L'Istituto Comprensivo "Francesco Di Martino" scrive alle gerarchie ecclesiali per non perdere l'opera di Papas Nicola Cuccia
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
“F. DI MARTINO”
SCUOLA DELL’INFANZIA-PRIMARIA- SECONDARIA I°GRADO
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VIA F.TURATI, N.2 - 90030 CONTESSA ENTELLINA (PA)
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A Sua E. Rev.ma Mons. Traciso Bertone
Segretario di Stato
c/o Segreteria di Stato Vaticana
Città del Vaticano
Fax: 0669885255
A Sua Em. Re.ma Mons Leonardo Sandri
Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali
Via della Conciliazione Roma
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A Sua Ecc. Rev.ma Mons. Pio Tamburrino
Arcivescovo di Foggia e delegato Pontificio per l’Eparchia di Piana degli Albanesi
Palazzo arcivescovile – Foggia
Fax: 0881709652
A Sua Ecc. Rev.ma Mons. Sotir Ferrara
Eparca di Piana degli Albanesi
Palazzo Arcivescovile Piana degli Albanesi PA
Eminenze ed Eccellenze Reverendissime,
Sono il Dirigente dell’Istituto Comprensivo “F.sco Di Martino” di Contessa Entellina, e mi rivolgo alle Loro Eccellenze a nome mio personale e di tutta la scuola.
Ho appreso con stupore, rammarico e dispiacere del trasferimento di Papàs Nicola Cuccia dalla parrocchia SS. Annunziata e S. Nicolò di Contessa alla parrocchia greca di Palazzo Adriano.
Scrivo alle Vostre Eccellenze ed Eminenze per attestare la mia solidarietà a Papàs Nicola Cuccia e per informarVi da Dirigente Scolastico del ruolo determinante ed insostituibile che egli riveste nella nostra comunità educativa.
Papàs Nicola Cuccia non è un semplice insegnante di religione dei nostri tre segmenti scolastici, Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado, ma figura di riferimento per tutti: alunni, famiglie, corpo docente.
Da ben ventisei anni egli opera nel nostro Istituto e posso garantire e testimoniare la serietà, la preparazione, l’abnegazione, la disponibilità infinita, l’amore, la passione con cui si è adoperato in tutti questi anni per la crescita umana, culturale, sociale ormai di più di una generazione. E’ uno dei collaboratori della Dirigenza e svolge la funzione strumentale relativa alla tutela della minoranza linguistica arbëreshe. Grazie alla conoscenza dell’albanese, alla sensibilità e competenza musicale, al possesso di una bella voce, ha creato un gruppo canoro all’interno della scuola, il gruppo “Brinjat” formato da più di trenta elementi, vanto del nostro Istituto, che da ben tredici anni vede impegnarsi ragazzi di scuola elementare e media in un repertorio di canti della tradizione arbëreshe.
Papàs Cuccia ha dunque così contribuito al recupero e alla valorizzazione del patrimonio etnico- culturale locale. Ha promosso iniziative per far conoscere ed apprezzare la peculiarità del nostro paese favorendo scambi culturali con altre realtà scolastiche. Il gruppo, infatti, ha partecipato per parecchi anni alla “Festa di Pace” e alla “Giornata della Memoria” del Distretto di Corleone, a rassegne quali “Ragazzi in Gamba” a Messina, Capo D’Orlando, Chiusi, alla “Festa dell’Arbëria” a Piana degli Albanesi, alle varie edizioni della “Rassegna culturale Folcloristica per la valorizzazione delle minoranze etniche” organizzate dal comune di Caraffa di Catanzaro, in cui i nostri alunni sono stati apprezzati e premiati per la bravura, la serietà, la compostezza.
Non posso descrivere l’impegno, le energie generosamente profuse, anche a costo di grandi sacrifici, per la realizzazione, lo scorso anno, dei nuovi costumi per il gruppo folcloristico e per l’organizzazione della suddetta rassegna presso il nostro Istituto.
La nostra è una piccola scuola e vede avvicendarsi ogni anno docenti sempre nuovi e non del posto in una sequela infinita.
Papàs Cuccia è stato l’unico insegnante stabile e, perciò, punto di riferimento perché è di Contessa, conosce il contesto e grazie alla sua serietà, alla sua grande capacità educativa, al suo equilibrio, alla sua moderazione e alla presenza continua è riuscito a risolvere tante situazioni problematiche che si sono presentate all’interno della scuola. Ha arricchito l’offerta formativa del nostro Istituto con corsi di lingua albanese per gli alunni, ma si è adoperato anche per la crescita professionale dei docenti, promuovendo e tenendo egli stesso corsi di aggiornamento atti a valorizzare il territorio e le sue risorse culturali. Non ci sono stati progetti, attività extrascolastiche a cui egli non abbia apportato il proprio contributo.
