Riflessioni sul Santo Natale
Nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito. Amen.
Quest’anno mi sono accorto di una cosa per me molto strana, probabilmente succede tutti gli anni ma io non vi ho mai fatto caso. Già dopo la feste latine di Ognissanti e dei defunti hanno fatto la loro comparsa nei negozi i dolci tipici natalizi e i mezzi di comunicazione hanno iniziato a martellarci di promozioni, regali, cene, inviti. Addirittura a Bologna le luminarie si sono accese molto prima dell’inizio dell’avvento, fino a qualche anno fa la vigilia dell’avvento latino si radunava un folto popolo in piazza Maggiore e il presidente dei commercianti col sindaco accendevano ufficialmente le luci, forse quest’anno non sono stato attento ma sicuramente le luci erano già accese per l’inizio dell’avvento ortodosso (nuovo stile). Sarà uno dei segni dei tempi…ma non è che in tutta questa frenesia, in questa corsa ai regali, in questo martellamento mediatico stiamo perdendo il vero significato della festa? Domanda retorica la mia: sì il senso della festa lo stiamo perdendo e alcuni l’hanno già perso da molto tempo.
Uno dei tanti fra i motivi per cui seguo il calendario giuliano-costantiniano è proprio questo: lascio passare quella festa mezzo pagana in cui San Nicola è trasformato nello sponsor grassoccio di una nota bevanda, in cui è proibito anche solo parlare di Gesù nelle scuole con recite e canti perché…il perché non lo sa proprio nessuno….e tranquillo e beato mi godo l’arrivo del Vero Natale quello della Notte Santa quando la Vergine diede alla luce un bambino che è chiamato Emmanuele: Dio con noi!
Probabilmente nei paesi a maggioranza ortodossa come la Grecia o la Romania che seguono il calendario gregoriano per il ciclo delle feste fisse questo pericolo è meno grande, ma qui in Italia e ancor di più nei paesi anglosassoni è molto grave.
Che fare? Come dice San Giacomo fratello del Signore Gesù nella sua lettera: “Religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondo.” (Gc 1,27)
Mondiamo fratelli e sorelle carissimi il nostro cuore con la preghiera, con il digiuno, con la partecipazione assidua e regolare ai Santi Sacramenti. Il nostro cuore pulito, mondo, santificato dallo Spirito di Dio sarà sordo ai richiami delle sirene terrene che cercano di tirare la barca della nostra anima verso gli scogli per farla naufragare e sarà solo di Dio e di quel bambino che ci è dato in dono! Prostriamoci al Divino Infante come i pastori, come i Magi e teniamo lui come stella che ci guida nel cammino della vita e che ci porterà alla gioia vera senza tramonto.
Buon Natale a tutti.
Quest’anno mi sono accorto di una cosa per me molto strana, probabilmente succede tutti gli anni ma io non vi ho mai fatto caso. Già dopo la feste latine di Ognissanti e dei defunti hanno fatto la loro comparsa nei negozi i dolci tipici natalizi e i mezzi di comunicazione hanno iniziato a martellarci di promozioni, regali, cene, inviti. Addirittura a Bologna le luminarie si sono accese molto prima dell’inizio dell’avvento, fino a qualche anno fa la vigilia dell’avvento latino si radunava un folto popolo in piazza Maggiore e il presidente dei commercianti col sindaco accendevano ufficialmente le luci, forse quest’anno non sono stato attento ma sicuramente le luci erano già accese per l’inizio dell’avvento ortodosso (nuovo stile). Sarà uno dei segni dei tempi…ma non è che in tutta questa frenesia, in questa corsa ai regali, in questo martellamento mediatico stiamo perdendo il vero significato della festa? Domanda retorica la mia: sì il senso della festa lo stiamo perdendo e alcuni l’hanno già perso da molto tempo.
Uno dei tanti fra i motivi per cui seguo il calendario giuliano-costantiniano è proprio questo: lascio passare quella festa mezzo pagana in cui San Nicola è trasformato nello sponsor grassoccio di una nota bevanda, in cui è proibito anche solo parlare di Gesù nelle scuole con recite e canti perché…il perché non lo sa proprio nessuno….e tranquillo e beato mi godo l’arrivo del Vero Natale quello della Notte Santa quando la Vergine diede alla luce un bambino che è chiamato Emmanuele: Dio con noi!
Probabilmente nei paesi a maggioranza ortodossa come la Grecia o la Romania che seguono il calendario gregoriano per il ciclo delle feste fisse questo pericolo è meno grande, ma qui in Italia e ancor di più nei paesi anglosassoni è molto grave.
Che fare? Come dice San Giacomo fratello del Signore Gesù nella sua lettera: “Religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondo.” (Gc 1,27)
Mondiamo fratelli e sorelle carissimi il nostro cuore con la preghiera, con il digiuno, con la partecipazione assidua e regolare ai Santi Sacramenti. Il nostro cuore pulito, mondo, santificato dallo Spirito di Dio sarà sordo ai richiami delle sirene terrene che cercano di tirare la barca della nostra anima verso gli scogli per farla naufragare e sarà solo di Dio e di quel bambino che ci è dato in dono! Prostriamoci al Divino Infante come i pastori, come i Magi e teniamo lui come stella che ci guida nel cammino della vita e che ci porterà alla gioia vera senza tramonto.
Buon Natale a tutti.
p. Seraphim
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