VII Domenica dopo Pentecoste – Tono 6°
Nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito. Amìn.
Dopo la grande genealogia di Cristo e gli eventi della nascita, dopo la predicazione del Santo e precursore Giovanni il Battista, dopo i grandi capitoli delle beatitudini ecco che con oggi finiamo quella parte del Vangelo di Matteo che riguarda i miracoli: la guarigione del lebbroso, del servo del centurione, degli indemoniati, del paralitico, della figlia di Giairo e dell’emorroissa fino ad oggi in cui il Signore guarisce due ciechi e un muto.
La predicazione di Cristo produce in noi la conversione, per questo consiglio di leggere ogni giorno il Santo Vangelo perché la parola di Cristo scenda nel nostro intimo, nel nostro cuore e si faccia parola viva dentro di noi. Essa diventerà il motore del nostro spirito e se per caso siamo malati, indemoniati, paralitici, morti, ciechi o muti essa ci guarirà! Fratelli e sorelle è incredibile leggere il Vangelo perché Cristo ci parla in esso, parla ad ognuno di noi personalmente! La Parola di Dio è una spada che agisce in noi distruggendo la natura peccatrice e risvegliandoci alla Vera Vita, alla Vita in Cristo Signore.
Per questo non dimentichiamoci di leggere ogni giorno un passo della Sacra Scrittura, se non la si conosce come si può conoscere Cristo? Come si può anelare alla salvezza? Iniziamo dal Vangelo, poi via via tutto il Nuovo Testamento, poi si potrà passare all’Antico soprattutto ai libri sapienziali. Intercaliamo la lettura alla preghiera, soprattutto alla preghiere interiore in modo che la Parola ci trasformi, ci trasfiguri, ci guarisca e ci vivifichi.
Buona Domenica a tutti e buona festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.
p. Seraphim
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