e 36 nel pomeriggio", ha detto il capo della moschea, Balarabe Dawud. I feriti sono 800, di cui una novantina in gravi condizioni. Incidenti sono scoppiati anche nella vicina Bukuru, dove sono morte almeno tre persone e 39 sono rimaste ferite.
Gli scontri, secondo fonti del posto, "sono tuttora in corso, anche se non con la stessa intensità di questa mattina, il momento in cui la nuova ondata di violenze ha raggiunto l'apice". L'esercito nigeriano, arrivato in forze nel pomeriggio di ieri, "sta faticando a riportare la situazione sotto controllo", prosegue la fonte.
Da quanto e' stato poi riferito da un commissario di stato, Gregorio Yenlong, per via degli scontri, il governo ha posto un coprifuoco di 24 ore su Jos e Bukuru e ''tutti i residenti sono stati invitati a restare a casa per facilitare il lavoro degli agenti di sicurezza per il ripristino della pace'', ha detto Yenlong.
Nel novembre del 2008 Jos fu teatro di altri scontri tra musulmani e cristiani che provocarono diverse centinaia di morti. La Nigeria ha una popolazione, composta da 600 diverse etnie, di circa 150 milioni di persone, suddivisa equamente tra cristiani (concentrati nel sud) e musulmani (al nord). A Jos, dove cristiani e musulmani vivono fianco a fianco, nel novembre del 2008 furono centinaia le vittime di scontri interreligiosi.
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