Detti e fatti
dalla vita del beato patriarca di Serbia sig. Pavle
La promessa monastica di povertà
A conclusione di
una riunione del Santo Sinodo Serbo a Belgrado, il patriarca Pavle
cominciò ad incamminarsi per andare, come era solito, al vespro nella
Cattedrale. Uscendo vide nel parcheggio una folla di auto nere di lusso
e chiese:
– Di chi sono
queste auto?
– Appartengono ai vescovi che sono venuti al sinodo, vostra beatitudine, rispose
un sacerdote che lo accompagnava.
– O, che Dio li
protegga! Ma con che cosa avrebbero circolato se non avessero fatto la
promessa di povertà?
Ognuno vede ciò che vuole
Il diacono
che accompagnava il Patriarca nelle sue uscite a Belgrado racconta della
lezione che prese da lui una volta, mentre si recavano nella chiesa di
Banovo Brdo*.
– Che mezzo
prendiamo? La macchina? chiese il diacono.
– No, l’autobus!
rispose il Patriarca con enfasi.
– Ma l’autobus è
sempre pieno e il calore è soffocante. Non è neanche vicino.
– Andremo così,
gli dice seccamente il Patriarca.
– Vostra
beatitudine, dice il diacono cercando di convincerlo, è estate e
la gente va a fare il bagno nell’isola Cingalija e nella maggioranza
sono mezzi nudi, non è giusto…
– Padre, gli
dice serenamente il patriarca, ognuno vede ciò che vuole!
Aumento?
Per quale motivo?
Il patriarca
rifiutava spesso di prendere il suo stipendio e si accontentava della
pensione che prendeva come vescovo a riposo di Raška e Prizren.
Rammendava da solo i suoi vestiti e le sue scarpe… Alla fine gli
rimanevano dei soldi dalla sua pensione che distribuiva ai poveri e per
altre opere di beneficienza.
Certuni raccontano
che, quando alcuni prelati chiesero un aumento dei salari nel 1962,
Pavle – che a quel tempo era vescovo – disse stupito: “Perché deve
esserci un aumento se non riusciamo a spendere neppure quello che
abbiamo?”.
Lusso
La gente di
Belgrado spesso incontrava il patriarca Pavle per strada, sul tram o
sull’autobus. Una volta mentre camminava in viale Петер И per andare al
patriarcato, si fermò accanto a lui una Mercedes ultimo modello. Al
volante c’era un sacerdote di una ricca parrocchia di Belgrado.
– Vostra
beatitudine, La prego, mi permetta di darLe un passaggio dove desidera.
Il patriarca appena
salito chiese:
– Padre, di chi
è questa auto di lusso?
– È mia, vostra
beatitudine!
– Fermati
subito! gli ordinò il patriarca.
Scese dalla
macchina, fece umilmente il segno della croce, lo benedisse e disse:
– Dio ti
protegga!
Articolo di Jovan
Janjic, dal giornale “Nasa Rec” 772/13-2-2004.
Traduzione
a cura di © Tradizione Cristiana
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