Comunione e solitudine nella tradizione ortodossa
XVIII Convegno ecumenico internazionale presso il Monastero di Bose
ROMA, domenica, 5 settembre 2010 (ZENIT.org).- “Comunione e solitudine” è il tema della XVIII edizione del Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, che si svolgerà presso il Monastero di Bose dall’8 all’11 settembre 2010.
Organizzato in collaborazione con le Chiese ortodosse, ricorda un comunicato, da quasi vent’anni il Convegno rappresenta “un’importante occasione di dialogo sui temi essenziali della vita spirituale, dove le tradizioni dell’Oriente e dell’Occidente cristiani intersecano le attese profonde dell’uomo contemporaneo”.
L’itinerario del Convegno si snoda in quattro giornate “di studio e confronto fraterno”, alle quali parteciperanno teologi, storici, filosofi studiosi e rappresentanti ufficiali al più alto livello delle Chiese ortodosse, della Chiesa cattolica e delle Chiese della Riforma, insieme a molti altri iscritti.
La contrapposizione tra individuo e collettività, spesso conflittuale nell’età moderna, “può trovare nella tradizione cristiana, e in particolare quella ortodossa, una via di umanizzazione nella tensione vitale tra comunione e solitudine, due dimensioni essenziali della vita spirituale”, ricordano gli organizzatori nella loro presentazione.
“Ponendosi in ascolto della Scrittura e dell’insegnamento dei padri (da Basilio a Isacco il Siro, dai padri del deserto a quelli del monachesimo bizantino e russo), ma anche interrogando la riflessione del pensiero filosofico e teologico dell’Oriente cristiano e la sapienza di alcune grandi figure spirituali dell’ortodossia, il simposio desidera riscoprire la relazione feconda di questi due poli costitutivi del vivere umano”.
“Momento di sintesi e punto di irradiazione della dinamica spirituale tra comunione e solitudine” è chiamata a essere l’esperienza monastica, a cui sarà dedicata un’ampia tavola rotonda alla quale interverranno alcune delle più autorevoli guide spirituali del monachesimo contemporaneo d’Oriente e d’Occidente.
Apriranno i lavori la prolusione del priore di Bose, Enzo Bianchi, e la relazione del Vescovo serbo Irinej di Bačka (Novi Sad) su Chiesa ed esperienza monastica.
La specificità della comprensione cristiana della dimensione comunitaria della vita spirituale e dell’essenziale solitudine dell’incontro con Dio sarà poi affrontata nelle sue radici bibliche e nei suoi sviluppi nella tradizione patristica e monastica in Oriente e in Occidente.
L’approfondimento che il pensiero personalistico ortodosso riserva alla concezione di persona e comunione introdurrà poi la riflessione sull’oggi del binomio di “comunione e solitudine”, che proseguirà con la lettura dell’esperienza di due eremiti contemporanei, padre Cleopa di Sihastria (1912-1998) e padre Porfyrios di Kafsokalyvia (1906-1991), e con la tavola rotonda dedicata all’esperienza monastica contemporanea.
La giornata conclusiva “approfondirà le molteplici valenze della dimensione solitaria e comunitaria della vita spirituale per l’uomo contemporaneo”.
Un “valore particolare” sul piano ecumenico è rappresentato dalla presenza delle delegazioni ufficiali delle Chiese d’Oriente e d’Occidente.
Per la Chiesa Cattolica sono attesi monsignor Brian Farrell, segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, insieme a padre Milan Žust s.j., don Andrea Palmieri e suor Barbara Matrecano, del medesimo dicastero; l’Arcivescovo Antonio Mennini, Nunzio Apostolico presso la Federazione Russa; il Cardinale Achille Silvestrini, prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali; monsignor Piero Marini, presidente del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali.
Nel corso dello svolgimento dei lavori interverranno anche alcuni Vescovi della Conferenza Episcopale Piemontese, tra cui il segretario, monsignor Arrigo Miglio, Vescovo di Ivrea, e monsignor Gabriele Mana, Vescovo di Biella e ordinario del luogo.
Il programma del convegno è stato elaborato in collaborazione con le Chiese ortodosse dal comitato scientifico presieduto da padre Enzo Bianchi e composto da padre Hervé Legrand, padre Michel van Parys e dai professori Antonio Rigo, dell'Università di Venezia, e Roberto Salizzoni, dell'Università di Torino.
Il percorso tracciato “desidera offrire uno spazio di incontro fraterno tra le diverse Chiese cristiane, di comunione e condivisione delle loro multiformi tradizioni spirituali, come testimonia anche la straordinaria adesione di numerosi monaci e monache, provenienti da monasteri ortodossi (Grecia, Russia, Bulgaria, Romania, Monte Sinai, Georgia, Armenia) e cattolici (Belgio, Francia, Italia, Svizzera, Ungheria)”.
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