DISCORSO
EPIMNIMOSINO
durante
il Mnimosinon dei 40 giorni[1]
per il beato padre Justin Popovic
Arch. Giorgio,
Igumeno[2]
del Sacro Monastero di Grigoriou – Monte Athos
Venerabili santi prelati, santi padri e
fratelli, con le vostre sante preghiere vorrei dirvi poche parole che
sono ben al di sotto di quello che oggi tutti proviamo.
Sia benedetta la terra della santa Serbia,
che riceve nelle sue viscere il beato Justin, uomo che ha in sé i semi
della Risurrezione. Sia glorificato il Signore risorto che ci ha
regalato in questi difficili giorni, un uomo «inviato da Dio» di nome
Justin. Sia benedetto il Signore e Dio nostro, che non lascia il suo
popolo senza consolazione, ma in ogni tempo fa sorgere uomini profeti,
che consolano il cuore di Gerusalemme. Il padre Justin ha consolato il
cuore della Gerusalemme terrena e celeste. Noi ortodossi sentiamo, in
tutta la terra, che il padre Justin non ha parlato come un individuo, ma
come la bocca della Chiesa. Ha espresso la coscienza della Chiesa, la
fede della Chiesa. Ha vissuto il dolore della Chiesa, ha portato la
Croce della Chiesa ed è divenuto la gioia e la speranza della Chiesa.
Per questo, ora sentiamo che sulla sua tomba si poggia tutta la Serbia
ortodossa, tutta la Grecia ortodossa, il Monte Athos e l’intera
Ortodossia.
Siamo venuti umilmente dal Monte Athos, il
giardino della Tuttasanta, il Monte di San Simeone e di San Saba di
Chilandari, e di molti altri santi Serbi e Greci e di altri ortodossi,
per inginocchiarci davanti alla tomba di padre Justin e per
ringraziarlo. Ringraziarlo perché nei nostri difficili giorni ha
rinnovato la predicazione profetica degli Apostoli e dei Padri della
Chiesa e ha ricordato a tutti che solo il Teantropo Cristo è il nostro
Salvatore e la nostra unica speranza. Come ha ricordato che la nostra
salvezza sta nel Corpo di Cristo che non è altro che la Santa Cattolica
Ortodossa nostra Chiesa e che l’unione delle Chiese accadrà quando i
cristiani di altri dogmi, che non seguono la retta fede di Cristo
Teantropo, ritorneranno con pentimento al Cristo Teantropo.
Siamo grati a padre Justin perché si
contrappose e divenne un potente argine contro il flusso della
mondanizzazione che minaccia la Teologia e la nostra vita. Nella nostra
coscienza padre Justin è un Padre della Chiesa.
Ancora, siamo venuti a chiedere la sua
preghiera, a chiedere la sua benedizione, per il Monte Athos, per i
Padri del nostro Monastero e per tutti i cristiani Ortodossi, in modo
che con la grazia di Dio rimaniamo fedeli fino alla morte nella santa
fede nel Teantropo Cristo e nella nostra Santa Chiesa Cattolica
Ortodossa. Col passare del tempo, capiremo ancora di più che la
predicazione di padre Justin è la continuazione della predicazione dei
santi Padri della nostra Chiesa e in particolare dell’ultimo grande
Padre, san Gregorio Palamas. Il padre Justin ci aiuterà a comprendere
sempre di più l’unicità dell’Ortodossia, perché solo l’Ortodossia ha
mantenuto non adulterato l’Evangelo del Teantropo Cristo.
Chiedo le preghiere dei santi prelati perché
non ci riveliamo ingrati al grande patrimonio spirituale che padre
Justin lascia a tutti noi.
Eterna sia la memoria del beato Ieronda
Justin.
Dalla rivista San
Gregorio [O
òssios Grigorios],
n. 5, p. 45-47
Traduzione a cura di © Tradizione
Cristiana
maggio 2009
maggio 2009
Nessun commento:
Posta un commento