Posso inoltre garantire come nella nostra scuola non siano mai penetrate, grazie all’azione equilibrata e moderatrice di Papàs Cuccia, “beghe” legate ai riti. Il gruppo folcloristico, come tutte le altre attività hanno visto la partecipazione di tutti gli alunni senza distinzione né di rito né di fede religiosa e sono stati momento di unione, di crescita e di superamento di divisioni pure fomentate da qualche “cattivo consigliere”.
Pertanto, vorrei pregare le Eccellenze Vostre di voler consentire a Papàs Nicola Cuccia di proseguire la sua attività nella sua parrocchia, nel suo paese e nella sua scuola per non vanificare tutto quello che è stato costruito in questo lungo lasso di tempo.
La scuola si augura che lo Spirito Santo possa illuminare le Vostre menti nelle decisioni da prendere per il bene della comunità.
Contessa Entellina, lì 30/07/2010
Con deferenza
Il Dirigente Scolastico
Prof. Nicolò Monte
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A proposito delle foto di Papas Nicola con le valigie
NO
Molti hanno detto che i manifesti hanno un forte impatto, altri che umiliano. Io che ho vissuto quei momenti vi dico invece che ho voluto fotografare il coraggio e la forza di una persona che segue il suo animo con estrema dignità, che anche in questi momenti ci da un esempio di umiltà. Oltre a questo ognuno di noi può vedere quello che vuole, oppure può far finta di non vedere anche se proprio per la loro nudità è difficile non vedere.
Quando ho preso la macchina fotografica ho pensato di dover mettere Contessa di fronte alla realtà, quella realtà che era davanti ai miei occhi: le valigie, il silenzio della Chiesta, senza mezzi termini e mezze misure. Non si sta giocando una partita, non ci sono né vincitori né vinti, c’è la drammaticità di un momento che sta passando, e soprattutto c’è ancora il tempo per dire No o per dire Si.
Io dico NO.
Di cosa aver paura? Se Papàs Nicola ha tanto coraggio io non posso avere paura di scattare una foto e nemmeno di stamparla e di condividerla… e nello stesso momento tanti altri non hanno paura. Noi, non abbiamo paura anche se è difficile trattenere le lacrime, noi le lasciamo scorrere e continuiamo lo stesso a dire NO senza nessuna paura. Perché questo il nostro parroco ci insegna, A NON AVER PAURA, a sperare e a lottare per quello in cui crediamo essere giusto. Grazie Papàs Nicola.
Antonino Montalbano
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Papas Nicolino trasferito per avere amato le tradizioni secolari di Contessa Entellina
(riceviamo e volentieri pubblichiamo)
Non sono contessioto ma frequento, da oltre trent’anni, questo paese e avendo sposato una contessiota, nel rispetto delle sue tradizioni, ho felicemente contratto matrimonio con il suo rito greco.
Da non credersi tanto è inverosimile quello che sta accadendo. Sembra una beffa.
Chi viene a stravolgere, con una proverbiale arroganza, le tradizioni religiose di un Paese, rimane e chi, invece, con umiltà, esercitando la sola sua missione ecclesiastica, cerca di preservare e custodire la ricchezza di quegli estremi storici e culturali di epoche molto remote, viene cacciato via.
Tutta la mia famiglia è costernata e delusa da quanto è accaduto e sta continuando ad accadere. Non possiamo non esimerci dall’esternare vibrato dissenso a questa discutibile decisione.
Trasferire un sacerdote, come Padre Nicolino, un sacerdote che per le sue decantate doti ha sicuramente portato lustro alla locale comunità religiosa, per essersi dimostrato contrariato e aver voluto fermamente mantenere integre le secolari tradizioni di un Paese, è davvero un inconcepibile paradosso.
Giovanni Polizzi
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C O M U N I C A T O
In previsione delle celebrazioni del mese di Agosto, come segno di buona volontà e apertura al dialogo, la Comunità Latina di Contessa Entellina è pronta ad accogliere i fratelli bizantini nella propria chiesa per pregare con loro e con entrambi i parroci affinchè l'ufficiatura della Paraklisis sia segno di comunione in prospettiva di una giusta e pacifica soluzione dei contrasti interni alla comunità.
La Comunità Latina di Contessa Entellina
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